Messi in imbarazzo dal premier - Gli italiani all'estero spiegano in videochat la vittoria del centrosinistra
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Da sinistra Maria Laura Rodotà e Beppe Severgnini durante la videochat sulle elezioni  Gli italiani all'estero spiegano in videochat la vittoria del centrosinistra

«Messi in imbarazzo dal premier»

La nuova generazione di emigranti:
«E' inutile che la Cdl si arrabbi con Tremaglia.
Berlusconi ci ha fatto fare figure meschine»


 





 
MILANO - E' l'Italia della pizza e mandolino a uscire sconfitta dalle urne. Quella su cui contava il ministro Tremaglia, «padre» della legge che ha permesso per la prima volta agli emigrati italiani di votare all'estero. Il verdetto arriva dalle centinaia di messaggi inviati dai lettori durante la videochat condotta da Beppe Severgnini su Corriere.it. Una pioggia di commenti inviati dalla nuova generazione di emigranti - ricercatori, studenti, professionisti, cervelli arruolati nelle multinazionali - con un leit motiv: non abbiamo più la valigia di cartone e siamo stufi di sentirci umiliati per le figuracce «internazionali» che Berlusconi fa fare all'Italia.

E' il popolo dei cervelloni in fuga (ma non solo) a scatenarsi sul Web quando sembra ormai certa la vittoria dell'Unione anche al Senato proprio grazie al voto determinante degli italiani all'estero: quattro dei sei seggi in palio sono andati al centrosinistra (Europa, Sud America, Asia-Oceania-Africa-Antartide, Centro-Nord America) uno al centrodestra (Europa) mentre il rimanente (Sud America) se l'è guadagnato un senatore indipendente.
«Il voto agli italiani all'estero si è ritorto contro la destra che lo ha fortemente voluto: questa è una bella novità» osserva Vincenzo da Roma.
Gli risponde Michele da Bruxelles: «Siamo un fenomeno nuovo e completamente diverso dalla vecchia "emigrazione" e siamo tendenzialmente attratti dal progressismo di sinistra, anche perché confrontati con mondi politici meno stantii. Che dite se ne saranno accorti adesso o dobbiamo continuare a lungo a sorbirci pizza e mandolino?» domanda ironico. Gli fa eco Giacomo da Londra: «Tremaglia non è tipo da suscitare simpatie tra i "cervelli in fuga"».

FIGURACCE - Ma sono in molti a «scagionare» il ministro e a mettere sul banco degli imputati il premier con i sentimenti di vergogna e imbarazzo che ha provocato. Giacomo da Londra: «E' inutile che la Cdl si arrabbi con Tremaglia. La realtà è che Berlusconi ci ha fatto fare figure meschine in Europa e nel mondo. Figure che ci hanno messo in imbarazzo. Questo imbarazzo credo sia stato determinante per l'andamento del voto estero». Parole simili arrivano da Guido che scrive dalla Gran Bretagna: «Gli italiani all’estero hanno punito Berlusconi per le figuracce che ci ha fatto fare in questi ultimi anni. Temo però che i prossimi anni (spero non 5) non saranno meglio: ricordiamoci che Prodi da Presidente della Eu è stato un fallimento».
Prova sollievo un'altra londinese d'adozione, Anna Lissoni: «Vivo a Londra e sono contenta di non dovermi piu' vergognare che la mia nazione sia rappresentata da un buffonesco media mogul». Racconta sentimenti analoghi Ambra da Brighton: «Risiedendo in Inghilterra ormai da più di dieci anni, dove insegno Lingua e Cultura Italiana, sono estremamente fiera che il nostro voto sia stato determinante per la vittoria dell'Unione. E' stato veramente vergognoso essere stati rappresentati da un simile "caimano"... Peccato che questo indispensabile cambiamento politico sia arrivato solo adesso».

MENO INFLUENZATI - L'altra chiave di lettura sul responso elettorale vede gli italiani all'estero più liberi di scegliere perché al riparo dalla propaganda berlusconiana. «Un pensiero.. come interpretare il fatto che gli italiani all'estero abbiano espresso la loro preferenza per il centro-sinistra? - chiede Cosimo da Milano -. Difficilmente queste persone hanno potuto seguire al 100% la campagna elettorale; nemmeno penso si possa dire che le testate giornalistiche estere siano di sinistra. Forse la visione dell'Italia all'estero non è quella che cerca a tutti i costi di inculcarci Berlusconi» osserva. Analoga considerazione da Cristiano, che scrive da Madrid: «All'estero si sa molto di piu di Berlusconi che in Italia...se gli italiani in Italia potessero vedere i servizi dei telegiornali spagnoli o i documentari sul fenomeno berlusconi, probabilmente si renderebbero conto di molte tristi cose». Così pure Toni da Strasburgo: «Rispondo a un lettore che chiede come interpretare i risultati arrivati dall'estero all'estero: non siamo influenzati dalla tv berlusconiana». Critico sui media stranieri è invece Samuele dal Galles: «Avete ragione che Berlusconi ci fa fare figuraccie all'estero. Però è anche vero che le tv straniere sono loro stesse vittime degli stereotipi e non approfondiscono mai le posizioni di Forza Italia, Lega etc». Firmato: uno scienziato leghista all'estero.

GIUSTO? - Non mancano interventi che mettono in discussione anche il diritto di chi risiede all'estero di avere voce in capitolo sulle sorti del paese d'origine: «Appartengo alla "circoscrizione estero" e sono felice del fatto che il mio voto abbia contribuito alla vittoria di uno dei due schieramenti - scrive Stefano da Budapest - Ma è sensato che concittadini, che magari da molti anni abitano fuori, siano determinanti per il destino di un paese in cui non vivono e in cui non pagano le tasse? Le nostre vite alla fine non saranno molto influenzate dalle politiche economiche e sociali di questo o quel governo».
Infine, dopo il voto rimpatrii in vista. «Sono uno studente erasmus a Budapest, finalmente la vittoria, gia meditavo una permanenza in Ungheria di altri 5 anni. Finalmente posso tornare in patria!». Firmato Swan Senesi- Roma-Budapest.




Alessandra Muglia



12 aprile 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/Notizie/Politiche2006/articoli/04_Aprile/11/italiani_estero.shtml

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