Dopo un anno di governo
Rolando A. Borzetti - 01-06-2002
Le ventidue "priorità" del governo Berlusconi:
fallimento totale o presa in giro?


Il ministro dell’Economia è tornato recentemente a ricordare le “22 priorità del governo” che, qualche mese fa, sciorinò stampate su un lenzuolo di carta davanti agli occhi attoniti dei cronisti. Quella lista conteneva cose di varia natura - alcune concrete e precise, altre assai più fumose – ma tutte, secondo il ministro, già fatte o in corso di attuazione. A rileggerle, tuttavia, c’è da chiedersi se la loro esibizione voleva essere un’autocritica graffiante o fu semplicemente un colpo di dabbenaggine. Bastano i titoli per rendersene conto.

1. “Accordo con i sindacati per i nuovi contratti a tempo indeterminato”: basta pensare a quello che sta succedendo sull’articolo 18, per rendersi conto dell’esito dell’operazione.

2. “Emersione dell’economia sommersa”: il provvedimento c’è, ma, come si sa, non ha fatto emergere niente.

3. “Legge obiettivo sulle grandi opere”: non è stato aperto nemmeno un cantiere né si sa se e quando qualcosa potrà cominciare a muoversi.

4. “Detassazione degli utili reinvestiti”: è la cosiddetta “Tremonti bis”. Ma fino ad ora non ha fatto ripartire gli investimenti e gli imprenditori rimpiangono le agevolazioni introdotte dai governi precedenti, che adesso sono state abolite.

5. “Facilitazioni per le imprese con più operai”: non è chiaro quali siano le “facilitazioni” in questione. In ogni modo, le imprese seguitano a lamentarsi di non aver ricevuto nessuna delle “facilitazioni” promesse.

6. “Detassazione degli investimenti per realizzare asili nido nelle imprese”: iniziativa meritoria, ma nessuno ne ha notizia.

7. “Privatizzazioni immobiliari come volano per lo sviluppo”: se il riferimento è alla vendita degli immobili degli enti, si tratta di un’operazione avviata assai prima del governo Berlusconi. Se si riferisce alla missione ora affidata alla costituenda società “Patrimonio pubblico s.p.a.”, si tratta di un’operazione assai dubbia che sta suscitando vaste perplessità. Di “sviluppo” connesso a vendite immobiliari, in ogni modo, a tutt’oggi non si ha traccia.

8. “Abolizione dell’imposta di successione”: questo sì, questo è stato fatto, e i supermiliardari che ne hanno beneficiato (per i patrimoni più contenuti la successione era già esentasse), primo fra tutti il proprietario di Fininvest, sono molto grati al governo.

9. “Diritti sulle invenzioni agli inventori”: si riferisce a una delle misure dei "cento giorni" il cui risultato consiste nel sostanziale svuotamento della ricerca pubblica.

10. “Possibilità di sottoscrivere capitale sociale delle aziende”: il riferimento è dubbio. Meglio attendere per capire di che cosa si tratta.

11. “Nuova disciplina dei fondi pensione” un progetto c’è, ma per compensare il previsto utilizzo del Tfr, alle imprese è stato promesso un abbattimento della contribuzione Inps a cui i sindacati si stanno duramente opponendo e per coprire il quale non ci sono risorse. Tutto, perciò, è molto incerto.

12. “Modi per conservare la ricchezza in Italia”: la formula sembra fare riferimento al cosiddetto “Scudo fiscale”, cioè alla sanatoria per il rientro dei capitali dall’estero. Siccome non rientrava una lira, il governo ha più volte prorogato i termini e mutato le normative. Tutto sembra indicare però che, anche rientrati in Italia, quei capitali seguiteranno ad essere investiti nelle forme in cui erano investiti all’estero: perciò, nessun beneficio per l’economia italiana, molto beneficio, invece, per i titolari di quei capitali che si sono visti cancellare gli illeciti per i quali avrebbero potuto essere perseguiti.

13. “Liberalizzazioni”: tutto bloccato, non un passo è stato fatto.

14. “Privatizzazioni”: idem. Da quando si è insediato, questo governo non ha messo sul mercato nemmeno uno 0,0001% delle partecipazioni ancora in suo possesso, dopo le massicce privatizzazioni degli anni del centrosinistra.

15. “Semplificazione con l’abolizione di 190 milioni di atti amministrativi e burocratici”: non se ne ha traccia, a meno che l'enunciazione non si riferisca al tentativo di appropriarsi della cosiddetto "fisco telematico" di cui il governo si è molto vantato omettendo che era stato realizzato dai governi dell'Ulivo.

16. “Nuova disciplina della spesa sanitaria con responsabilizzazione delle Regioni” :la spesa sanitaria, secondo gli ultimi rilievi della Ragioneria, seguita a galoppare oltre il dovuto e le imposte locali stanno aumentando ovunque in maniera vistosa.

17. “Valorizzazione del volontariato e del sistema di cooperazione”: l’unico intervento che si conosce relativo alla cooperazione è la recente norma che inasprisce il trattamento fiscale delle cooperative.

18. “Detassazione per i trasferimenti in Paesi in via di sviluppo e di emigrazione”: non se ne ha notizia.

19. “Libertà di assumere, non di licenziare”: la proposta che riguarda l’articolo 18, come si sa, facilita i licenziamenti senza giusta causa. Ciò, sostiene il governo, faciliterà le assunzioni: gli imprenditori sono i primi a non crederci.

20. “Maggiore libertà di ristrutturare case e aziende”: in realtà, sono state fortemente ridotte le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie.

21. “Nuovo Louvre nella sede del ministero dell’Economia”: forse nessuno l’aveva ancora capito, ma era proprio questo che gli italiani volevano quando hanno votato per il Polo. Comunque, di un “nuovo Louvre” in via XX Settembre nessuno ha visto traccia.

22. “Pace sociale”: proprio così, avete letto bene: “Pace sociale”. Obiettivo prioritario di questo governo che sta scatenando scioperi generali dell’intero mondo del lavoro dipendente, proteste durissime del mondo della scuola, reazioni generali di tutti i settori dell’informazione stampata e radiotelevisiva, addirittura uno sciopero della magistratura, oltre a continui appelli e richiami del capo dello Stato; e che, nonostante questo, promette che “accelererà” nella sua corsa verso lo scontro frontale avendo esplicitamente mandato in soffitta la pratica della concertazione; bene, questo governo, indica come sua priorità la “Pace sociale”. Si tratta solo di capire se vuole prendere in giro o se è un incapace totale.

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 un' insegnante    - 04-06-2002
Mi sento impotente di fronte a tutte queste verità evidenti sopratutto perché appaiono tali solo ad una parte della popolazione , mentre l'altra , e questo mi spaventa, continua a credere nelle favole anche di fronte all'evidenza. Ora poi che l'informazione è palesemente cambiata e si basa soprattutto sulla superficialità a tutti i costi mi chiedo:" Riusciremo ad uscirne fuori? " Non mi sembragiusto che l'ambizione, l'egoismo e la poca preparazione politica e umana di un pugno di uomini rovini la libertà di tutti gli altri.