breve di cronaca
Bomba carta in un istituto scolastico di Napoli
Gennaro Capodanno - 02-02-2006
Finalmente dalla struttura elefantiaca della scuola pubblica emerge qualche sussulto e qualcuno comincia a denunciare i tanti misfatti, atti delinquenziali, che avvengono quotidianamente all'interno dei plessi scolastici. In verità lo studente dell'IPIA " De Meis" di Napoli che, con gesto criminale, ha fatto esplodere un grosso petardo nella tromba delle scale causando uno spostamento d'aria talmente violento da costringere una bidella a ricorrere alle cure dei sanitari per trauma acustico è l'emulo di altri piccoli delinquenti che nei giorni scorsi in un altro istituto scolastico superiore del Vomero hanno fatto esplodere ben due bombe carta nei corridoi, con effetti talmente violenti che il dirigente scolastico ha dovuto far intervenire i carabinieri. Naturalmente ignoti gli autori di entrambi i gesti vandalici, giovani che, finita la scuola, vanno ad alimentare le famigerate baby-gang che, negli ultimi tempi, agiscono indisturbate nelle strade del capoluogo partenopeo e che proprio ieri hanno compiuto l'ennesimo atto criminale, molestando ed aggredendo una giornalista della tv nazionale. Ma quanti episodi oramai non vengono neppure denunciati dalle vittime, consapevoli che mai verranno arrestati gli autori? La maggior parte degli atti delinquenziali compiuti dagli studenti sono coperti, e non da oggi, da "rigoroso riserbo" determinato dall'unica motivazione che, in un periodo di crisi d'iscrizioni, la pubblicizzazione del dato che alcuni studenti invece che nella scuola dovrebbero trovarsi nel carcere minorile potrebbe produrre una pubblicità negativa costituendo un deterrente per le famiglie che devono iscrivere in quel determinato plesso scolastico i propri figli. Questa logica perversa è diffusa anche tra i cosiddetti "organi superiori" che dovrebbero, ma non lo fanno o lo fanno poco, vigilare sull'andamento del sistema educativo. Così nella stessa scuola superiore vomerese gli studenti hanno letteralmente vandalizzato la palestra, distruggendo tutte le suppellettili e rendendola di fatto inagibile. L'episodio denunciato anche ai predetti "organi superiori" non ha avuto, allo stato, alcuna conseguenza, rimarcando l'impunità degli autori della distruzione di beni pubblici, come le attrezzature della palestra scolastica, appunto. Fintantoché prevarranno incuria ed indifferenza ed i soliti buonisti si opporranno all'introduzione anche in Italia di pene severissime pure per i minori e fintantoché nelle scuole pubbliche, almeno per gli spazi comuni, come corridoi, scale, palestre, laboratori non verrà introdotto un sistema di videosorveglianza con monitoraggio continuo in modo da individuare e punire adeguatamente ed immediatamente gli autori di gesti delinquenziali, la scuola italiana non adempirà neppure all'altro dei suoi compiti precipui, quello di educare i giovani a tenere un minimo di comportamento civile e sociale, corretto e rispettoso delle leggi e dei diritti di tutti, visto che a quello di formare la cosiddetta classe dirigente con un minimo di preparazione ha rinunciato da tempo, come dimostrano le recenti indagini compiute da organismi internazionali che ci pongono agli ultimi posti come livello d'istruzione conseguito dai nostri studenti.

Gennaro Capodanno
Presidente Comitato Valori collinari - Napoli


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 s.c.taranto    - 05-02-2006
sono anch'io una vittima del bullismo-teppismo degli studenti in quanto alla mia automobile, parcheggiata nel piazzale antistante l'edificio scolastico, sono state tagliate 2 ruote impedendomi un regolare rientro alla abitazione. Eppure ero e sono convinta che a questi teppistelli bisogna insegnare l'utilità della legalità in una società civile! Sono, però, convinta che il danno morale procuratomi sia superiore al danno materiale perchè i valori della democrazia sono sempre i migliori e bisogna continuare sulla strada dell'istruzione e dell'applicazione della legalità