breve di cronaca
Unfit Maria Stella
Il Vaso di Pandora - 08-12-2010
Il ministro Gelmini si appropria dei discreti risultati degli studenti italiani nei test Invalsi. Con la sola imposizione delle mani...

Il ministro Maria Stella Gelmini riesce sempre a superare sé stessa. Nell'infausta storia dei ministri della Pubblica istruzione della Repubblica non ce n'è mai stato uno così unfit a occuparsi di pubblica istruzione. E non mi riferisco alla polemica sul "fuori corso" o al suo deludente curriculum scolastico, né al suo eloquio disarmante. Questa volta Maria Stella ha perso una buona occasione per tacere, quando l'hanno informata dei lievi miglioramenti degli studenti italiani nei test Invalsi.

Il fatto è che, nelle rilevazioni dell'ente di valutazione eseguite nella primavera del 2009 e oggi rese note, gli studenti italiani hanno recuperato qualche posizione nelle classifiche dei rendimenti in matematica e e lettura dei ragazzi di 74 paesi (tra i quali i paesi Ocse). Non c'è molto da stare allegri perché, comunque, restiamo sempre bassi: al 29esimo posto per la lettura, al 35esimo per la matematica. Ma è un fatto che sono stati recuperati alcuni posti e che, per la prima volta, c'è una inversione di tendenza.

Maria Stella, che non ha la più pallida idea dei tempi e dei modi dei sistemi scolastici e delle relative dinamiche dell'apprendimento, ha subito dichiarao che è tutto merito suo, del governo Berlusconi e delle sue riforme.

Com'è noto il governo Berlusconi ha preso "servizio" l'8 aprile del 2008, ovvero due mesi prima della fine dell'anno scolastico. Maria Stella, quindi, più o meno come la Madonna di Loreto, ha miracolato le scuole de regno con la sua sola presenza, giacché i rendimenti di aprile 2009 (mese della rilevazione) sono stati beneficiati al volo, in pochi mesi. Con la sola imposizione delle mani, Gelmini ha fatto il miracolo.

Perché è la sottocultura del miracolo che impregna ogni respiro della banda dei Berluscones. L'apparire, l'annunciare, lo straparlare. Loro governano così. E Gelmini è convinta che gli studenti siano più bravi perché lei gli ha detto agli insegnanti di fare il muso duro.

Lei è lieve e superficiale, come la politica che piace oggi. Ma l'apprendimento è un'altra cosa. Non parliamo poi della cultura. Lei proprio non sa di che trattasi. Unfit, appunto.


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 Da Virgilio.it    - 08-12-2010
Sono gli insegnanti ad aver posto le basi per il miglioramento delle competenze degli studenti 15enni italiani, emerso oggi [7 dicembre]attraverso la quarta indagine triennale 'Pisa' realizzata dall'Ocse. "Fa riflettere il fatto che - sostiene Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola - nei rapporti delle tre edizioni precedenti il nostro sistema di istruzione e gli insegnanti siano stati messi sotto accusa per i livelli di competenza raggiunti dagli studenti. Oggi che si rileva una situazione positiva, da prendere con soddisfazione e rispetto del funzionamento della scuola italiana sempre troppo bistrattata, andrebbe sottolineato positivamente come tali esiti sono il frutto della competenza, passione, e capacità di innovazione degli insegnanti".

La professionalità dei docenti, ritiene il sindacalista della Uil, riguarda sia "i nuovi metodi suggeriti dall'Invalsi", sia i "sistemi Ocse finalizzati a dare una formazione rivolta a risolvere problemi e acquisire competenze. Una metodologia resa possibile - mette in evidenza Di Menna - dall'acquisizione di una solida cultura di base e da una personalizzazione per percorsi di apprendimento. In questo contesto una solida cultura di base è elemento vincente. E anche per queste ragioni va sostenuta la specificità del lavoro degli insegnanti - conclude - auspicando che, anche in termini di stipendi, si migliori nella graduatoria dell'Ocse".

Un concetto ribadito dal segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima: "ancora una volta - dichiara Scrima - la qualità del servizio di istruzione deriva dalla serietà e dalla capacità di chi quotidianamente ci lavora e che attende senza averlo ottenuto, un appropriato riconoscimento".