Dallo Speciale Racconti |
ilaria ricciotti - 27-09-2006 |
Grazie Giuseppe per il bellissimo racconto ed anche per la meravigliosa musica che lo accompagna! Questo sogno dovrebbe essere il sogno di tutti coloro che "vendono speranze", che naturalmente non dovrebbero essere messe in vendita, ma semmai comunicate, condivise e perseguite quotidianamente, per essere poi raggiunte e poter diventare certezze. I sognatori non sono idioti, ma coloro che impediscono al mondo di girare a senso unico verso ciò che non appartiene geneticamente all'uomo. Uomo che è nato anche per collaborare e non soltando comandare, per amare e non soltanto subire, per realizzare i suoi sogni e non per far sì che essi rimangano tali, relegati nella sfera dell'incertezza, dell'irrealtà o di quel limbo onirico dove potrebbero essere costretti a rimanervi per sempre. No. I sogni-incubo sono il segnale della coscienza che si rivolta ad un modo di essere e di fare innaturali. Una mia amica carissima è morta. i suoi sogni di donna, di moglie, di madre e di amica non l'hanno seguita nell'oscurità delle tenebre, ma sono diventati i sogni di noi tutti che le abbiamo voluto bene e che ripartiremo da dove lei ha smesso. |
Laura Fineschi - 02-10-2006 |
Caro Giuseppe, normalmente leggo i tuoi scritti con vero piacere, ma stavolta provo un certo senso di inquietudine... Chi lo dovrebbe fare un sogno del genere? I tanti furboni che popolano i nostri telegiornali? Non illudiamoci. Intitolare "Sogno" un incubo del genere parrebbe suggerire che una situazione del genere dovremmo augurarcela... Sei proprio sicuro? Laura Fineschi |
Giuseppe Aragno - 02-10-2006 |
Vedi, Laura, io racconto. Un mondo e le sue facce. Non dispero, né spero. Non io, ma chi legge ha il potere di scegliere. Tu, solo tu, puoi sapere che mai farà quel lumicino. Metafora di vita, o presagio di morte? |
Antonio Monarca - 11-10-2006 |
Bravo Giuseppe, il tuo racconto è bello e struggente, come la musica che lo supporta. Leggendolo sono stato assalito da una sorta di tristezza e di nostalgia. Per un momento ho sognato anch'io. Mi sono rivisto giovane studente a battagliare per un ideale in cui credevo. E' durato pochi minuti, poi mi sono svegliato. E' stato solo un sogno, proprio come il tuo caro Giuseppe, E' STATO SOLO UN SOGNO. Non rinnego le lotte del passato. Quelle battaglie non sono state inutili, come non sono state inutili le battaglie dei nostri padri e dei nostri nonni. E' grazie a quelle battaglie che si sono ottenute tante conquiste. I tempi sono cambiati, la società s'è evoluta, certi sogni sono diventati irrealizzabili (almeno per il momento). Ma nessuno potrà impedirci di continuare a sperare; nessuno potrà impedirci di continuare a lottare. Non bisogna arrendersi, solo così si può costruire una società più giusta, una società più equa, un mondo migliore. |