9 di novembre: l'egoarca e la festa della libertà
Aldo Ettore Quagliozzi - 10-11-2005
Visti i manifesti che hanno tappezzato le ridenti contrade del bel paese? Sono i manifesti pensati e realizzati dagli uomini alacri dell'egoarca di Arcore, che di certo avranno accusato, nel caso, di un mancamento della memoria, non storica, ma di quella della onestà intellettuale.
Non è la prima ed non sarà l'ultima volta. Nei predetti manifesti, come in un bellissimo ma imbarazzante " album di famiglia ", mancano facce note e meno note: che dire di un cavaliere d'Italia tale Mussolini Benito? E di un tale nomato Franco, dalla Spagna? E di un tale Pinochet andino? E di un certo Videla delle pampas argentine? E di un Salazar, e poi, poi ... privati tutti lor signori del privilegio della foto in sui manifesti, come in prima pagina, in una memorabile giornata tutta dedita alla libertà, libertà da cosa? Dal bisogno? Ovvero, dalle nuove forme di asservimento e sovvertimento dello stato democratico? Vuoti di memoria o convenienze politiche del momento? Oppure, che sembra più veritiero, nostalgie rimontanti la corrente della storia nefasta?
Aveva ben da dire e da predire quel grande, Indro Montanelli, scomparso ma ravveduto, al suo prediletto Marco Travaglio in una memorabile intervista del 25 di luglio - 25 di luglio, data fatidica in verità per il bel paese! - dell'anno del signore 1998, pubblicata sul quotidiano " la Repubblica " col titolo " Borghesia vile e deludente "!

" ( ... ) ... il loro eroe è sempre stato chi brandisce il manganello. Ieri, il manganello vero. Oggi, quello catodico delle televisioni.

Il liberalismo vero l'hanno sempre tradito, anzi non hanno mai saputo che cosa sia. Non vogliono regole, detestano le leggi, vogliono avere mani libere per fare quello che gli pare, in nome della loro cosiddetta ' efficienza '.

Quando abbiamo fondato ' La Voce ' l'abbiamo toccato con mano: parlare di regole e di legalità a questa gente è peggio di un insulto, una bestemmia in chiesa.

Il manganello volevano sentire, non le regole. E ci hanno lasciati un'altra volta soli. Quel che succede oggi è la logica conseguenza di questo impasto nauseante di conformismo e codardia che è sempre stata la nostra borghesia.

( ... ) ... l'eversore in Italia è chi le regole non le ha mai rispettate e le leggi non le ha mai applicate. Non chi tenta di ripristinare la legalità.

Ma vallo a spiegare a questi nostri borghesi, a queste parodie di liberali: tutti discorsi inutili, tempo sprecato.

Se non fosse per una piccola minoranza per la quale vale ancora la pena di battersi, verrebbe voglia di deporre la penna. ( ... )
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