Bottega della comunicazione e della didattica
Lanfranco Genito - 28-06-2004
Derrick de Kerckhove insegna al dipartimento di Francese dell’Università di Toronto (Canada) e dirige il programma Mc Luhan per la Cultura e la Tecnologia. Ha lavorato con Marshall Mc Luhan per più di 10 anni; attualmente ha alcuni corsi quali “Sociologia della comunicazione digitale” e “Sistemi e tecnologie della comunicazione” in due università napoletane

Il professor de Kerckhove, è venuto in “Bottega” con un gruppo di studenti (corso di laurea in Sociologia, Napoli), interessati a conoscere da vicino l’ organizzazione di un piccolo studio TV come quello della “Bottega” per uno studio sulle “Web TV”.
A proposito delle I.C.T. de Kerckhove ritiene esistere una certa riluttanza da parte di una cultura fondata sulla stampa a sottoporsi alla riprogettazione introdotta da sistemi elettronici. Il modello lineare di educazione progressiva implode sotto la pressione del concepire l’ambiente stesso in maniera cognitiva. Quando l’apprendimento è tutto intorno a noi, l’esperto è più utile come guida che come dispensatore di contenuti.
Il ruolo di leadership dell’insegnante non viene meno, ma cambia il rapporto con gli studenti; il fulcro dell’insegnamento si sposta dall’istruzione alla guida. Una nuova condizione pedagogica riflette qualcuna delle caratteristiche delle antiche gilde medioevali dove il maestro è appunto una guida, dove lo studente è un apprendista e dove sia insegnante sia alunno, come i pittori del Rinascimento, lavorano insieme agli stessi progetti.

Rispetto al fenomeno della concentrazione del potere mediatico nelle mani di pochi il professore è relativamente ottimista perché i ragazzi hanno le capacità per capire come funzionano i media. Non ci troviamo nel regime della TV pura e dura, come negli anni ’60 e ‘70, totalmente a senso unico.
Oggi, il mondo è a molti sensi e perciò vi sono ragioni di speranza.
Anche la “Bottega” nel suo piccolo rappresenta un esempio della “presa di potere”del cittadino sui media, cosa che una volta era impensabile e nei fatti vietata alla gente comune.

La Bottega, in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, ha messo in cantiere un progetto “Una Bottega per la Pace” per realizzare un’azione di collaborazione con scuole palestinesi ed israeliane al di sotto dei muri che vengono costruiti, usando la collaborazione in Rete, con il Web come strumento di pace e collegamento, vero ponte di comunicazione tra studenti di diverse culture ed etnie, lungo la falsariga degli accordi di pace di Ginevra, indipendentemente dai governi.
Un’azione reale per superare il digital divide.
De Kerckhove la ritiene un’altra sfida interessante e cioè come far parlare paesi nemici quando si sa perfettamente che la inimicizia è molto maggiore tra i governi che tra le popolazioni; si potrebbe cominciare con i ragazzi, con i giovani, per poi trasferire la collaborazione agli adulti, d’altra parte come vuole fare la Bottega con un laboratorio virtuale tra studenti di diversi paesi, un vero e proprio “collaboratorio”? Si può provare!

Altri materiali relativi all’incontro con il prof. De Kerckhove sono disponibili sul sito www.bottegacd.it. Segnalo in particolare la tavola rotonda "INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DIDATTICA", di domani pomeriggio, alla quale è possibile assistere via Internet dal sito.


il coordinatore

Lanfranco Genito
Ufficio Scolastico Regionale della Campania
Centro Servizi Amministrativi di Napoli.

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