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In quale Italia abbiamo vissuto?
disarmiamoli.org - 06-10-2006
Centrosinistra e centrodestra uniti nella lotta per la pace, dall'Afghanistan al Libano, nel rispetto dell'art. 11 della Costituzione....


Il voto bipartisan alla Camera sulla missione in Libano rivela un'altra Italia rispetto a quella nella quale credevamo di aver vissuto in questi anni. Ce la racconta Gianfranco Fini, il quale legittimamente chiede ai banchi dell'ex opposizione di fare autocritica sul passato, dato che "le missioni militari italiane si sono sempre svolte nel rispetto dell'articolo 11", come recita il testo dell'Ordine del Giorno della Casa delle Libertà recepito dal governo Prodi e votato disciplinatamente da tutti i deputati, con l'eccezione del drappello leghista.

Il sogno e' finito: al macero le migliaia di cartelli portati per anni nelle piazze con su scritto il testo del famoso articolo costituzionale, bandiera, insieme ai colori dell'arcobaleno di un movimento trasferito direttamente in cantina da una rappresentanza parlamentare eletta anche grazie alla sua spinta elettorale.

Di fronte a questo desolante scenario istituzionale passano in secondo piano i segnali inquietanti provenienti dal Libano, dove in questi giorni l'esercito israeliano, sotto gli occhi della cosiddetta "Unifil rafforzata", distrugge ettari di terra coltivata e ruba l'acqua del fiume Wazzani in territorio libanese. Evidentemente l'asse americano/israeliano prepara il terreno per uno scivolamento verso una nuova fase del conflitto in Libano, nella quale i soldati italiani rischiano di essere coinvolti direttamente in un contesto potenzialmente ben più pericoloso di quello afgano, da dove è tornato il feretro di un altro militare sacrificato sull'altare della "nuova" politica estera del governo Prodi, e da dove si intensificano le azioni contro la presenza militare italiana.

Il movimento contro la guerra deve nel contempo informare l'opinione pubblica sui pericoli della missione in Libano, chiedere con forza il ritiro immediato da Afghanistan e Iraq e denunciare la costante retromarcia di una ex sinistra pacifista intenta a sostenere oggi scelte disastrose per la pace nell'area mediorientale.


Comitato nazionale per il ritiro dei militari italiani

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 da l'Unità    - 06-10-2006
Caccia israeliani sorvolano Balbeek in Libano, roccaforte Hezbollah

Caccia israeliani sono tornati a sfiorare la citta libanese di Baalbek, nel Libano orientale, roccaforte del movimento integralista sciita Hezbollah e i villaggi della regione di Nabatiyeh nel Libano meridionale dove ora sono schierate le forze Unifil e l'esercito libanese. I sorvoli a bassa quota sono stati segnalati ieri, martedì, in serata anche a est del Paese, accompagnati da attacchi simulati. Secondo le autorità di Beirut, i ripetuti sorvoli dell' aviazione israeliana rappresentano una violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che il 14 agosto scorso, dopo 34 giorni, ha posto fine all'offensiva lanciata da Israele in Libano contro i guerriglieri Hezbollah.

4/10/06

 dal Manifesto    - 06-10-2006
L’Unifil pronta ad intervenire anche senza l’esercito libanese.

Le forze dell’Unifil nel libano meridionale hanno confermato ieri che se la resistenza libanese riprenderà le sue operazioni a sud del fiume Litani “le regole di ingaggio consentono al personale dell’ONU di rispondere come richiesto. I comandanti dell’Unifil hanno sufficiente autorità per agire”.
In caso di specifiche informazioni disponibili – continua il comunicato – riguardo al movimento non autorizzato di armi o equipaggiamenti, le forze armate libanesi adotteranno le azioni necessarie. Tuttavia, nel caso che le forze armate libanesi non siano in grado di agire, l’Unifil farà tutto ciò che è necessario per adempiere al proprio mandato in linea con la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza”.
In particolare “l’uso della forza oltre l’autodifesa può essere applicato per assicurare che l’area di operazioni dell’Unifil non venga utilizzata per attività ostili, per resistere a tentativi con mezzi forti di impedire all’Unifil di svolgere il proprio dovere…

In altri termini se la resistenza libanese riprenderà, come ha promesso, le sue azioni per liberare i territori ancora occupati da Israele, le forze dell’Unifil dovrebbero impedirglielo con la forza.
La favola delle truppe di interposizione sta lentamente lasciando il campo alla realtà di una forza armata incaricata di difendere il confine di Israele contro la resistenza libanese.
Resistenza che ieri ha tenuto un grande raduno nel paese di Bint Jbeil al quale ha partecipato il numero due dell’organizzazione, lo sheik Naim Qassem


4/10/06