breve di cronaca
Jeff
Education sans frontières - 13-09-2006
Lettera di Stéphanie Gonon, fidanzata di Jeff Babatunde Shittu

Parigi, 4 settembre 2006

Signor Presidente della Repubblica,

Le scrivo per conferssarle la mia profonda preoccupazione per l'attuale situazione di Jeff Babatunde Shittu.

Questo studente di 19 anni, iscritto la liceo Dorian di Parigi, è stato espulso mercoledì scorso e fatto rientrare in Nigeria.
Lei è senz'altro al corrente del fatto, ma non ha mai preso una posizione ufficiale in merito.

Giunto in Francia nell'aprile 2004 dopo l'assassinio di sua madre, Jeff si è rapidamente inserito.
Sino al momento dell'espulsione, il ragazzo era uno dei migliori studenti della sua classe. Oggi manca terribilmente sia ai suoi moltissimi amici sia a me.
Lui e io avevamo progetti per il futuro: saremmo andati a vivere insieme questo settembre per fidanzarci entro la fine dell'anno.
Senza dimenticare la sedia vuota al liceo fin dai primi giorni di scuola.

Signor Presidente, si tratta di uno studente e non di un terrorista e noi siamo una giovane coppia aperta al suo avvenire e non una banda di malfattori; si tratta di un giovane integrato che porta la Francia nel cuore come qualunque altro cittadino francese; si tratta dell'immagine del nostro paese.

Espellere Jeff è come sporcare un'altra volta i valori della nostra Repubblica. Lei è garante di questi valori e sa che la gioventù di questo paese è fraterna e multietnica.

Permettere a Jeff di ritornare significa permettergli di continuare i suoi studi, vivere circondato da coloro che lo amano, portare avanti la nostra vita di coppia.

Non basta celebrare la Francia multirazziale della nostra squadra nazionale di calcio, occorre costruirla nel quotidiano e ciò non accade se giovani studenti integrati vengono espulsi.

Il nuovo anno si apre con una sedia vuota al Liceo Dorian, lo ripetiamo. Molte decine di liceali si troveranno privati di un loro compagno, qualche professore di un bravo studente e io di colui che amo.

Mi rivolgo a Lei certa che non rimarrà insensibile al problema e non potrà mettere in dubbio l'integrazione di questo ragazzo.

Signor Presidente, ci aiuti a far valere il "tutti insieme" perchè la Repubblica meticciata che amiamo diventi la realtà di ogni giorno.

Nellìattesa di una Sua risposta Le porgo, Signor Presidente, i miei più cordiali saluti.

S.G.

tradotta da red
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