breve di cronaca
Ok del Parlamento alla legge che favorisce il commercio di armi
Vita non profit - 26-06-2002
Si è concluso nel primo ramo del Parlamento il lungo cammino della ratifica dell'accordo tra alcune nazioni europee per favorire la coproduzione di armi. Si è concluso con l'approvazione (astenuti 67, maggioranza 164, hanno votato sì 220, hanno votato no 107) del disegno di legge 1927 che prevede anche pesanti modifiche alla legge 185/90 che norma attualmente il commercio di armi garantendo trasparenza e controllo democratico da parte del parlamento sul dettaglio della produzione e sulle destinazioni finali.
In attesa di verificare se e quali emendamenti migliorativi siano stati approvati e di valutare il comportamento dei diversi gruppi parlamentari, gli organizzatori della Campagna “Contro i mercanti di armi – In difesa della 185” dichiarano il proprio disappunto perché le istanze e le preoccupazioni espresse da tante realtà della società civile e rappresentate anche da 62.000 firme raccolte in poche settimane, non hanno trovato ascolto e accoglienza da parte delle forze politiche della maggioranza. “Ci spiace constatare - ha dichiarato Tonio Dell'Olio – portavoce della Campagna – che ancora una volta le ragioni del business abbiano avuto il sopravvento su quelle dell'etica e che sia questa ormai la logica che guida la politica estera del nostro Paese”. I rappresentanti delle organizzazioni che formano la Campagna hanno espresso chiaramente la volontà di non mollare la pressione e che continueranno a seguire l'iter del ddl al Senato, allargheranno il network sul piano europeo e internazionale e renderanno ancora più stabile il collegamento tra realtà di base interessate a monitorare il commercio di armi italiane nel mondo. “A nessuno deve sfuggire – ha continuato Dell'Olio – che se non ci fosse stata questa mobilitazione, difficilmente una parte del nostro Parlamento si sarebbe posto il problema di mettere in discussione la proposta del Governo, giacché in Commissione il provvedimento era stato approvato all'unanimità”.

Nota positiva

Alla fine, dopo un intero pomeriggio di discussione, si e' raggiunta un'intesa alla Camera su una norma di garanzia che faccia salvi i poteri di controllo previsti dalla legge 185 del 1990 sul commercio delle armi. Infatti, una proposta di emendamento presentata dall'on. Mattarella, e sottoscritta dagli onorevoli Minniti e Molinari, e' stata alla fine accolta, sia pure con qualche ritocco, dal governo e dalla commissione, ed è' stata votata. La norma, recepita all'interno della ratifica all'accordo firmato a Farnborough nel luglio 2000, riguarda in particolare i destinatari di eventuali vendite di armi. Alla fine, Mattarella a nome dell'opposizione ha detto che il suo emendamento anche se 'ritoccato' ''garantisce trasparenze molto significative, ed ecco perche' lo accetto''. Questa sera la commissione ha di fatto definito l'intero provvedimento di ratifica e domani mattina si avra' il voto finale sulla legge.

La situazione:

1 - l'emendamento 5.2 che la maggioranza aveva approvato in commissione è stato poi bocciato in aula per un irrigidimento del governo;
2 - l'emendamento 6.4 è stato accolto con alcune riformulazioni che però lo stesso Mattarella ha ritenuto non sostanziali e quindi è stato alla fine
votato favorevolmente anche dall'opposizione;
3 - l'ordine del giorno presentato dall'opposizione in cui si chiedeva che
le associazioni fossero cosnultate in occasione della relazione annuale al parlamento sulla 185 è stato accolto ma solo come raccomandazione. Se un ordine del giorno non è stringente vi lascio immaginare una raccomandazione!
4 - la questione delle banche armate e della trasparenza sulle transazioni
finanziarie è stata assolutamente ignorata.

Le ultime battute del dibattito in aula stamane sul ddl 1927

Molti interventi, molte citazioni degli "ampi strati della popolazione italiana che si è mobilitata contro questo disegno di legge" (Tomas - minoranze linguistiche che ha presentato 180 emendamenti), o "della campagna allarmistica e disinformata operata da alcune associazioni pacifiste" (Lavagnini - Forza Italia), oppure della "mobilitazione di stati importanti della società civile" (Castagnetti - Margherita) e alla fine il ddl 1927 che prevede la ratifica dell'accordo internazione per la coproduzione di armi tra 6 paesi europei e pesanti modifiche alla 185 che regola il commercio armiero italiano, passa a maggioranza con il voto contrario di Verdi, Comunisti italiani, Rifondazione, Democratici di Sinistra, l'astensione della Margherita e il voto favorevole del Polo + SDI.

Come sono andate le votazioni

Calcolo tempi nella discussione per Gruppi Parlamenti (fonte: Camera dei Deputati)

Ddl di ratifica n. 1927 - Industria europea per la difesa
Seguito dell'esame: 7 ore.

Relatori 30 minuti complessivamente
Governo 30 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 30 minuti
Interventi a titolo personale 55 minuti (con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 3 ore e 35 minuti
Forza Italia 37 minuti
Democratici di sinistra-l'Ulivo 54 minuti
Alleanza nazionale 26 minuti
Margherita, DL-l'Ulivo 41 minuti
UDC (CCD-CDU) 18 minuti
Lega Nord Padania 16 minuti
Rifondazione comunista 23 minuti
Gruppo misto 50 minuti
Comunisti italiani 14 minuti
Socialisti democratici italiani 12 minuti
Verdi-l'Ulivo 9 minuti
Liberal-democratici,
Repubblicani, Nuovo PSI 8 minuti
Minoranze linguistiche 7 minuti


Dichiarazioni e votazione finale (sintesi, fonte: Camera dei Deputati)

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 1927, di cui si è testé concluso l'esame. (Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e il Regno unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, con allegato fatto a Farnborough il 27 luglio 2000, nonché modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185) (1927):

Presenti 394
Votanti 327
Astenuti 67
Maggioranza 164
Hanno votato sì 220
Hanno votato no 107

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
La seduta comincia alle 9,40.

VITTORIO TARDITI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del regolamento, i deputati Bellini, Brugger, Burani Procaccini, Giovanardi, Mattarella, Nan, Palumbo, Rivolta, Soro, Tabacci e Violante sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati complessivamente in missione sono settantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e il Regno Unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, con allegato, fatto a Farnborough il 27 luglio 2000, nonché modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185 (1927) (ore 9,45).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e il Regno Unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, con allegato, fatto a Farnborough il 27 luglio 2000, nonché modifiche alla legge
9 luglio 1990, n. 185.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1927)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cima. Ne ha facoltà.

LAURA CIMA. Signor Presidente, la motivazione di fondo per cui il i Verdi esprimeranno un voto contrario alla presente ratifica è individuabile nella mancanza di chiarezza circa la politica della sicurezza e della difesa che l'Italia intende sviluppare in Europa. In questo quadro diventa quindi molto pericoloso modificare una legge cardine, importante, da tutti.






Campagna ''Difendiamo la 185''

La campagna “Contro i mercanti di morte - Difendiamo la 185” richiede che le
norme, i principi, i divieti, i controlli e la trasparenza contemplati dalla
legge 185/90 siano applicati anche alle forme di coproduzione internazionali
di materiale di armamento. In particolare, anche nel caso di programmi di
cooperazione (coproduzioni, joint-ventures, consorzi, fusioni, subforniture,
etc) identifica alcuni punti irrinunciabili.

Si richiede:

1) di sapere sin dalla fase autorizzatoria destinatario intermedio e finale
della coproduzione transnazionale di materiale di armamento;
2) di sapere numero, valore, spese per intermediazione finanziaria e
destinazione precisa (impresa e Paese di destinazione intermedia, Paese di
destinazione finale) di ciascun pezzo e componente esportato;
3) di conoscere le banche d’appoggio alle esportazioni di singoli pezzi e
componenti delle coproduzioni (con dati relativi a valore, destinatario
intermedio e finale, industria di riferimento);
4) di garantire adeguati controlli sia sull’uso finale (certificato di Uso
finale e controlli successivi) che sulle movimentazioni di pezzi e
componenti (certificato di arrivo a destinazione e controlli doganali);
5) di applicare, anche nel caso di coproduzioni, i divieti di cui all’art.
1.6 della legge, sia sul destinatario intermedio che su quello finale;
6) di mantenere il potere di indirizzo e controllo parlamentare, quale
previsto dalla legge;
7) di riportare tutti i dati relativi alle coproduzioni di cui sopra (numero
e tipo di pezzi e componenti, relativo valore, industria produttrice,
industrie coproduttrici, Paesi di destinazione intermedia, Paesi di
destinazione finale, spese per intermediazione) nei vari allegati della
relazione annuale del presidente del consiglio (Esteri, Difesa, Tesoro,
Finanze, Industria);
8) che sia mantenuto ed affermato anche in sedi sopranazionali, quale
condizione irrinunciabile, il principio che informa tutta la legge vigente
secondo cui le esportazioni di armi sono subordinate alla politica estera
del Paese intesa come orientata alla pace ed alla sicurezza internazionale,
all’art. 11 della costituzione, ai principi del diritto internazionale
(prevenzione dei conflitti, tutela dei diritti umani, sviluppo e
cooperazione);
Alla campagna hanno aderito: Amnesty International, Aon, Attac,
Aifo,Campagna Italiana contro le mine, Campagna OSM, Emergency, Ics,
Lunaria, Medici Senza Frontiere, Missione Oggi, Nigrizia, Os.C.Ar., Pax
Christi, Peacelink, Rete Lilliput, Social Forum “Basta Guerra”, Vita.

Fonte: Peacelink


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