La scuola ...schioppa
Alba Sasso - 28-09-2006
Alba Sasso ci propone un intervento apparso su Aprile online. Riceviamo e pubblichiamo. Red

I tagli proposti sono in netta contraddizione con il programma dell'Unione. Dura anche la protesta dei sindacati di categoria che parlano di ''macelleria sociale'' e minacciano lo sciopero.

Davvero sembra di essere entrati nella macchina del tempo. Ma la Moratti non era andata a casa?
Insomma a leggere gli articoli della Finanziaria che riguardano la scuola c'è da restare sgomenti. Avevamo sperato che le voci di questi mesi sui tagli all'istruzione fossero esagerate. Non lo erano. Non solo, questa Finanziaria è in netta contraddizione con il programma dell'Unione. Con quella filosofia e con quella impostazione. Il sapere al primo posto, la lotta al precariato, l'impegno per una scuola di inclusione e coesione sociale, l'attenzione ai più deboli.
Senza conoscere la scuola italiana, perché di questo si tratta, si taglia sugli insegnanti di sostegno, si modifica d'imperio il rapporto alunni/insegnanti, si elimina tout court l'organico funzionale (quel numero di docenti che permette alla scuola dell'autonomia di funzionare), già tagliato dalla Moratti, si elimina la figura dei supervisori, quegli insegnanti che svolgono un lavoro prezioso nelle Siss(scuole di specializzazione per l'insegnamento).
Ma dov'è in questi articoli un'idea di sviluppo, di qualità del sistema? E non c'è neanche rigore e tanto meno equità. Si taglia sulle migliori esperienze della scuola italiana. Tutto questo per inseguire un pregiudizio, già ampiamente esplicitato nel documento di programmazione economica e finanziaria. Gli insegnanti sono troppi, per la scuola si spende troppo.
Hanno avuto un bel da fare il ministro Fioroni, il vice ministro, i sottosegretari, i sindacati, le associazioni professionali, in tutta questa estate a spiegare che l'Italia è lunga e stretta e che mantenere una classe con pochi alunni in piccole realtà è un investimento in democrazia e che l'integrazione dei soggetti diversamente abili è una straordinaria esperienza della scuola italiana, tra le migliori in Europa.
E il precariato, già martoriato dalla Moratti? Scomparso, scomparso l'impegno a finanziare come già previsto in una legge della Repubblica un piano di immissioni in ruolo - che significa sistemare gente che già insegna, che già è pagata -, scomparso l'impegno preso con la settima commissione della Camera dei deputati per affrontare la risoluzione del problema.
Ministro Padoa Schioppa il mondo della scuola, e non parlo solo degli insegnanti, è un popolo saggio e paziente. Ma ha già dato, e molto, in questi anni, continuando a lavorare con responsabilità e impegno in condizioni difficili. Con la stessa fermezza le chiede e lo chiediamo anche noi di modificare profondamente questo impianto e gli articoli della Finanziaria che riguardano l'istruzione. Perché impoverire la scuola pubblica, significa impoverire il Paese, eliminare l'uguaglianza delle opportunità. Non permettere al "figlio dell'operaio di avere le stesse opportunità del figlio del professionista", che è il contrario di quanto scritto nel programma con cui noi tutti abbiamo vinto le elezioni.



interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Domenico Filippini    - 29-09-2006
Negli anni scorsi ci siamo giustamente affannati a criticare la Riforma Moratti e abbiamo richiesto insistentemente, come docenti, l'introduzione di norme derivanti da una conoscenza del mondo della scuola e delle sue problematiche per non compromettere il sistema educativo italiano.
I tagli alla scuola previsti dalla bozza di Finanziaria circolata nei giorni scorsi sono una clamorosa incoerenza con gli impegni assunti verso noi Italiani nel programma elettorale e di governo.
La decisione più intollerabile, per me, è la proposta di innalzare il rapporto docente-alunni disabili da 1 a 138 a 1 a 168, abolendo per di più la possibilità di deroghe in casi particolarmente gravi.
Ancora una volta devono essere i più indifesi a pagare le follie o le falle di una gestione economica e finanziaria scriteriata, messa in opera dalla classe politica italiana, sia essa di destra o di sinistra?
Domenico Filippini

 Giorgio Delle Piane Garabello    - 01-10-2006
Confesso: ho votato per l'Unione.
Come un giocatore che desiderava "vedere le carte".
Adesso le stiamo vedendo, e non mi aspettavo di meglio!
Restano i NUMERI (con o senza la Moratti): quantità di abbandoni (troppi), di laureati (pochi), di orario di servizio (scarso ma solo grazie ad artifizi di pura ipocrisia sindacale), del calendario scolastico (abbiamo un elevato numero di giornate d'insegnamento rispetto al resto del mondo).
L'Italia sembra un automa impazzito, che con la mano destra cancella quello che ha fatto la sinistra e viceversa. Non ho soluzioni da proporre. Mi accontenterei di meno «bugie politiche».

 ex    - 06-10-2006
E vi lamentate proprio voi della "sinistra"!!???