Anna Di Gennaro Melchiori - 06-04-2005 |
A me interessa molto poichè riguarda la problematica del burnout affine alla tua. Sono certa ti faccia piacere sapere che da anni c'è chi studia l'argomento del disagio degli ins.: il dr. Lodolo D'Oria che a Bologna il 16 aprile alle 15 e30 presenterà il libro edito da Armando. C'è anche al mia storia che puoi leggere in www.orizzontescuola.it nello "sportello burnout" Ti abbraccio e spero di avere tue notizie. |
Virginia - 08-04-2005 |
Mi dispiace molto anche perchè mi sa proprio che, purtroppo, hai ragione: sono a scuola da appena 4 anni, ma se ci penso... |
Mirella Albano - 10-04-2005 |
Concordo per provata esperienza personale. Devo però aggiungere che i precari o gli ultimi arrivati non sono il solo bersaglio del mobbing scolastico, ma ne sonon colpiti anche i docenti di più lunga anzianità e soprattutto quelli più qualificati poiché fanno emergere , per contrasto, l'incompetenza,l'insipienza e la non professionalità di chi li circonda. Scegliere il basso profilo, il non apparire, non basta a mettersi al riparo dal livore, dall'invidia e dalle cattive azioni. E pensare che la scuola dovrebbe essere una comunità educante...... IL vero problema è che anche quando il Ministero o il Provveditorato ne sono a conoscenza, perché lo sanno, lo sanno... non intervengono. Fino ad oggi. Se infatti i dati del rapporto IARD sulle conseguenze del mobbing fra gli insegnanti sono veri - e non v'è ragione di dubitarne- il mobbing ha un costo spaventoso per la Pubblica Amministrazione e per la Sanità: giornate di lavoro perse, inabilità del lavoratore, cure ospedialiere, medicine , incidenza di malattie mortali ( il 20% in più rispetto agli altri comparti del servizio pubblico) Vi pare poco? Noi docenti paghiamo prima come precari, poi come docenti, poi come contribuenti, sulla salute e sul portafoglio. Ma non costa un pò troppo a tutti? Visto che i Dirigenti (e non solo loro) sono chiamati a rispondere dei risultati, se il risultato è un danno (e il mobbing provoca un danno anche secondo la giurisprudenza) chi lo pratica DEVE risponderne e pagare le conseguenze. Il vero problema restano le prove, difficili da produrre perché il mobbing è come la mafia: si regge sul consenso, sulla paura e soprattutto sull'omertà e gli insegnanti non brillano per coraggio. |
Claudio - 10-04-2005 |
Riguardo alla lettera sul mobbing di una lettrice vorrei chiarire, o meglio puntualizzare l’espressione “docenti più fortunati”, che si cuciono addosso l’orario di servizio a loro più congeniale, ma non solo, purtroppo! Più che di “docenti fortunati”, perché nessuno trova l’orario che meglio aggrada come si potrebbero trovare le lumache dopo la pioggia, parlerei di ben altre qualità: furbizia, prevaricazione, pervicacia, ostinazione nel voler realizzare i propri interessi, arroganza, accompagnati poi talvolta da compatimento rispetto a chi non la vede come loro e non desiste dal richiedere un corretto confronto. A tale proposito ricordo alcune frasi usate da costoro, ormai entrate nel repertorio del mobbing, del tipo - Ma chi credi di essere ?-, - Non sei collaborativo!-, -Ma non hai altro a cui pensare?-, -Stai facendo delle questioni per cose inesistenti!- Coraggio dunque! Claudio |
giancarlo - 12-04-2005 |
Il tuo disagio interessa a tutti coloro che lavorano nella Scuola e non si limitano soltanto ad essere degli esecutori acritici e non vedenti. In varie forme questo è un disagio che si annusa spesso. Se gli atteggiamenti di molti, investiti da qualche incarico, oggi si manifestano di frequente anche nelle forme esplicitate nel commento di Claudio, chissà come sarà domani quando certe funzioni e gerarchizzazioni avranno ulteriori legittimazioni normative e stipendiali! D'ora in poi a che servirà essere dei buoni insegnanti, attenti quotidianamente ai propri alunni? Pagherà molto di più invece imparare a sgambettare zelanti, da un lato e, dall'altro, cercare d'imporsi sui colleghi usando anche la supponenza e l'arroganza. Si parla di qualità della Scuola, di contenuti, ma si può riscontrare che il reale aspetto culturale emergente è la pratica di una forma di risibile yuppismo, pure provinciale, che nella Scuola si rivela di attualità. giancarlo |