Paola Capozzi - 05-09-2004 |
Ma che è successo oggi. Ma quanti bambini sono morti. Io lo sapevo, me lo sentivo e non ho avuto nemmeno il coraggio di andare fino in fondo. Ma che cazzo di mondo è 'sto mondo, ma perché siamo arrivati a questo... per chè. e perchè i bimbi dell'Iraq e dell'Afganistan,squarciati dalle bombe intelligenti no? i bambini del Sudan, della Nigeria dell'Africa sud sahariana,annientati dalla fame corrosi dall'aids ,macellati dai mercenari o resi schiavi e mandati a morire o a vivere come soldati bambino ti interessano meno? eppure son bambini indifesi,che non hanno nessuna colpa come quelli di Auschwitz e Beslan. Sono solo l'altra faccia della medaglia; la faccia che come occidentali ci chiama a correo direttamente o indirettamente. La faccia che spesso dimentichiamo di trasmettere sulle nostre tivvi o di pubblicare sui nostri giornali o alla peggio li consideriamo effetti collaterali di un piano comunque giusto o giustificabile in nome dell'economia e della civiltà occidentale. da Blog, di Repubblica |
Rolando Borzetti - 04-09-2004 |
Cara Paola, nelle sporche guerre moderne non muoiono più i soldati, ma la semplice popolazione. Che un villaggio, una famiglia o una persona si ritrovi in mezzo al rischio di vita è un dato assoluto, non gestibile. Dipende dalle operazioni militari, dallo svolgimento del conflitto, da circostanze alle quali si può rispondere solo scappando. E guai a trovarsi in un "territorio" dove si svolge un vero e proprio conflitto. Scappi come un animale, non sapendo se una bomba, una granata, un missile o un cecchino mette fine alla tua vita, come il fatto più naturale del mondo. Lo scappare produce un effetto di sbandamento che è interiore, prima che fisico. Non hai riferimenti locali e affettivi. Rimani solo al mondo, perché senza la normalità della vita, della casa, dell'ambiente dove sei vissuto, sei come sradicato. Coloro che soffrono di più questo sradicamento sono i bambini: sembrano normali, continuano a giocare, ma avverti degli improvvisi vuoti. Si fissano muti, pensando a qualcosa che non riesci a decifrare. E' la paura che, nella fantasia dei piccoli, diventa incubo, ossessione. Il terrorismo è figlio della guerra. E' odio. Accendiamo per loro una candela |