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Writing
L'arte del writing - 22-06-2002
Sui muri delle nostre città, sui vagoni dei treni delle metropolitane, sulle pensiline di interminabile attesa di bus e tram, in tutti i luoghi di indugio, noia o degrado, troviamo scritte colorate, disegni creativi: alcuni esclusivi, altri più ignoti, quasi tutti degni di nota.

Frequentemente questi artisti di strada corrono pericoli di ogni sorta, dalla sfida alle leggi relative all’imbrattamento dei muri, ai rischi nelle gallerie delle stazioni dei treni o dei metro.Tutto questo fa parte del gioco e connota quest’arte illegale come una sorta di fede laica, un mezzo per dimostrare coraggio, apparire, diventare famosi e nello stesso tempo essere costretti all’anonimato.




Tutti gli autori utilizzano, infatti, una "tag", una sigla di riconoscimento: spesso le tag sono difficili da decifrare, composte di lettere scelte per la suggestione visiva che emanano o per il ritmo e il suono onomatopeico che suggeriscono.

Un gruppo di writers forma una "crew", un’unione creativa la cui sinergia può portare alla realizzazione di autentici capolavori.

Forma d’arte che trova nell'hip-hop e nella break dance le sue espressioni musicali, storicamente l’arte graffitara si afferma quando un critico d’arte olandese, Yaki Komblit, organizza nel 1983 a New York la prima mostra d’arte sul writing. Subito dopo vengono organizzate altre mostre, una ad Amsterdam e l’altra a Roma, nel corso della quale vengono presentate anche opere di writers italiani. Da quel lontano giorno il writing prende il volo, specializzandosi in diverse scuole di pensiero e di esecuzione manuale.




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 sep wsb crew roma    - 24-05-2004
fatto bene questo sito me piace! sep