Salvo Bascone - 17-07-2013
In un paese a conformismo avanzato come il nostro dove impera il "così fan tutti", dove l'atavico "si fa ma non si dice" (retaggio borghese-cattolico) è stato da tempo sostituito dal più opportunistico "si pensa ma non si dice", colpisce l'articolo a firma L.F. (Lucio Ficara) sulla Tecnica della scuola di qualche settimana fa intitolato "Carichi di lavoro differenti per stipendi uguali".
Nell'articolo (8/7/2013), in sostanza, il buon Ficara si pone una domanda "Perché gli stipendi dei docenti non devono tenere conto dei carichi di lavoro obbligatori ed oggettivi che alcuni docenti svolgono, mentre altri sono esentati?" e qui mi sarei aspettato una successiva ondata di commenti pro o contro. Macché, silenzio. Come da copione.
In verità l'argomento non è proprio nuovo ma appartiene, per l'appunto, più alla sfera del "si pensa ma non si dice".
Nell'articolo (8/7/2013), in sostanza, il buon Ficara si pone una domanda "Perché gli stipendi dei docenti non devono tenere conto dei carichi di lavoro obbligatori ed oggettivi che alcuni docenti svolgono, mentre altri sono esentati?" e qui mi sarei aspettato una successiva ondata di commenti pro o contro. Macché, silenzio. Come da copione.
In verità l'argomento non è proprio nuovo ma appartiene, per l'appunto, più alla sfera del "si pensa ma non si dice".