Angela Di Scala S.M.S. - 08-06-2002 |
Assolutamente in accordo con l'idea del software libero. Sono alle prime armi con l'insegnamento dell'Inglese utilizzando il sussidio del Computer,ma i ragazzi appaiono entusiasti,dunque bisogna andare avanti! |
caedar - 09-06-2002 |
Il software open source è una bella scommessa per il futuro e in parte è una reale alternativa nel presente. I dubbi che mi nascono sono nella tenuta della gratuità. Ovvero fino a quando si produrrà gratis ciò che è oggi libero e gratuito. La scuola non è solo un ambiente di sviluppo (ciò vale per la scuola Superiore), ma è anche fruitrice, utilizzatrice di programmi (Elementari e Medie) senza apportare nulla alla ricerca che sta alla base dell'open source. La scuola rischia di essere fuori da questa logica e sfruttare la gratuità in modo sbagliato. Ci si dovrà riflettere. Così come un uffcio di una grande azienda potrà usare software libero, ma difficilmente un impiegato potrà sviluppare il softawre che utlizza, perché ciò richiede notevoli conoscenze tecniche. |
mirko - 09-06-2002 |
cara caedar, forse non hai mai sentito parlare di open source, di linux, ecc... se no capiresti che la comunità di sviluppatori non ha certo bisogno che i bambini delle elementari si mettano a programmare ma magari alcune loro idee potrebbero venir riprese e trasformate in un software utile e soprattutto gratuito cosa impossibile con microsoft. capisci qual è la differenza di fondo fra un sorgente trasparente e uno criptato? fattelo spiegare così poi contribuirai anche tu alla diffusione della libertà informatica ciao Mirko |
Rita Leporini - 10-06-2002 |
Questa è una proposta che va presa seriamente in considerazione. Sono una insegnante elementare di inglese nonchè Funzione Obiettivo per l'area 2 "sostegno al lavoro dei docenti/ responsabile dei laboratori multimediali"e mi trovo costantemente a dover prendere decisioni su come spendere i pochi fondi a disposizione: impiegarli in acquisto di software e relative licenze o incrementare l'hardware? Penso sia doveroso per la scuola informare sui diversi sistemi operativi esistenti e sulle differenze sostanziali tra di essi in termini di profitti economici. Mi riferisco ai principali sistemi operativi Microsoft e Linux. Sto iniziando a conoscere quest'ultimo e ciò mi sta rivelando piacevoli sorprese che vorrei condividere con i miei colleghi ed alunni. |
Caelli Dario - 18-05-2003 |
Caro Mirko a parte che io sono un lui... in realtà conosco bene sia linux, sia l'open source in generale. I miei dubbi sono fondati. Infatti l'open source funziona bene grazie a linux e a qualche software come Open Office e Gimp, più una serie di tools interessanti, anche per la produzione di pagine web, anche un po' più complesse di quelle amatoriali. Però se si va verso soluzioni più professionali allora l'Open source fallisce e riemerge il commerciale. Se vuoi fare un bel server con Linux hai bisogno almeno di Red Hat... e lo paghi. Idem se vai verso software di produttività mirata, come la produzione di prodotti multimediali, quali i CD e altro anche per il web. Che il codice sorgente sia libero e non criptato è un innegabile vantaggio, ma per chi lo conosce e lo sa manipolare... per gli altri non cambia nulla. Quando scopri un baco in un prodotto MS sai che devi attendere una release successiva o se è riferibile a IE, magari ad un aggiornamento o a un service pack. Con l'Open source i bachi non mancano, anzi... sono ben presenti e talora più gravi di quelli di MS, solo che sono scovabili e risolvibili... se ne sei capace, altrimenti ti devi affidare alla community di sviluppatori che si occupano quotidianamente di questo. E qui si deve seriamente porsi il problema di quali sviluppi a partire dalla piattaforma attuale saranno gratuiti anche in futuri e quali diventeranno a pagamento. E i casi non mancano come ad esempi Star Office. Oppure la vicenda potrebbe evolvere. In che modo? Se riprende la neteconomy e la pubblicità in internet acqista un po' di pregio, allora si potranno vedere delle soluzioni nell'open source che diventano simili al Freeware, ovvero qualche finestrella di pubblicità, magari sfruttando la banda larga in espansione e la connessione full time, all'apertura del programma. Oppure ti tieni il programma nella versione base. Vedremo tra cinque anni che avrà ragione. |