Affido linguistico
Nadia Paris - 23-10-2006
Sono un'insegnante elementare, ed ho maturato un'esperienza lunga e articolata di insegnante di italiano come lingua straniera, prima in scuola italiana all'estero, ed ora in un centro di educazione adulti.
Recentemente nella provincia dove abito (Bergamo) si è verificata una rivolta vera e propria , di studenti di un istituto professionale, nei confronti di compagni extracomunitari.
Voglio pensare che la motivazione sia il timore di veder penalizzato il proprio risultato scolastico, dal "peso" di stranieri che non parlano italiano o lo parlano molto poco.
Mi è sorta l'idea di lanciare questa proposta (ai consigli di istituto , ai comitati scolastici, coinvolgendo Provveditorati, sindacati e Comuni)
L'idea è realizzare una specie di affido (giornaliero, nel fine settimana ecc) di ciascun studente non parlante italiano, alla famiglia di un coetaneo, meglio se della stessa scuola, previo censimento delle famiglie disponibili.
La famiglia affidataria accoglierebbe lo studente nelle ore pomeridiane, nel tempo libero in genere, permettendo quella immersione nel concreto del parlato, che nessuna lezione può sostituire, soprattutto perchè nelle nostre scuole di ogni grado, le risorse per questo compito, sono scarse o nulle.
La durata dell'affido sarebbe variabile, al massimo un anno scolastico....
Molto deve essere analizzato e messo a punto, questo è solo un breve input.
Cordiali saluti
Nadia Paris

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