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Massime di un minimo
Dadamag - 04-05-2007
"Massime di un minimo" non è un romanzo, non c'è storia o azione. "Massime di un minimo" è una personalissima pubblicazione dell'autore, che sente il bisogno di far conoscere a tutti la sua opinione su come va il mondo in generale. Senza presunzione alcuna, solo per la voglia di scriverlo, Gianmario Camboni mette in riga tutti i suoi pensieri riguardo ai difetti del nostro stile di vita, una sorta di melleuno buoni consigli e raccomandazioni, un libro di educazione civica fai-da-te, che non pretende di essere apprezzato o disapprovato, ma che chiede solo di essere smentito nel caso in cui lo si voglia fare. Ovvero, chiarisce l'autore, ditemi perché non si potrebbe fare come dico io, dato che vi metto sul piatto cos'è Bene e cos'è Male. Ditemi perché non seguire i miei consigli, ma se lo fate devono esserci motivazioni concrete.
Di sicuro l'effetto che l'autore ottiene dalla lettura di questo suo manuale o piccolo libro è disarmante, perché a leggere in sequenza tutta una serie di come fare e quando farlo e di perché farlo si rimane di stucco, sapendo che le intenzioni dell'autore sono serie e tutt'altro che scherzose. Ebbene, ci dice, questa è la mia visione dell'Italia e del mondo in generale, forse molto cattolica, ma di sicuro positiva. Lo metto nero su bianco e lo faccio leggere a chi fosse ben disposto, perché può essere (ed è molto probabile) che in giro ci sia chi la pensa come me e potrebbe anche essere che questo qualcuno oggi si senta più solo che mai. Allora perché non farglielo sapere?
Si parla di politica, di educazione, di lavoro, di famiglia, di tutto e di più, ma brevemente. In cinquanta pagine Gianmario Camboni spreme la vita nei minimi termini, che sono poi il comune denominatore della classica vita di una persona normale. Di solito questi argomenti si estrapolano singolarmente da altri contesti, se ne tocca solamente uno e magari come morale finale o filo conduttore di una storia. E' per questo motivo che un libricino che ci parli di noi e delle nostre vite, di come potrebbero essere vissute dalla A alla Z non l'avevo mai visto e letto prima ed è per questo che, come ho detto prima, l'effetto che fa è disarmante e non facile da tradurre in altre parole. Questo potrebbe essere quanto si voleva accadesse, ma non ne sono certo.
La semplicità con la quale è scritto chiarisce le lucide intenzioni dell'autore, anche se la stessa semplicità con la quale si apprezza l'intenzione tradisce poi il risultato finale, perché va bene chiarire il fatto che questo libro è una personale e dunque discutibile visione delle cose, ma anche lo stile serve ad attirare il prossimo. Perché altrimenti trasformarlo in un libro? Il messaggio può arrivare ma il vettore conta parecchio, perché ad arrivare in un posto ci si arriva comunque, ma il viaggio conta quanto la meta e allora, io dico, valorizziamolo e rendiamolo piacevole, che diventi contagioso, che ti venga voglia di continuare a macinare chilometri attraverso le pagine e quello che si dice. Non è prerogativa degli scrittori professionisti scrivere un bel libro, goloso e stimolante. Il lettore vuole questo, a volte lo pretende infervorandosi, vorrebbe cioè diventare incapace di scollarsi da quegli scritti anche se non d'accordo con quanto si narra. Per questo stimo l'autore per la limpida e sincera intenzione, ma inneggio al peccato quando dico che un libro vorrebbe essere una calamita, buco nero che attira e ingoia l'impavido che ci sbircia dentro. Resta il fatto che in un momento come questo, dove botte da orbi, pugni e litigi valgono quanto l'oro, una chiara e coraggiosa presa di posizione di opposta fazione fa sul serio piacere.
E' difficile credere che si possa osservare tutto di quanto detto, ma curiosamente uno, alla fine del libro, si chiede se facendolo davvero il mondo non andasse per il verso giusto.

Gianmario Camboni, classe 1975, è nato a Sassari e vive a Ploaghe. "Massime di un minimo" è il suo primo libro.

Massime di un minimo
Autore: Gianmario Camboni
Editore: AndreaOppureEditore
pp. 55 - 7,00 euro


Recensione di Renzo Brollo

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