Discussione

 

 

Dubbi

 

Concordo con molte affermazioni del manifesto-sfogo di Laura Pavoni da Fabriano, ma ho qualche dubbio sulla proposta a), anche per le cose dette al punto 2)

*Da più di dieci anni sosteniamo, in polemica col sindacato, che il nostro e' un lavoro intellettuale e non impiegatizio e dunque non valutabile con il metro di giudizio applicato ad altre categorie, proprio perché, come dice Laura, noi non produciamo oggetti né ci limitiamo ad espletare pratiche. Un lavoro intellettuale si esercita anche al di fuori di un orario codificato: correggere compiti, fare autoaggiornamento, preparare griglie ecc..a scuola in orario pomeridiano non garantisce di per sé la 'qualità', garantisce che un certo lavoro viene svolto. Ma questo lo possiamo già dimostrare attraverso la consegna/archiviazione dei compiti, delle relazioni, dei progetti ecc...

E non meritiamo già una "maggiorazione effettiva e reale dello

stipendio base"?

Che poi l'opinione pubblica, sciaguratamente orientata da certi

sindacalisti, non s'accorga di questo e pensi che lavoriamo solo mezza giornata, e' un'altra questione...

'Timbrare il cartellino' non rischia di'impiegatizzare' il nostro lavoro e alimentare l'idea che fino ad ora siamo stati dei privilegiati che lavoravano poche ore al giorno, avevano tre mesi di ferie ecc...che il lavoro dell'insegnante sia part time?

*Siamo proprio sicuri che stare tutto il giorno a scuola sia produttivo, che non ci sia bisogno di momenti di lavoro individuale, di studio appartato, di riflessione solitaria? Gli ambienti scolastici favoriscono questo? Direi proprio di no: anzi, sono spesso i luoghi della 'distrazione', delle 'interferenze'.. E dove sono nella scuola gli strumenti di cui abbiamo bisogno (libri, dispense, fascicoli, appunti ecc, pc a nostra disposizione)? Non possiamo sempre portarci tutto da casa...E quanto tempo si 'perde' a scuola, quante chiacchiere inutili si

fanno, quanti pomeriggi vuoti sottratti al lavoro produttivo, quante riunioni evanescenti e senza alcuna ricaduta didattica...?

Insisto: stare a scuola molte ore al giorno e' sinonimo di qualità?

Io preferisco i colleghi che hanno idee, che al momento giusto fanno proposte interessanti, che danno un reale contributo alla vita qualitativa della scuola, anche se stanno a scuola lo stretto

indispensabile, piuttosto che i colleghi-impiegati, e non credo proprio che facciano un lavoro par-time

*Non possiamo neppure demonizzare tutti quelli che arrotondano il magro stipendio:come dar loro torto? Se avessi tempo e sapessi cosa fare, lo farei anch'io...Alcuni di questi colleghi riversano nella scuola le loro competenze, diciamo così, 'extrascolastiche'. Un esempio: un mio collega trascorre qualche ora alla settimana nello studio di un commercialista e rifugge, tutte le volte che può, dagli impegni scolastici pomeridiani; ma a scuola, nessuno conosce come lui l'intricato argomento delle "Finanze", tanto che a giugno tiene alcune lezioni alle classi quinte riunite. E il collega di Inglese che ha trascorso i pomeriggi(e le notti)sul pc, che ha organizzato a scuola un Centro Stampa dopo aver erudito i suoi allievi e i suoi colleghi, difficilmente avrebbe potuto farlo, se avesse dovuto 'timbrare il cartellino'...Non credo che siano casi unici....

 

Come se ne esce, allora? Non lo so, ma le proposte che circolano per 'valutare' il lavoro degli insegnanti mi sembrano non dissimili dal tentativo di 'valutare' con 100 quiz la cultura, le competenze, le capacità didattiche di un insegnante.

 

Paolo Pollastri

Pollastri.p@mail.aitec.it