Emendamento sul software libero
Mauro Romanelli - 07-06-2002
Care, cari,
come suggeritomi, invio in rete uno schema di lettera da inviare ai senatori della commissione cultura del senato affinchè approvino l'emendamento Cortiana alla Legge Delega sulla scuola (Moratti), volto ad inserire il software libero come priorità educativa e formativa nell'insegnamento tecnologico della scuola italiana.
La lettera è quella inviata dal Prof. Antonio Bernardi
(Docente di informatica presso l'IPC Besta di Treviso)
al presidente Asciutti.
Di seguito alla lettera l'elenco degli indirizzi email
dei membri della commissione cultura.
Vista la trasversalità dei consensi ottenuti dalla
proposta di legge dei verdi sul libero software, e
visto il sostegno del Ministro per l'innovazione
Tecnologica Stanca (provenienza Ibm), c'è di che
sperare ... perciò, al lavoro!



Oggetto: URGENTE! -
Emendamento importante alla Legge Delega
sulla scuola

Egregio Presidente Franco Asciutti,
Egregi Senatori,

scrivo la presente per significarLe l'importanza dell'emendamento del Senatore Cortiana sotto riportato al riguardo della alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche.

L'utilizzo del software libero (detto anche open
source) permette, tra le varie liberta', la liberta' di copiare il software, cosa questa considerata come la liberta' di stampa e di parola.

Questa liberta' e' fondamentale soprattutto a scuola
tra docenti e studenti dove la trasmissione dell'informazione (software) deve essere libera, mentre la copia del software non libero e' punita con la reclusione da sei mesi a tre anni di carcere.

In tutto il mondo non solo i governi ma anche molte
aziende private (IBM, SUN, ecc.) stanno orientando le loro scelte verso questo tipo di software, e cio' non solo per i benefici etici ma anche e sopratutto per quelli economici (il sorgente e' gratuito e permette
la liberta' di uso, di conoscenza, di modifica e di distribuzione).

Ne' si puo dire che tale software sia ideologicamente
orientato in quanto i paesi e i governi che lo adottano sono i piu' variegati.

E' solo un problema di liberta'.

La prego pertanto di voler tenere in considerazione il
predetto emendamento nelle decisioni della Commissione da Lei presieduta.

Distinti saluti
Prof. A. Bernardi

Emendamento
Atto Senato 1309
Articolo 1, comma 3, lettera c

Dopo “ alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche"
aggiungere "con particolare attenzione per lo studio
dei sistemi operativi e dei software cosiddetti open
source
, ovvero nei quali il codice sorgente è noto e
modificabile, ai fini di incoraggiare e sviluppare le
doti creative e per trasmettere l’etica della
condivisione collettiva e pubblica delle invenzioni
intellettuali.”

CORTIANA


f.asciutti@senato.it, m.betta@senato.it,
g.brignone@senato.it, f.cortiana@senato.it,
m.acciarini@senato.it, p.barelli@senato.it,
l.berlinguer@senato.it, l.bianconi@senato.it,
l.compagna@senato.it, g.dandrea@senato.it,
m.delogu@senato.it, v.franco@senato.it,
g.gaburro@senato.it, a.gentile@senato.it,
f.gubetti@senato.it, m.manieri@senato.it,
a.monticone@senato.it, m.pagano@senato.it,
a.soliani@senato.it, d.sudano@senato.it,
f.tessitore@senato.it, l.togni@senato.it,
g.valditara@senato.it, g.favaro@senato.it

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Angela Di Scala S.M.S.    - 08-06-2002
Assolutamente in accordo con l'idea del software libero. Sono alle prime armi con l'insegnamento dell'Inglese utilizzando il sussidio del Computer,ma i ragazzi appaiono entusiasti,dunque bisogna andare avanti!

 caedar    - 09-06-2002
Il software open source è una bella scommessa per il futuro e in parte è una reale alternativa nel presente.
I dubbi che mi nascono sono nella tenuta della gratuità. Ovvero fino a quando si produrrà gratis ciò che è oggi libero e gratuito. La scuola non è solo un ambiente di sviluppo (ciò vale per la scuola Superiore), ma è anche fruitrice, utilizzatrice di programmi (Elementari e Medie) senza apportare nulla alla ricerca che sta alla base dell'open source. La scuola rischia di essere fuori da questa logica e sfruttare la gratuità in modo sbagliato. Ci si dovrà riflettere. Così come un uffcio di una grande azienda potrà usare software libero, ma difficilmente un impiegato potrà sviluppare il softawre che utlizza, perché ciò richiede notevoli conoscenze tecniche.

 mirko    - 09-06-2002
cara caedar, forse non hai mai sentito parlare di open source, di linux, ecc... se no capiresti che la comunità di sviluppatori non ha certo bisogno che i bambini delle elementari si mettano a programmare ma magari alcune loro idee potrebbero venir riprese e trasformate in un software utile e soprattutto gratuito cosa impossibile con microsoft. capisci qual è la differenza di fondo fra un sorgente trasparente e uno criptato? fattelo spiegare così poi contribuirai anche tu alla diffusione della libertà informatica
ciao
Mirko

 Rita Leporini    - 10-06-2002
Questa è una proposta che va presa seriamente in considerazione.
Sono una insegnante elementare di inglese nonchè Funzione Obiettivo per l'area 2 "sostegno al lavoro dei docenti/ responsabile dei laboratori multimediali"e mi trovo costantemente a dover prendere decisioni su come spendere i pochi fondi a disposizione: impiegarli in acquisto di software e relative licenze o incrementare l'hardware?
Penso sia doveroso per la scuola informare sui diversi sistemi operativi esistenti e sulle differenze sostanziali tra di essi in termini di profitti economici.
Mi riferisco ai principali sistemi operativi Microsoft e Linux.
Sto iniziando a conoscere quest'ultimo e ciò mi sta rivelando piacevoli sorprese che vorrei condividere con i miei colleghi ed alunni.

 Caelli Dario    - 18-05-2003
Caro Mirko a parte che io sono un lui... in realtà conosco bene sia linux, sia l'open source in generale.
I miei dubbi sono fondati. Infatti l'open source funziona bene grazie a linux e a qualche software come Open Office e Gimp, più una serie di tools interessanti, anche per la produzione di pagine web, anche un po' più complesse di quelle amatoriali.
Però se si va verso soluzioni più professionali allora l'Open source fallisce e riemerge il commerciale. Se vuoi fare un bel server con Linux hai bisogno almeno di Red Hat... e lo paghi. Idem se vai verso software di produttività mirata, come la produzione di prodotti multimediali, quali i CD e altro anche per il web.
Che il codice sorgente sia libero e non criptato è un innegabile vantaggio, ma per chi lo conosce e lo sa manipolare... per gli altri non cambia nulla. Quando scopri un baco in un prodotto MS sai che devi attendere una release successiva o se è riferibile a IE, magari ad un aggiornamento o a un service pack. Con l'Open source i bachi non mancano, anzi... sono ben presenti e talora più gravi di quelli di MS, solo che sono scovabili e risolvibili... se ne sei capace, altrimenti ti devi affidare alla community di sviluppatori che si occupano quotidianamente di questo. E qui si deve seriamente porsi il problema di quali sviluppi a partire dalla piattaforma attuale saranno gratuiti anche in futuri e quali diventeranno a pagamento. E i casi non mancano come ad esempi Star Office. Oppure la vicenda potrebbe evolvere. In che modo? Se riprende la neteconomy e la pubblicità in internet acqista un po' di pregio, allora si potranno vedere delle soluzioni nell'open source che diventano simili al Freeware, ovvero qualche finestrella di pubblicità, magari sfruttando la banda larga in espansione e la connessione full time, all'apertura del programma. Oppure ti tieni il programma nella versione base.
Vedremo tra cinque anni che avrà ragione.