Monti, Renzi, Napolitano, D'Alema...
Ho lavorato dodici ore e va così da molte settimane. La notte, quando mi accorgo di non avere più la forza per andare avanti, lascio poche parole scritte con una penna rossa sul foglio che ho davanti: sei arrivato qui... domani devi ricominciare dai documenti che hai ordinato lì, nell'angolo sinistro della scrivania. C'è un mondo da scoprire in quelle carte ammonticchiate una sull'altra e ricorda: prima di interrompere, hai trovato le tracce di Salvatore Mauriello. Te l'aspettavi, è vero, ma è importante ugualmente, perché è un'altra figura di antifascista che c'era, ebbe un ruolo ma non ce ne hanno parlato. Un caso? Una scelta? Come che sia, è una conferma. Tuttavia, non è il caso di far troppa festa. Non puoi certamente fermarti qui e convincerti che hai capito. Non è così. Hai visto quante domande ti facevi stasera? Tante e le risposte ancora non le avevi tutte.
Domattina, appena sveglio, ricomincerò dalle domande, lo so. La ricerca storica a volte è una
via crucis. Una gran parte della tua vita se ne va in una sorta di muto dialogo con mille persone che non ci sono più. Fortuna che, se le interroghi, una riposta te la danno, sennò sarebbe davvero una cosa da pazzi. Una via di mezzo tra il cimitero e il manicomio. Fortuna che sono stati militanti e hanno vissuto per un sistema di valori che continui a sentire tuo; fortuna che sono stati e sono uomini e donne di grande valore, per quanto sconosciuti o, forse, grandi proprio perché ignorati, accantonati, messi da parte e dimenticati. Si guarda in alto, ai leader, e ci si dimentica che senza soldati valorosi non ci sono generali vittoriosi.
Quante cose ho imparato oggi e quante ne porterò inevitabilmente con me! La cosa peggiore di tutte, però, non è la tristezza delle sconfitte. I fatti di cui ti parlano, la storia che ti raccontano è di per sé così ricca di umanità e così viva e vitale, che il peggio comincia quando alzi gli occhi e ti guardi attorno. Ma come abbiamo fatto a ridurci così? Monti, Renzi, Napolitano, D'Alema. Quando alzo gli occhi e mi guardo attorno, capisco che la sintesi vera tra manicomio e cimitero sta fuori dalle mie carte. E' il mondo in cui viviamo.
Come ne usciamo?
Ricordati. Domani è questo che devi chiedere ai muti protagonisti delle tue quotidiane, interminabili chiacchierate: come ne usciamo?
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