Otto e mezzo. Anzi quattro
Redazione di ScuolaOggi - 16-03-2007
La scuola come mai al centro di dibattiti dei media. Anche nelle trasmissioni di maggior seguito. Come Porta a porta. Oppure Otto e mezzo. Quando abbiamo visto Giuseppe Fioroni da Ferrara ci siamo detti: che non sia la volta buona per un dibattito serio, vista l'indiscutibile capacità di analisi di Ferrara e dei suoi ospiti? Illusione. Una pessima occasione, un'occasione persa. Probabilmente Ferrara era in serata no. Forse anche perchè stava sbagliando clamorosamente obiettivo. Voleva il nostro pretendere che il ministro si impegnasse a vietare l'ingresso dei telefonini a scuola. E su questo punto tutto il resto passava in secondo piano. Come se questo problema fosse il tema prioritario della scuola italiana oggi. Con il povero Fioroni che menava il can per l'aia. Non potendo fare altro.

E poi l'altra questione affrontata con non meno vigore: la lettera degli studenti di Catania ... Una lettera di studenti di Cl. Con una sottolineatura sconcertante dello stesso Ferrara: che irridendo ai valori seguiti dagli insegnanti di quella scuola siciliana, proponeva come supremo valore della scuola la disciplina. Come se non si sapesse quanta fatica si sta facendo oggi per educare alla legalità e al rispetto delle regole. La scuola deve crescere cittadini, non soldatini. Una differenza che Ferrara quando era coinvolto nel Sessantotto aveva certamente capito. Ma ora che è arrivato su ben altra deriva non ricorda, o preferisce per faziosità dimenticare. E che dire di un altro suo interlocutore illustre come Galli Della Loggia? E' stato capace di individuare due cause dello sfascio della scuola: che gli insegnanti in Italia sono troppi e soprattutto ci sono troppe donne. Come siamo caduti in basso. Cose dette senza cognizione di causa. Valutazioni sbagliate che non consentono di capire quali sono i reali problemi da risolvere. E se così è anche Otto e mezzo ha perso l'occasione di dare ai suoi telespettatori la possibilità di capire. Grave. Una puntata da quattro.

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 Guglielmo Albarella    - 18-03-2007
Sono pefettamente d'accordo, ma lo sconcerto nasce anche dalla totale ignoranza sia di Ferrara che di Galli sui reali problemi della scuola, prima di affrontare un tema come questa è buona norma documentarsi e sia il giornalista che lo storico non lo hanno fatto.
Il Ministro dal suo canto ha detto belle parole, ma niente di più.

 Cristiana Goldin    - 19-03-2007
D'accordo su tutto. Ho ascoltato e visto con crescente delusione, non immaginando, tuttavia, che il mio sconcerto sarebbe potuto crescere ulteriormente di lì a poco scoprendo che a "Porta a porta" per parlare di scuola, oltre allo stesso ministro Fioroni, erano stati invitati...Marco Columbro e Veronica Pivetti. Motivo del loro autorevole intervento? Aver interpretato il ruolo di insegnante in due fiction televisive.
Complimenti!!!