Redazione - 08-12-2006 |
Riceviamo - dal Coordinamento Precari di Venezia - e pubblichiamo Red. Emendamenti verso la fiducia. Sembra ormai scontato che anche al Senato si ripeta quanto successo alla Camera per l'approvazione del testo della Finanziaria 2007. La V commissione non riuscirà infatti ad esaminare tutti gli articoli ed i relativi emendamenti in questa settimana (attualmente si vota sull'art. 3); quindi non le resterà altro che rinviare all'Aula l'esame delle restanti modifiche (in pratica quelle sulla stragrande maggioranza degli articoli e commi). In Aula sarà quindi presentato un altro maxi-emendamento governativo che raccoglierà tutte le proposte di modifica presentate o appoggiate dallo stesso governo (che nella riunione del CdM del 12/12 dovrebbe deliberare il passaggio al voto di fiducia), per consentire la conclusione del secondo passaggio parlamentare per il 15 dicembre e l'esame conclusivo alla Camera nella settimana successiva. In tale iter, l'emendamento 18.75 sarà sicuramente incluso nel megacorrettivo da sottoporre al voto di fiducia dei senatori a metà mese. Noi attendiamo ancora chiarimenti sul successivo funzionamento delle graduatorie ad esaurimento, con, in primo piano, le modalità e le cadenze per l'aggiornamento del punteggio degli iscritti. Coordinamento Precari di Venezia |
sandra - 08-12-2006 |
Lo sciopero (non) unitario del 7 è passato, ma qualcosa rimane ancora da fare: Questo: PRIMA DI TUTTO LA SCUOLA PUBBLICA: MOBILITAZIONE UNITARIA PER CAMBIARE LA FINANZIARIA Gli appuntamenti: 11 dicembre ore 11,00-13,00 Manifestazione davanti al Ministero della Pubblica Istruzione del personale precario docente. 12 dicembre ore 11,00-13,00 Sit in di protesta davanti al Ministero della Pubblica Istruzione del personale Ata. 14 dicembre Sciopero di tutti i lavoratori della scuola alla prima ora delle attività di lezione o di servizio (ultima ora in caso di turno pomeridiano). Sciopero dell’intera giornata dei Presidi incaricati e sit in davanti al Senato (inizio ore 11,00) e, successivamente, davanti al Ministero della Pubblica Istruzione. 17 dicembre Manifestazione nazionale, ore 10,00 corteo da Piazza della Bocca della Verità. Roma, 8 dicembre 2006 Qui i links alle singole iniziative http://www.flcgil.it/notizie/news/2006/dicembre/prima_di_tutto_la_scuola_pubblica_mobilitazione_unitaria_per_cambiare_la_finanziaria |
dal Manifesto - 09-12-2006 |
Sciopero della scuola, a macchia di leopardo Cobas, Gilda e Snals raccolgono il 30-35% di adesioni. Manifestazione davanti al Senato. Primi risultati delle elezioni Rsu, Cgil in testa Un'altra fetta di consenso che si allontana dalle politiche del governo. Una parte importante del mondo della scuola si è ieri fermato per uno sciopero nazionale contro la finanziaria. Protagonisti della protesta due sindacati «autonomi» e un po' corporativi, come il vecchio Snals e la più giovane Gilda; nonché i Cobas, sindacato di base noto alle cronache per la sua capacità di prendere posizioni «scomode» e relativamente indifferenti al colore del governo che si trova davanti. La differente impostazione politica dei tre sindacati si riflette anche sulla piattaforma con cui hanno chiamato alla mobilitazione. Mentre per lo Snals si è voluto esprimere un forte dissenso per la mancata risoluzione di «questioni prioritarie» come «il rinnovo del contratto e il precariato», i Cobas elencano - oltre a queste due - un più vasto numero di ragioni. Nel dettaglio, i tagli previsti dalla finanziaria al mondo della scuola preludono alla soppressione «di migliaia di classi e 50mila posti di lavoro», mentre si alzano «i finanziamenti alla scuola privata a 150 milioni».. Si chiede inoltre l'abolizione della «riforma Moratti» e la restituzione del diritto di assemblea». Insufficiente, infine, anche la salvaguardia (sul filo di lana) delle «graduatorie permanenti» dei supplenti storici, «visto che il governo vuole arrivare all'assunzione diretta del personale da parte dei capi d'istituto» (come 40 anni fa). Critiche sono state rivolte ai sindacati confederali, che hanno disertato questa scadenza - con la finanziaria ancora «aperta» e suscettibile di modifiche - per proclamarne un'altra, giudicata «inutile e tardiva», per il 14 dicembre (quando il testo sarà di fatto «blindato»). Difficile quantificare l'adesione allo sciopero, vista la presenza «a macchia di leopardo» dei tre sindacati nei vari istituti e la non convocazione di manifestazioni nazionali o locali. I Cobas parlano di percentuali vicine al 30-35%, che rappresenterebbero comunque un «successo se si tiene conto dell'altro sciopero, generale, effettuato appena venti giorni fa, il 17 novembre». Una sola manifestazione si è svolta a Roma, in piazza Navona, in prossimità dell'ingresso del Senato, dove nel frattempo si andava discutendo la legge finanziaria. Una delegazione dei Cobas ha incontrato alcuni senatori di Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi, spiegando le ragioni della protesta e illustrando le richieste di modifica sui punti riguardanti il mondo della scuola. Un argomento che sarebbe stato in altri momenti decisivo, visto che - come tutti sanno - «i docenti sono la categoria che più ha votato per il centrosinistra»). Ma che ora non sembra capace di smuovere la maggioranza, incastrata tra spinte contrastanti e sotto la pressione - giudicata evidentemente più importante - di Confindustria e della Commissione europea. Straniante, intanto, l'unica risposta ufficiale arrivata dal governo, tramite il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, secondo cui «oggi non può esserci nessuna rivendicazione sindacale che non metta al primo posto lo sforzo dei docenti contro la violenza e il bullismo». Il suo collega Di Pietro avrebbe commentato che c'azzecca?». Le elezioni per le Rsu, infine, stanno cominciando a dare i primi risultati. E la Cgil comunica che «su circa il 20% di scuole scrutinate» la Flc-Cgil «supera il 33%, confermandosi il primo sindacato nella categoria». Mentre sarebbero in calo i promotori dello sciopero di ieri. Francesco Piccioni |
l'Unità - 09-12-2006 |
Fioroni: «I precari? Non sono parcheggiatori abusivi». COSA FARE degli insegnanti precari? Un piccolo esercito, dice l’ultimo numero dei «Quaderni» dell’Associazione Treellle intitolato appunto Oltre il precariato, «242mila insegnanti precari abilitati, demotivati da un precariato di lunga durata (l'età media è di 39 anni). Li seguono altri 90 mila aspiranti che entreranno a breve in quella stessa graduatoria. Un fiume in piena che preme per essere reclutato e, in assenza di una soluzione incentrata sulla qualità e di una formazione adeguata, ipotecano la qualità della nostra scuola». Una denuncia forte, scandita l’altro giorno a Roma di fronte al presidente dell’associazione Attilio Oliva e al ministro Fioroni. A spaventare l’associazione è soprattutto che il tutto possa risolversi con «29 provvedimenti di sanatoria ope legis negli ultimi 50 anni». Il ministro ha raccolto, e ha risposto. Primo, difendendo i 150mila precari che verranno immessi in ruolo in 3 anni: «I precari - ha detto - sono professionisti con tutte le carte in regola. Lavorano uotidianamente da 7-8 anni ma anche da 11 con i nostri figli. Non stiamo sanando un gruppo di parcheggiatori abusivi, si tratta di riconoscere dei diritti». Ma Treellle chiede appunto il superamento del «reclutamento da concorso», magari con un meccanismo di «chiamata» direttamente da parte degli istituti. Il ministro però ha ribadito come nello Stato si entra per concorso, concedendo però che tutta la questione del reclutamento è oggetto di studio e presto cambierà. |