- Anzianità - | - Ore mensili - | - Netto per ora - | - Stipendio netto - | |
Ingresso | 144 | 20000 | 2880000 | |
10° anno | 144 | 25000 | 3600000 | |
20° anno | 144 | 30000 | 4320000 | |
25° anno | 144 | 35000 | 5040000 | |
30° anno | 144 | 40000 | 5760000 |
Maria Teresa Verde - 11-05-2002 |
Sono daccordo su tutto eccetto che sul punto in cui si dice che i docenti "single" hanno più tempo di coloro che hanno famiglia! Basta con questa disputa!!! La verità è che ai primi danno fastidio quei pochi punti in più per le esigenze di famiglia, non ricordando che esistono da anni leggi che tutelano la lavoratrice madre (attualmentie estese anche al padre) che non sono certo retaggio delle leggi fasciste (come mi sono recentemente sentita dire da una collega "single"). Ho 37 anni insegno matematica alle scuole superiori da 12, sono di ruolo da 10, ho marito e figli (nati in questi 12 anni), sono stata nel C.d.I. , Funzione Obiettivo, sperimento da almeno 6 anni le nuove tecnologie (con relative numerose ore di aggiornamento e autoaggiornamento), mi sono autoformata sulla qualità del sistema scolastico (a mie spese!), sono delegato sindacale, coordino la quinta classe(io, docente con famiglia in un consiglio formato da 4 docenti con famiglia e 5 "single"!!!!) e non faccio mancare nulla nè alla mia famiglia nè ai miei allievi (ho attualmente svolto già 5 prove scritte nel 2° quadrimestre contro le tradizionali 2 o 3), faccio i corsi di recupero pomeridiano. Credo quindi di dimostrare un impegno pari, se non superiore a tanti "single", ma certamente con qualche sacrificio in più!!! Quindi basta davvero con queste squallide discriminazioni ...conosco docenti single che non si possono impegnare di più nella scuola perchè devono accudire.............il cane!!!! |
Roberta A.Rosada Venezia - 12-05-2002 |
Conto della serva sulle ore annue da dedicare alla correzione dei compiti. Dieci minuti possono essere un tempo congruo da dedicare ad un singolo compito per lettura, correzione, valutazione, elaborazione del commento e trascrizione sul registro da parte di un insegnante fancazzista? Direi che qualunque detrattore della categoria potrebbe accettare questa quantificazione. Bene. Diciamo che la media è di venti allievi per classe? Facciamo poi che il congruo numero di elaborati annui compresi i recuperi per la valutazione sia cinque, due compiti per quadrimestre più il salvagente finale? Facciamo che le classi siano due (es. italiano al biennio?)? Bene, con queste premesse che già di per sè screditano la categoria (mi sono tenuta bassa!!) le ore annue dedicate alla correzione di compiti ammontano a 33,333333333 oltre l'orario di servizio che nessuno ci riconosce non faccio commenti Roberta Rosada -Venezia |
Ciro Amaro - 12-05-2002 |
Ti ringrazio per la concretezza, il carattere dettagliato, analitico, compiuto delle tue proposte. Nei rinnovi contrattuali abbiamo bisogno di questo: di innovazioni concrete, che abbiamo un grado di analiticità forte e convincente. Dobbiamo uscire fuori dagli ideologismi, dalle impostazioni general generiche, riduttive, parziali, contingenti, basate su visioni o assunti di fondo di carattere polemico che assolutizzano solo poche corni delle questioni. Bisogna mettere le mani nel piatto, partire dalle condizioni di lavoro reale, scandagliarle, descriverle, migliorarle. Questo è anche il modo giusto per favorire la partecipazione al dibattito di tanti colleghi che vivono passivamente le tornate contrattuali e più in generale questo faticoso confuso contraddittorio processo di riforma. |
Rita Ferri - docente elementare - 12-05-2002 |
Le proposte sono sicuramente concrete ma, ancora una volta, non tengono conto dell'intero corpo docente, infatti ci sono anche le docenti di scuola materna e elementare che lavorano rispettivamente 25 ore e 22 +2 di riunione settimanale obbligatoria. Molte di loro si sono laureate ma questo non viene riconosciuto a livello di stipendio e a livello di punteggio...... un marito e un figlio valgono di più di un laurea!!!!!Sono importanti le esigenze di famiglia ma, se vogliamo essere PROFESSIONISTi, sono i titoli culturali e professionali che devono prevalere sui motivi di famiglia. Inoltre contesto la quantificazione oraria del lavoro a casa che non è uguale per tutti i docenti.. chi non ha scritti da correggere (musica.. ginnastica.. e altri) non ha certamente lo stesso volume di lavoro fuori dalle 18 ore!!!! |
Cannassa Luigi - 12-05-2002 |
1) gli insegnanti che danno ripetizioni le tasse le pagano? E come fanno a preparere le lezioni correggerer i compiti? 2) gli insegnanti che fanno il doppio lavoro come fanno a preparare le lezioni visto che oltre alle 18 ore di insegnamento utilizzano almeno altre 18 ore per correggere e preparare le lezioni? 3) Cosa fanno gli insegnanti il mese di luglio? 4) perchè non si discute dell'art. 18 anche per gli statali? 5) perchè la maggioranza dgli insegnanti delle superiori non hanno competenze didattiche e non si preoccupano di acquisirle? 6) perchè il sindacato non organizza scioperi con le palle del tipo bloccare il turismo scolastico per un anno? 7) ci rendiamo conto che stimo andando dal culo TROPPE SONO LE CONTRADDIZIONI E LE FAMIGLIE NON SONO STUPIDE LA SCUOLA E' ANCORA TROPPO SACCENTE E PREPOTENTE GLI INSEGNANTI IN ITALIA NON FORMANO UNA CATEGORIA SONO TROPPO DIVISI E TROPPO TUTELATI Per le donne insegnanti (la stragrande maggioranza in Italia) lo fanno come secondo lavoro perchè la prima attività è la famiglia Per gli uomini insegnanti lo fanno fanno come secondoi lavoro perchè la professione li gratifica certamente di più Per gli altri? Se si è in due 2500 euro al mese possono anche bastare. e chi non si accontenta ripetizioni in nero. Sono un genitore stufo di come funziona la scuola in Italia e mi dispiace che che siano proprio i sindacati di sinistra a mantenere questa situazione. Dovreste provare a lavorare nel privato dove ogni cosa è misurata dall'aria che respiri alle volte che vai in bagno. |
max d'elia - 12-05-2002 |
Complimenti per la proposta del docente -ricercatore. Potrebbe essere un modo per riagganciare il segmento della formazione universitaria . Non condivido alcuni distinguo sulle esigenze di famiglia o personali che dovrebbero essere lasciate nella sfera della privacy. |
giuseppe roscioli - 12-05-2002 |
Il ministero , non i sindacati, dell "education national" francese ha stimato che gli insegnanti lavorano mediamente 41 ORE per settimana ripeto fonte ministeriale...E in francia le vacanze sono vacanze e non si è a disposizione di nessuno...I giorni lavorativi di scuola sono come in italia non dobbiamo adeguarci all'europa? ciao |
Maurizio Berni - 13-05-2002 |
Credo che su molte cose scritte nella lettera si possa discutere; non volevo addentrarmi. Volevo solo far notare cose di cui a mio avviso NON c'e' da discutere. Una perche' gia' superata: la norma dell'obbligo di residenza e' gia' abrogata sette anni fa; infatti l'art.82 del CCNL, con riferimento all'art.18, ha previsto l'abolizione dell'art.12 del DPR n.3/57, il quale statuiva per i dipendenti pubblici ( personale della scuola compreso) l'obbligo di residenza nel Comune della sede di servizio (fonte www.gildapz.it). La seconda, su cui non bisogna transigere, e' che i dirigenti devono essere tenuti fuori dalla didattica! Che significa "Il lavoro di sperimentazione sarà concordato e verificato con il Dirigente scolastico ", oppure "La tipologia dei corsi sarà concordata con il Dirigente sulla base dei bisogni del docente e della scuola"? Attenzione a dare questi spazi ai dirigenti: non saranno i piu' seri di loro, impegnati nelle loro delicate ed onerose funzioni, ad occupare gli spazi della didattica, ma saranno quelli che, facendo in modo approssimativo il loro dovere, vorranno ficcare il naso dove non dovrebbero, creando contenzioso. Ricordo alcune norme che secondo me dovrebbero essere scolpite nella nostra coscienza di professionisti: art. 33 della costituzione: Liberta' di insegnamento. L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. dpr 275/99 (regolamento dell'autonomia), art. 16/Coordinamento delle competenze): 2. Il dirigente scolastico esercita le funzioni di cui al decreto legislativo 6 marzo 1998, n. 59, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali. 3. I docenti hanno il compito e la responsabilità della progettazione e dell'attuazione del processo di insegnamento e di apprendimento. dpr 165/2001 art. 15 (dirigenti) comma 2: 2. Nelle istituzioni e negli enti di ricerca e sperimentazione nonché negli altri istituti pubblici di cui al sesto comma dell’articolo 33 della Costituzione, le attribuzioni della dirigenza amministrativa non si estendono alla gestione della ricerca e dell’insegnamento. Ho sentito tristi sindacalisti (non dico di che estrazione per evitare polemiche) dire che questo non e' applicabile alle scuole, quasi che ci fosse una liberta' di insegnamento di serie A (universita', accademie) e una di serie B (la scuola); ma se anche ci fosse stata questa ambiguita' in passato, una cosa positiva, almeno sulla carta, dell'autonomia scolastica, e' che inequivocabilmente, anche se forse qualcuno non se ne e' accorto, con questo nuovo assetto scatta la pari dignita' delle scuole autonome con le universita' e accademie come luoghi di ricerca; confrontate con le parole utilizzate nell'art. 6 comma 1 del citato dpr 275/99: Art. 6 - Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo: 1. Le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro associate, esercitano l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo ... La liberta' d'insegnamento, Colleghi, teniamola cara, perche' senza liberta' non c'e' insegnamento. I dirigenti devono solo predisporre tutte le condizioni per la massima esplicazione possibile delle professionalita', nel rispetto della liberta' d'insegnamento; con loro non c'e' proprio nulla da 'concordare', nella sfera della didattica, e i migliori di loro lo hanno gia' capito. Cordiali saluti. Maurizio Berni. |