Terzo Forum Mondiale dell'Educazione Costruire una piattaforma mondiale di lotte Porto Alegre, 28-31 luglio 2004
Il Forum mondiale dell'educazione è organicamente articolato con il Forum sociale mondiale; infatti perché sia possibile un altro mondo è necessaria un'altra educazione. I principi, gli obiettivi e i metodi di questa altra educazione possibile si costruiscono attraverso vari incontri e sono espressi nella Carta di Porto Alegre del 2001 e 2003, nella Dichiarazione di San-Paolo del 2004 e nella dichiarazione del IV Congresso dell'internazione dell'educazione del 2004. È giunto ora il momento di procedere nella lotta mondiale per il diritto universale all'educazione.
- Affermiamo il diritto universale a un'educazione emancipatrice.
- Affermiamo il pieno e inalienabile diritto a un'educazione pubblica, gratuita e di qualità per tutte e tutti.
- Esigiamo la garanzia all'accesso e al mantenimento a scuola e il diritto di imparare a scuola.
- Esigiamo la democratizzazione delle conoscenze e dei saperi a beneficio di tutta l'umanità.
- Rifiutiamo qualsiasi forma di privatizzazione e mercificazione dell'educazione, della scienza e della tecnologia.
- Riaffermiamo il carattere centrale dell'educazione per i diritti umani, la giustizia e la pace.
La terza edizione del Forum mondiale dell'educazione adotta e porta avanti i seguenti principi:
- L'educazione è un diritto dell'uomo prioritario e inalienabile per l'intera esistenza.
- Tale diritto è essenziale per accedere ad altri diritti, per la costruzione di valori di solidarietà, per l'emancipazione e per l'esercizio della cittadinanza.
- La politiche pubbliche devono assicurare la concretizzazione di tale diritto.
- Gli Stati hanno l'obbligo di garantire in modo universale e gratuito, senza discriminazione o esclusione il pieno diritto a un'educazione pubblica emancipatrice a tutti i livelli e secondo tutte le modalità.
Di conseguenza proponiamo la seguente piattaforma di lotte:
- Difendere con intransigenza l'educazione pubblica in tutti gli ambiti con l'obbligo, non trasferibile, degli gli Stati di garantirla.
- Dare impulso a un movimento mondiale per la difesa e la promozione dell'educazione pubblica e gratuita a tutti i livelli e secondo tutte le modalità.
- Riufiutare qualsiasi accordo nazionale e internazionale che miri a promuovere la mercificazione dell'educazione, della conoscenza, della scienza e della tecnologia e in particolare l'Accordo Generale sul Commercio dei Servizi (AGCS) dell'Organizzazione Mondial del Commercio (OMC);
- Respingere i programmi di aggiustamento strutturale che fanno pressione sui governi perché smantellino i servizi pubblici.
- Rifiutare l'ingerenza delle imprese nazionale e multinazionali nel sistema educativo pubblico.
- Promuovere azioni di riconoscimento della singolarità dei soggetti e delle comunità, che garantiscano l'uguaglianza dell'accesso all'educazione, che tengano conto delle differenze di genere, etnia e cultura, così come delle potenzialità educative degli spazi non scolari.
- Esigere l'uguaglianza di genere nell'accesso all'educazione e agli spazi decisionali delle politiche pubbliche.
- Promuovere azioni contro il razzismo e le differenze di classe sociale.
- Presentare ai governi nazionali una piattaforma che dia priorità ai programmi di eliminazione dell'analfabetismo, d'inserimento delle popolazioni maggiormente escluse dai processi educativi e di lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
- Coordinarsi con il Forum sociale mondiale e con gli altri forum di lotta per garantire il rispetto delle esperienze, delle qualificazioni e dei saperi dei lavoratori.
- Esigere dai governi la valorizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici del settore dell'educazione, il rispetto dei loro diritti professionali e la garanzia di condizioni di lavoro adeguate.
- Difendere una forma di educazione professionale che respinga ogni logica dell'impiegabilità e che consideri la dimensione etica, estetica e politica.
- Esigere la democratizzazione della gestione delle istituzioni pubbliche e delle politiche sociali, in particolare in materia di educazione, collegandole alle politiche intersettioriali, al fine di rafforzare le comunià educative.
- Promuovere il controllo sociale del finanziamento dell'educazione.
- Rafforzare le mobilitazioni mondiali e l'educazione per una cultura di giustizia e di pace, di solidarietà e di sviluppo sostenibile.
- Stimolare l'intervento dei bambini, degli adolescenti, dei giovani nel riconoscimento di tutte le loro identità sociali come elementi essenziali e di grande importanza nella costruzione della conoscenza.
Tradotto dal protoghese in francese da Régine Tassi e dal francese in italiano da Fabrizia Parini Porto Alegre 1 agosto 2004
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