Due parole
Giuseppe Aragno - 01-11-2005
Tante ne merita l'arlecchinata che chiamiamo politica in un Paese che se fai un paragone - quale che sia la terra che ti scegli - provochi certamente un incidente diplomatico: non ce n'è al mondo un altro come il nostro.
La fanno da padroni guitti e trasformisti senza il marchio d'origine controllato. Berlusconi lo hanno clonato e l'originale non è il meglio che passa il convento.
Discutevo, prigioniero della folla con un amico nella nuit blanche napoletana -"la più bella d'Europa", ha dichiarato sua maestà il Governatore Bassolino - e facevo sforzi estremi per metterla sul comico, ma masticavo amaro. L'amico, che è stato di sinistra, ha dentro il veleno dell'apostata ed io non ho più voglia di difendere posizioni che non sento mie. Sono fatto così: rifletto, certo, ma alla fine quello che penso dico e, dopo le prove generali per l'antiterrorismo e la psicosi da bomba amorevolmente prodotta da pennivendoli e velinari, non potevo tenermela dentro e gliel'ho detta ad un questurino spaesato:
- E' stata la Cia che vi ha informati, vero? Stanotte si va sul velluto. Bombaroli e kamikaze di Allah sono a riposo! Siamo in due milioni inscatolati ben bene nella metro, ma va bene così. Voi lo sapete che stanotte attentati non se ne fanno!
E quello giustamente s'è allertato:
- Ma che vuole dire?
- Che tanta sicurezza ha genitori certi e non è vero che ciò che fa la destra lo ignori la sinistra.
M'ha fissato irritato, mentre fiumane di nottambuli, sconcertati nella notte bianca che si faceva nera, scivolavano come lingue di lava e ci muovevamo in sincronia, come due figurine d'un carillon del Settecento: camminavamo assieme, io e il questurino, mezzo metro l'uno dall'altro, senza fare un passo, e dev'essergli passato per la testa ch'ero pazzo furioso.
- E' la mia vecchia idea che le bombe ce le mettiamo da soli, gli avrei sicuramente spiegato, se l'amico, che mi conosce bene e s'è allarmato, non m'avesse spezzato il respiro - e spente le parole sulle labbra - con una gomitata da centromediano finito fuori tempo e se, intanto, un rivolo di folla rassegnata, risucchiato da un improvviso vuoto prodotto non so bene come da un vicolo che scende a rompicollo dai Quartieri Spagnoli a via Toledo, non ci avesse irrimediabilmente separati, e il gendarme non fosse disordinatamente svanito dietro l'eterna montagna di spazzatura ammucchiata. Dietro, mi pare, ma potrebbe esser finito anche dentro l'immondizia che straborda dai cassonetti affondati nel mare inesplorato del naufragio politico di una Giunta che di rosso, se li avesse, mostrerebbe i toni della vergogna. Ma il pudore politico qui a Napoli è affogato nelle pozze d'acqua privatizzata. E con esso, ciò che resta del rosso.
Mi sarei limitato a registrare la necessità di por mano alla vernice, se l'apostata non avesse deciso d'infierire. Ha voluto farlo invece - perché non dovrebbe? - e così, mentre annaspavamo controcorrente decisi ad uscire dall'inferno, mi ha dato notizia della svolta politica che illumina il futuro:
- L'hai visto Fassino dalla De Filippi?
- Scherzi? - m'è venuto in un soffio - ed ho ascoltato inerme.
Sigletta di rito, poi la vecchia nutrice ritrovata dopo quarant'anni. Perché ho pensato d'un tratto ad Odisseo? E perché, visto che Ulisse m'è venuto in mente, non ho saputo lasciarmi andare ad una omerica risata? Non saprei dirlo. La nutrice, raccontava l'amico inferocendo, ha commosso Pierino, ospite della postina, e l'ex dirigente comunista, dopo un comprensibile attimo di smarrimento, s'è sciolto come neve al sole. Poi la valletta postina gli ha mostrato la busta e l'amabile riformista ha colto l'occasione per parlare al cuore delle casalinghe d'Italia:
- "C'è posta per te!" - ha indovinato graziosamente, ed ha affidato alla memoria lunga della storia la sua dichiarazione politica - non servono istruzioni, il programma lo conosco. L'ho seguito molte volte.
Parole che hanno il respiro dei momenti di svolta.
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 da Indymedia    - 01-11-2005
Zanotelli e Grillo censurati dai DS/Censura by night - 1 novembre 2005

COMUNICATO STAMPA

IL giorno 29 ottobre, durante "la notte bianca", l' iniziativa dei Comitati Civici di dare spazio all'informazione sulla privatizzazione dell'acqua è stata letteralmente messa al bando e imbavagliata. I comitati avevano deciso di essere presenti all'iniziativa della notte bianca con un manifesto, volantinaggi e, ove possibile, leggere comunicati da alcuni palchi previo accordo con gli artisti. Il gruppo destinato all'intervento in piazza Dante, tra cui gli attivisti del blog "i ragazzi di B. Grillo", sono riusciti a concordare con Beppe Grillo che prima dell'inizio del suo spettacolo, Alex Zanotelli avrebbe letto il comunicato del comitato civico contro la privatizzazione dell'acqua. Accadeva invece che pochi istanti prima dell'ingresso sul palco di Zanotelli e Grillo, alcuni personaggi della segreteria dell'Assessore Andrea Cozzolino, (uno di questi "signori" si chiama Lele Nitti ed è il responsabile artistico della notte bianca), sostenuti dal servizio di sicurezza, si sono lanciati contro gli attivisti imponendo l'assoluto divieto a salire sul palco a chiunque, nonostante la disponibilità di Beppe Grillo a dedicare 10 minuti del suo spettacolo per parlare di acqua con Alex Zanotelli. L'ignobile atto è il risultato del clima di tensione e di chiusura, che il nostro Governatore ha scelto come strategia, contro chi sta operando un'azione di sensibilizzazione e di protesta su decisioni così gravi prese dai partiti politici in merito alla privatizzazione, scegliendo di evitare un confronto democratico con i cittadini. Non si è mai verificato un "imbavagliamento" così palese da parte della sinistra! E' stato evidente che Bassolino e nello specifico lo staff dell' assessore Cozzolino con Lele Nitti usato come falco, hanno attuato una vera e propria censura. Per arrivare a questo è facile intuire quali interessi muove la privatizzazione dell'acqua.
Quindi ancora più convinti di prima i Comitati Civici andranno avanti per colpire al cuore proprio questi interessi e continueranno a mobilitarsi e lottare per il ritiro della delibera del 23/11/04 con la quale l'ATO 2 ha operato la scelta della ricerca del socio privato per la gestione del SII .

I comitati civici per la difesa dell'acqua di Napoli, Caserta e province

 Corsera    - 02-11-2005
Notte bianca a Napoli, Grillo: «Mi hanno chiesto di tacere» Il caso della privatizzazione del servizio idrico della città «Volevamo parlarne, hanno detto che non era opportuno»


NAPOLI — Avrebbe dovuto parlare anche della privatizzazione del servizio idrico a Napoli Beppe Grillo durante il suo spettacolo di sabato sera in occasione della Notte bianca. Ma non lo ha fatto. E non è andato sul palco nemmeno padre Alex Zanotelli, che invece, secondo il programma, avrebbe dovuto leggere un comunicato del Comitato che si batte contro la privatizzazione. Due cambiamenti di programma che nell'euforia della festa non molti hanno notato, ma sui quali torna ora il comico genovese, che in una intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno spiega che cosa è successo sabato nei minuti precedenti la sua esibizione in piazza Dante.

Racconta Grillo: «Poco prima dello spettacolo due responsabili del comitato organizzativo della Notte bianca sono venuti nei camerini e hanno spiegato a padre Zanotelli e a me che avevano pensato di non esporsi, insomma che non era il caso di leggere, o far leggere, il comunicato ». Grillo aggiunge di esserci «rimasto male», e ora sembra anche pentito di aver accettato l'indicazione arrivatagli quando era quasi pronto a salire sul palco. «Mi sarei potuto opporre, ma non sono andato oltre», dice. E poi: «Se avessi capito che la questione dell'acqua a Napoli era così sentita, probabilmente avrei insistito sulla necessità di leggere il comunicato. Forse sì, sarebbe stato meglio intervenire. Però subito dopo lo spettacolo avevamo un dibattito sempre sul tema dell'acqua, così al momento non me la sono sentita di insistere. Ma, ripensandoci, forse ho sbagliato... Però il discorso è che in questa faccenda dell'acqua a Napoli ormai non ci capisco più niente. Credo che Bassolino debba spiegare quale sarà la sua posizione».

In ogni caso, la concitazione di quei momenti, con la piazza gremita di persone e altre migliaia che non riuscivano ad arrivare nella zona, ha agevolato il compito dei due portavoce dell'organizzazione.
«Hanno detto che la Notte bianca era una grande festa con tanti spettacoli in cui la politica non c'entrava niente, hanno parlato di questioni di opportunità e altre banalità del genere», racconta ancora Grillo. Che comunque l'idea di fare un passaggio sulla questione acqua durante le battute conclusive dello spettacolo non l'aveva abbandonata. Poi però ha dovuto rinunciare perché la sua esibizione s'è chiusa in anticipo rispetto al programma. Dopo un'ora e dieci minuti, gli organizzatori lo hanno invitato a stringere perché si stavano creando seri problemi di ordine pubblico. «In effetti quella di sabato notte è stata una battaglia — dice Grillo al Corriere del Mezzogiorno —. L'organizzazione ha fatto il massimo, ma la situazione era surreale. Come fai a immaginare che in una città di un milione di persone ne scendano in piazza due milioni?».

Della questione acqua a Napoli, assicura però l'attore, lui continuerà a occuparsene. E annuncia che il 31 gennaio del 2006, quando scadrà il bando per l'affidamento del servizio ai privati, tornerà qui insieme con padre Zanotelli «E allora vedremo. Se c'è un'idea politica di far passare sotto silenzio questa storia, se la dovranno vedere con noi».

Fulvio Bufi


 da blog di Beppe Grillo    - 05-11-2005
A Napoli durante la Notte Bianca non sono stato censurato io.
E' stata censurata l'acqua.
I suoi comitati.
Il suo portavoce padre Alex Zanotelli, un omino che quando lo guardo mi fa credere all'esistenza di Gesù e che ha vissuto per 15 anni in una discarica di Nairobi per aiutare i derelitti.
Gli organizzatori hanno fortemente sconsigliato Alex Zanotelli di intervenire, spiegando che avrebbe avuto la possibilità di farlo più tardi, in un altro posto.
Io ho detto ad Alex che avrei parlato della privatizzazione dell'acqua, di non preoccuparsi.
Ma non ho potuto farlo, lo spettacolo è stato interrotto a metà per ragioni di ordine pubblico, perché c'era così tanta gente in piazza Dante che le uscite della metropolitana erano bloccate.
La prossima volta se non mi danno piazza del Plebiscito non mi faccio vedere.
Per Alex e per me l'acqua non è un prodotto commerciale, ma un diritto di tutti. Dove è stata privatizzata il suo prezzo è sempre aumentato.
Ora chiedo cortesemente a Bassolino di scrivere, se vuole, una lettera a questo blog per spiegare la posizione della Regione Campania sulla privatizzazione dell'acqua.

Beppe Grillo