Erfurt
Emanuela Cerutti - 27-04-2002
La vecchia signora scivola silenziosa al di là dei sigilli e dei fiori, non si notano espressioni, solo movimento, décalage indefinito.
Entra nello spazio violentato dal dolore, e ne legge i messaggi ectoplasmatici che l’attimo finale ha catturato senza riuscire a confinarli nel congelamento delle certezze.
Pare anzi che proprio la fine li abbia liberati, ributtandoli in disordine nell’edificio.
Lei lo sa, li attende, protetta da un’anonima invisibilità, eppure esposta all’inevitabile rischio della contaminazione.
Disegni si stagliano a mezza altezza, e raccontano di solitudini vestite a festa, di illusioni perdute come il palloncino troppo leggero, di umiliazioni beffarde e di rabbie ricacciate, come il ciuffo che non sa stare al suo posto, di porte sbattute senza appello, prima che nuove felicità possano diventare sconfitte già viste, di modelli affermati e sconfessati al primo scoccare della mezzanotte, di tenerezze fantasma, di ascolti negati.
Più in alto, scenari intermittenti disturbano la solida omogeneità delle pareti: il colore è uniforme, quel grigio con cui i bambini colorano indifferentemente le gabbie dello zoo, il filo spinato, il doppiopetto dell’uomo elegante, la nuova macchina metallizzata, il fumo, la nebbia, il cannone del re, i sassi, le mani sporche…
Niente domande, niente risposte: prevedibilità in agguato.
Dalla finestra aperta giungono i ritmi impazziti delle tastiere.

La giornata di ieri, in particolare, doveva essere ricordata per la sfilata degli «Schützen», i membri della Società di tiro al bersaglio, che avevano in programma una parata nelle strade principali della città per «tenere alti i valori dell´arte militare».

Il giovane assassino,” orfano”
(notizia non confermata) di padre, secondo una sua amica aveva un rapporto difficilissimo con la mamma.

La coincidenza ha del macabro. Proprio negli stessi momenti, nei quali a Erfurt si compiva il massacro del ginnasio, il Bundestag, il Parlamento tedesco, votava una nuova e più severa legge sul possesso d’armi da fuoco.

Spesso era entrato in conflitto con gli insegnanti perché voleva sempre attirare l´attenzione.

La normativa in materia in Germania è già abbastanza rigida ma molti sono gli esponenti politici, soprattutto di estrema sinistra, che ritengono sia piuttosto facile reperire armi illegali.

«Vorrei fare qualcosa che mi rendesse famoso, vorrei che tutti mi conoscessero»

“Il premier bavarese Edmund Stoiber, con una mossa ad effetto seppur con coincidenza casuale, ha annunciato, durante una riunione di partito a Monaco, che nel caso di elezione a cancelliere assegnerà la carica di ministro degli Interni e della Sicurezza a Guenther Beckstein, il severissimo ministro degli Interni della Baviera”

Era mascherato, ma mi ha fissato a lungo, ho visto i suoi occhi, non potrò dimenticarlo. Adesso mi spara, muoio, ero sicuro, ed invece mi è passato avanti. Ha caricato la pistola, ed ha sparato ancora.

Un fucile a pompa come quello usato dall'assassino costa mille euro.

In quanto agli insegnanti come possono rendersi conto se uno studente che appare asociale, disturbato è capace di una strage? Siamo davanti ad un naufragio pedagogico totale.


La vecchia signora assiste al rito della catarsi senza fretta e senza apparente stanchezza.

E' come se l'orrore di quel che avviene nel mondo suggerisse, alimentasse, stimolasse i piccoli orrori quotidiani fino a trasformarli in grandi tragedie.

Coup de théatre: i riflettori si accendono sulla sala e reclamano dal pubblico, colto di sorpresa, la battuta successiva. Un affondo negli orrori, forse, disvelamento totale di verità sommerse.
Solo un attimo, poi l’onda si ritrae e la folla si ricompone.
Applausi, bella serata.
La notte sarà senza sogni.

Il punto non è ovviamente sminuire il principio di libertà, ma ribadire che il suo inveramento non è disgiungibile da un'organizzazione sociale solidale, partecipata, possibilmente autogovernata e quindi pubblica. I detrattori dello Stato hanno certamente diverse frecce al loro arco, visti i guasti del socialismo e della socialdemocrazia reali. Ma questa loro insistenza a lavorare per la "barbarie", per la disgregazione sociale, per la soppressione di livelli elementari di fiducia reciproca e di regole condivise - cioè l'essenza del costituzionalismo moderno, da Hobbes in poi - finirà, non solo per travolgere loro, novelli "apprendisti stregoni" - che sarebbe un bene - ma la stessa democrazia liberale.


...più dell'oro è il piombo a cambiare il mondo, e più del piombo del fucile, quello che c'è nella scatola del compositore...
(Georg Christoph Lichtenberg 1742 - 1799)
-dal sito del Gutemberg Gymnasium-



interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Brigitte Dörpinghaus da Mailingliste eSchola    - 27-04-2002
Dear all,
there are many reasons in our society, families and schools for a terrible tragedy like this.
My English is too bad to write about all important points of view but there is one point I must think about every time we talk about it:
If I speak with other teachers and they tell about their problems with pupils in school, sometimes it seems to me they think pupils are their enemies. There is no understanding for mistakes, problems... of the pupils.
But I think the most important basic, also of education in school, must be love and understanding, and that pupils feel accepted with their failings.
Especially teachers who are every time in dealing with children or young persons should be the friends of them!
Greetings from Germany (I hope you could understand English)
Brigitte

 Lorella Emo    - 28-04-2002
mi chiedo se, scivolato questo triste evento dalle pagine dei giornali e dalla nostra coscienza, qualcuno si chiederà se è giusto prevenire le stragi o...più umanamente...il disagio, la disperazione!