Prova nazionale
Virginia Mariani - 19-06-2009
Io voglio sapere a cosa serve la nostra preparazione universitaria e poi quella educativa-didattica per le correzioni della prova nazionale.
A fine anno ci siamo esercitati, docenti e alunni/e, con gli esempi di prova ma non sapevo che:
1) avrei dovuto annerire i pallini in una griglia con le risposte date (40 pallini per 25 alunni, in media);
2) avrei/avremmo dovuto aspettare le 12 (per noi le 12.30);
3) avrei/avremmo dovuto impiegare un bel po' di tempo per capire come attribuire il punteggio;
4) avrei dovuto impiegare tantissimo tempo per attribuire, una volta capito, il punteggio facendo addizioni, sottrazioni, ...;
5) la vera prova fosse di pazienza concentrazione e resistenza fisica per noi docenti.

Nelle prove di italiano poi è mancata la precisazione di che punteggio attribuire a chi avesse tra le 16 e le 22 risposte esatte: è così?
Dovremo poi fare la media fra prova di italiano e quella di matematica: sarà agevole?
E questo durante degli esami importanti e già pieni di compiti da correggere e carte da compilare e ore e ore di lavoro!

Quando penso, poi, che cambiato il governo cambiano le cose o che questo stesso governo possa cambiare le cose da un anno all'altro e pure durante lo stesso anno, senza nessun o quasi criterio pedagogico...
ma cosa stiamo aspettando a fare una vera e propria 'rivoluzione'?!


Tags: prova nazionale, punteggi, valutazione


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 Giomun    - 21-06-2009
Dal momento che peso e punteggio della prova (prove) potevano essere autonomamente attribuiti dalle scuole, ignorando i suggerimenti dell'invalsi, non ho perso tempo a pnderare medie, somme e quant'altro suggerito, limitandomi a contar pallini e attribuire al punteggio delle prove un peso del 10%.
Darei più "peso" invece ai tagli che proprio adesso stanno falcidiando cattedre e posti di lavoro.

 Milena    - 25-06-2009
Io ho due terze, quindi doppio lavoro. Con la differenza che una scuola ama il far da se (ovvero abbiamo corretto le prove come sempre fatto: 1 punto a quelle corrette e poi una semplicissima divisione). Nella seconda, invece, la presidente si è interstardita sul "punteggio scientifico" ed il risultato è che io ed i colleghi non ci abbiamo capito nulla e continuiamo a chiederci se i punteggi sono corretti o no. Qualche collega di matematico ha pure evidenziato alcune incongruenze (nel primo caso della valutazione di italiano, con sedici risposte corrette sono sufficiente, nel secondo caso me ne servono ventidue ed altre cosucce del genere). Ora immaginate se il prossimo anno dovessero inserirsi anche le prove di lingue (voci di corridoio) con colleghi che, fra tagli&C, potrebbero avere ben più di due terze...Insomma, a me piacciono le prove invalsi, ma non esageriamo: sempre di scuola media si tratta.

 Paolo Giovanni Zanin    - 28-06-2009
Sono un insegnante di scuola secondaria di primo grado. Sono rimasto molto meravigliato da questo articolo:
1) le modalità di compilazione delle schede risposta (sostanzialmente identiche allo scorso anno) erano state ampliamente comunicate in anticipo;
2) anche l'ora di diffusione dei risultati era stata ampliamente comunicata: è strano che gli insegnanti di lettere (che non dovevano essere di sorveglianza nella prova di italiano) siano stati convocati prima di quell'ora (nella mia scuola abbiamo fissato l'inizio della correzione direttamente alle 14.30, per evitare eventuali ritardi nella diffusione della griglia, peraltro non avvenuti, quest'anno);
3) le modalità suggerite per la valutazione erano effettivamente articolate, ma credo che sia giusto riflettere sul fatto che non ha alcun senso ritenere oggettiva la valutazione della soglia di sufficienza al 60% delle risposte corrette;
4) soprattutto per la prova di matematica, credo che gli insegnanti fossero perfettamente in grado di eseguire tali conti.

 Virginia Mariani    - 29-06-2009
A Zanin

... meravigliato dell'articolo? e dei due precedenti commenti? Per me è stata la prima volta e davvero non mi ha consolata vedere le colleghe di matematica, già erudite sulla modalità, scuotere il capo e disapprovare a voce alta l'umentata difficoltà della correzione.
Ci chiediamo ora:
1) perchè non fare queste prove durante l'anno quando non c'è il carico di lavoro da esame?
2) perchè non le corregge personale esterno incaricato dall'INVALSI (che grazie al nostro lavoro ora deve unicamente lavorare sulla scansione ottica delle griglie e sulla registrazione dei numerosissimi dati e valutazioni già approntate da docenti e presidenti di commisione!)
Questo ammesso che la prova nazionale sia così utile e valida.