dal sito Margherita online - 28-05-2006 |
“Non intendo partecipare al dibattito se ridurremo o no, o abrogheremo o no la riforma Moratti: credo, infatti, che dobbiamo ragionare in un altro modo partendo dal momento che abbiamo un dettame costituzionale preciso e un obbligo di realizzare una scuola che sia per tutti e di tutti”. A sostenerlo è stato, a Catanzaro, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni secondo cui non c’è “nessuna questione ideologica”. “Abbiamo una missione - ha aggiunto Fioroni - che è quella di non lasciare indietro nessuno e una volontà politica tesa ad affermare che a noi la scuola ci interessa e ci interessa in maniera fondante la formazione dei nostri figli. Se ci sono stati o se ci sono rischi di ritornare all’antico, di lasciare afoni e privi di speranza i nostri ragazzi che non possono più sentirsi protagonisti del loro futuro, se ci sono elementi nella riforma in cui si è distrutto parte del sistema formativo pubblico - ha detto ancora il ministro - a noi spetta il dovere di doverlo ricostruire”. “Mi accingo, la settimana prossima, a dare le deleghe ai sottosegretari e si va consolidando in me la necessità, non di fare un gesto simbolico, ma di accentuare un’attenzione forte al Sud dando una delega specifica a seguire le regioni del Meridione. La centralità delle politiche di Governo per il Sud - ha aggiunto Fioroni - passa, come priorità, dalla centralità del sapere per garantire la pubblica istruzione nel Paese dando a tutti le stesse opportunità che sono previste nella carta costituzionale, anche in relazione alla situazione dell’ edilizia scolastica”. “Come ha rilevato Bankitalia qualche mese fa - ha sostenuto ancora il ministro dell’Istruzione - i soldi spesi nella pubblica istruzione per un anno di scuola in più a favore dei nostri giovani rende, secondo i calcoli fatti dagli esperti, l’8,9%, molto di più cioè di Bot e Cct, sia che lo faccia un cittadino sia che lo faccia lo Stato. Se siamo consapevoli di questo la scuola diventerà una risorsa e un investimento per tutti noi”. “Mi è sembrato singolare che la Moratti, ed è una cosa che debbo approfondire, abbia tolto l’insegnamento del diritto dalle scuole”. Citando Giovanni Falcone e ricordando di essere stato in uno dei suoi primi interventi pubblici dopo la nomina, a Palermo, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, Fioroni ha detto che “la criminalità, in Calabria come nel resto del Paese, si batte con il coraggio, la capacità e la caparbietà delle forze dell’ ordine, ma anche con un esercito di maestri di scuola elementare e docenti che educhino alla cultura della legalità e del diritto”. |
giuliano galiardi - 30-05-2006 |
Prof. Mereghetti la ringrazio per la sua letterina perchè è bello constatare che c'è qualcuno che tiene alta la bandiera di certi ideali mentre nello stesso tempo questa scuola va in tutt'altro senso. Purtroppo mi sembra che la prima Riforma sia quella che i politici, i ministeriali, gli esperti accademici dovrebbero affettuare sul loro cervello e ciò mi sembra oltremodo improbabile: si sono impegnati per arrivare al potere per cui la loro posizione se la tengono stretta senza ascoltare nessuno. Se non li costringiamo noi, in qualche modo, quelli non si muovono; una vera riforma non può non partire che dagli insegnanti ma questi si muovono soltanto per lo stipendio ed allora accontentiamoci di sostenere quello che capita e cioè ad esempio il Referendum della Legge di iniziativa popolare... sperando che riesca a smuovere qualcosa. Distinti saluti Giuliano Galiardi Ipsia di Parma |