La Danza delle Forbici - Un rito che si svolge da due secoli nella Regione Chanka
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La Danza delle Forbici


Un rito che si svolge da due secoli nella Regione Chanka


A circa 700 chilometri di distanza da Lima, nel villaggio di Cabana Sur, Ayacucho, si celebra la Festa dell'Acqua nel mese di settembre e durante questa festa si rende omaggio a San Isidro Labrador, il santo che protegge le coltivazioni ed è per questo che la sua immagine è accompagnata da due buoi che simboleggiano l'aratura dei campi. Sebbene la maggior parte degli abitanti giustifichi la presenza di ballerini di forbici in questa festa con un "perché è nostra consuetudine", la realtà è che essi fungono da intermediari tra la comunità e le forze della natura. Halcón de Paico, uno dei ballerini, ci dice riferendosi al rito del "pagapu" (pagamento alla natura) "bisogna fare un'offerta all'Apu (colle protettore) dalla chiesa per chiedere il permesso di utilizzare lo spazio in cui verranno rappresentate le danze. Questa è l'usanza. L'Apu ci dovrà perdonare perché anticamente non c'era luce e si teneva al buio, ma ora non si può fare così e quindi il nostro Apu Ccarhuarazo ci saprà comprendere. Questa danza, oltre ad essere un'espressione artistica che si pratica più o meno da due secoli nella Regione Chanka, è anche una manifestazione connessa ai rapporti di lavoro, di produzione e all'organizzazione sociale. Il ballerino si guadagna il suo ruolo di intermediario con la natura partendo da un rito di iniziazione in cui esegue la sua danza in una grotta ubicata in qualche colle sacro. E' allora che riceve il "potere del colle" e diventa una specie di diavolo nero, non nei termini della religione cattolica ma come un possessore di forze speciali che gli danno la facoltà di entrare in comunicazione con la natura. Spiega Halcón de Paico: "abbiamo l'impegno di un Apu-Dio che ci obbliga a fare questa cerimonia prima dell'inizio della danza delle forbici e ciò ci assicura la forza per le nostre prove". In questo primo giorno, dopo dell'offerta al colle protettore fatta in chiesa, ogni ballerino si dirige in casa di uno dei cerimonieri responsabili della festa che gli offre uno spazio per riposarsi, per ristorarsi e cibarsi fino alla fine della celebrazione. Qui i musicisti accordano i loro strumenti per eseguire i loro pezzi nel miglior modo possibile e due donne si incaricano di offrire liquore a tutti gli assistenti. Tra qualche istante il ballerino, ancora senza aver indossato gli abiti della danza, si esibirà nei suoi primi passi di ballo. Dice un abitante del villaggio "è per presentarsi alle persone affezionate…si beve liquore perché la gente si animi, si infervori e si disponga nell'animo giusto…per l'incontro dei ballerini nella piazza tutti dobbiamo essere nello spirito giusto, per questo beviamo". Dal punto di vista del sincretismo religioso, la danza è ritenuta la pratica clandestina della religione indigena che si realizzava, per esempio, rappresentando gli dei antichi con tratti propri delle feste cattoliche per sostituire superficialmente divinità preispaniche con santi della chiesa.


  


Questo tipo di comportamento si rese necessario perché durante la conquista i teologi che arrivarono in questa terra non compresero la visione cosmica degli indigeni nella quale si realizzava un patto con il colle venerato affinché il suo potere soprannaturale proteggesse la popolazione e, contagiati dalla Caccia alle Streghe che c'era in Europa, interpretarono come "propri del diavolo" (in termini cattolici) certi dettagli simbolici. Halcón dice che balla perché i suoi nonni erano ballerini e " … mi attraeva e mi piaceva già da quando ero bambino. I miei genitori mi portarono a vivere a Lima ma io avevo molta nostalgia per il mio villaggio e la mia musica e un giorno che l'ascoltai, mi entrò nel corpo come un calore e sentii rabbia per aver lasciato la mia arte, così da quel giorno decisi di ballare e praticare la danza, cercare maestri di ballo affinché mi guidassero…però ci sono cose che impariamo nel cammino, viaggiando in diversi villaggi che ti insegnano a poco a poco". La Danza delle Forbici è, in realtà, preispanica ma l'uso stesso delle forbici iniziò con l'arrivo degli spagnoli che portarono in questa zona tanto il metallo come lo strumento. Prima si usava un altro tipo di utensili per attirare l'attenzione degli dei o delle forze naturali mediante qualche suono; per questo usavano una specie di sonagli di rame dentro cui mettevano dei semi. Con l'arrivo degli spagnoli il metallo fu visto come un elemento magico sia perché era sconosciuto sia per la sua brillantezza. Oggi si continua a pensare che le forbici abbiano un potere speciale, ragion per cui si usano con molta cautela evitando di separare le loro due parti perché si crede che l'energia del ballerino possa fuggire. Il villaggio di Cabana Sur ha una tradizione che lo differenza dai villaggi vicini per quanto concerne la celebrazione della Festa dell'Acqua: il Guerras Pampa. Nel secondo giorno la popolazione, dai più piccoli fino ai più anziani, si riunisce in una zona un po' lontana dal villaggio per assistere ad uno scontro tra ballerini, arpisti e violinisti. Questo scontro comincia con una sfida di danza tra i ballerini ma in pochi minuti si trasforma in una scontro con frustate dalle quali si proteggono con casacche spesse e vari tipi di copricapi poiché, benché duri pochi minuti, fanno sul serio. Dopo faranno lo stesso i musicisti. Assistono a questo scontro le autorità del popolo, vestite con mantelli tradizionali e sombreri ornati con fiori, un gruppo di giovani che rappresentano i Varajoc, autorità che collaborano per garantire il rispetto delle regole, autorità di polizia che assicurano l'ordine, però soprattutto c'è l'entusiasmo di tutta la gente e l'attesa di questo scontro tra ballerini e musicisti che rappresentano simbolicamente antiche rivalità tra ayllus (le cellule fondamentale delle famiglie andine). Il Guerras Pampa, che si svolge secondo regole stabilite anticipatamente, infonde un'euforia speciale sui presenti e rinforza l'unione del popolo senza dare importanza, in realtà, al fatto che si tratti di due fazioni diverse; più importante è mantenere la tradizione. Nonostante nella vita quotidiana i ballerini si dedichino alle loro faccende giornaliere in relazione al lavoro e agli impegni familiari, la complessità della danza rituale li trasforma in simboli del passaggio dalla realtà immediata al mondo magico della danza, del passaggio dal mondo fisiologico interno al possesso della forza della natura attraverso la loro resistenza e la loro destrezza durante l'esecuzione degli ultimi giorni. Il loro vero ruolo nel contesto della festa è quello di compiere il rituale magico e di stabilire una relazione tra i cerimonieri, la comunità ed i ballerini. Sul movimento Tanki Onkoy e la Danza delle Forbici Come reazione alla distruzione delle huacas (luoghi o oggetti sacri, divinità familiari) compiuta dagli spagnoli e davanti alla necessità di farle rivivere come spazio in cui continuare a praticare le credenze indigene per lottare contro gli dei cristiani, nasce il movimento Tanki Onkoy o "malattia del canto" verso il 1560-1570. Intorno a questo tema, Nathan Wachtel fa un'interpretazione del movimento per dare una spiegazione alla crisi del culto che si manifesta a partire dall'invasione spagnola e che contamina le credenze della popolazione di fronte alle huacas. Nel Tanki Onkoy, la divinità è interiorizzata nell'uomo, la huaca si trova dentro all'uomo stesso. In uno stato di possessione che provoca traumi nell'indio che conserva una huaca nel suo corpo, nei momenti di estasi, l'uomo perde il suo spirito, vaga come un folle, si rotola per terra, fa smorfie, canta e danza, profetizza e predica sulla sua antica religione. Si trasforma in un oggetto sacro, rompe con la sua vita terrestre per salvarsi. Gli si fanno offerte, feste e gli indios insieme con lui danzano e cantano invocando la huaca sacra. Si capisce, allora, perché ci siano tante relazioni con i ballerini di forbici.


Phyllis Tepperman


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