Note critiche col segno più |
Concorsone
Vorrei
intervenire nel dibattito in corso con molta pacatezza per
esprimere il mio
punto di vista. Mi rendo conto di andare controcorrente e il fatto mi sgomenta
un po'. Sono sostanzialmente favorevole al "concorsone" e mi trovo in
sintonia con quanto espresso da Limonciello.
Ho 30 anni di
insegnamento e ne ho visto delle belle. Mai un collega che fosse soddisfatto
della situazione. Si parla di dividere una categoria quando non è stata mai
unita. Dov'è la nostra coscienza sindacale?
Vedo i docenti
come delle individualità che ritengono a volte di
svolgere un
lavoro così atipico da non dover essere sottoposti a
nessuna forma di
valutazione. Chi ci viene a dire cosa facciamo in
classe e come lo
facciamo? In classe siamo NOI e i nostri alunni. Mi viene in mente quel famoso
ritornello "...nessuno mi può giudicare.....".
Le leggi, le riforme
non cambieranno nulla se non cambierà mentalità di alcuni insegnanti.
Insegno alla
scuola media e ancora alcuni colleghi insegnano come 40 fa (ad essere
generosi). E i mezzi? Quanti sussidi inutilizzati che fanno bella mostra di sé
negli armadi. Laboratori d'informatica fiammanti quasi del tutto
inutilizzati.Quanti soldi per finanziare progetti e attività varie. Che uso se
ne fa? Alcuni si sono adagiati sul minimo indispensabile e sono per principio
contrari a ogni novità che possa turbare il loro quieto vivere. Altri si dedicano
con molta energia ad un lavoro extrascolastico e a scuola si riposano. Molti,
invece, si rimettono in discussione ogni giorno, si aggiornano anche spendendo
di tasca propria. Hanno intrapreso strade nuove per stare al passo con i tempi.
E allora: a
tutti la stessa retribuzione?
Il
"concorsone" forse non è la risposta più giusta, ma rappresenta
una inversione
di tendenza e rigettarlo in toto, demonizzarlo non mi pare giusto. Insegnanti
di serie A e B. Conosco dei colleghi che per il lavoro che fanno meriterebbero
l'aumento di stipendio e se l'avranno io non mi sentirò sminuito. Dubitiamo
sulla capacità di chi dovrà giudicarci? Ma, a meno di affidarci a delle
oggettive e asettiche macchine, il problema si porrà sempre finché saranno
degli esseri umani ad esaminarci. È inevitabile che tutto dipenda dalla serietà
e dalla preparazione dei componenti le commissioni. Ma la valutazione dell'allievo
non dipende dalla serietà e dalla preparazione dell'insegnante? Può un alunno
ricusare il proprio insegnante?
Ho rispetto per
le opinioni diverse dalle mie e sono pronto al
confronto.
Franco
zacchia@tin.it