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Emendamenti
Emanuela Cerutti - 04-06-2002
La Camera ha approvato un emendamento al ddl Bossi-Fini nel quale si prevede che il ministero dell' Interno sosterrà gli enti locali che accolgono coloro che richiedono asilo in Italia, tutelano rifugiati e stranieri destinatari di altre forme di protezione umanitaria.
L'emendamento stabilisce poi che il ministero dell'Interno attivi, sentiti l'Anci e l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, un servizio centrale di informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico agli enti locali, che presteranno i servizi di accoglienza.
Questo nuovo organismo sarà affidato, con apposita convenzione, all'Associazione dei Comuni italiani. L'emendamento approvato stabilisce che il ministero dell'Interno contribuirà finanziariamente ai servizi prestati dagli enti locali in misura non superiore all'80% del costo complessivo di ogni singola iniziativa territoriale. Il servizio che sarà affidato in convenzione dall'Anci, avrà l'obiettivo di razionalizzare e ottimizzare il sistema di protezione di coloro che chiedono asilo, dei rifugiati e degli stranieri con permesso umanitario, oltre a facilitare il coordinamento, a livello nazionale, dei servizi di accoglienza. Ciò avverrà attraverso un monitoraggio della presenza sul territorio dei soggetti previsti dalla legge, la creazione di una banca dati degli interventi realizzati a livello locale, la diffusione delle informazioni sugli interventi stessi, nonche' la promozione e attuazione, d'intesa col ministero degli Esteri, di rimpatri attraverso l'Organizzazione internazionale per le migrazioni o altri organismi a carattere umanitario.

Riguardo all'emendamento sui minori, e alle osservazioni che erano state mosse da Save the Children e da altre associazioni, l'allarme relativo al requisito di ingresso in eta' inferiore ai 14 anni (ai fini dell'accesso alla conversione) e' stato in parte recepito, e la soglia e' stata spostata a 15 anni. E' rimasto invece il requisito relativo all'ente gestore del progetto di integrazione (deve essere un ente a rappresentanza nazionale). I permessi rilasciati vengono detratti, infine, dalle quote di ingresso.


Riguardo alla regolarizzazione, gli elementi di rilievo sono i seguenti: i datori di lavoro inoltreranno per posta le denunce dei rapporti di lavoro; i rapporti stessi devono aver avuto luogo almeno nei tre mesi antecedenti la data di entrata in vigore della legge (invece che almeno nell'ultimo trimestre del 2001).


Altri emendamenti riguardano il ricongiungimento con genitori a carico (allargato ai genitori ultrasessantacinquenni ai quali i cui figli in patria non siano in grado, per ragioni di salute, di fornire assistenza) e il godimento dei diritti maturati in materia previdenziale.



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