APPELLO AI LETTORI
Mauro Romanelli - 13-04-2002
Come sapete è iniziato il percorso parlamentare della Legge Delega sulla Riforma dei cicli di studio
elaborata dal Ministro Moratti.

Ad oggi, l'unica controproposta parlamentare
consiste nel disegno di Legge dei Verdi,
il cui esame è iniziato congiuntamente a quello del Governo.

L'iniziativa, ben lungi dall'esaurire il complesso di proposte dei Verdi in tema di Istruzione, mira innanzi tutto a contrapporre un'alternativa culturale, politica e parlamentare all'impianto Morattiano, costringendo la maggioranza alla dialettica parlamentare su due testi alternativi (quello dei Verdi è l'unico Testo dell'opposizione), e contestando con i fatti il metodo anti-democratico della Legge delega.

Ma la nostra ambizione è ancora più grande e guarda più in là.

Con questa Proposta vogliamo provare da una parte a rimanere fedeli alla parte migliore delle riforme e delle idee dei Governi dell'Ulivo, al quale abbiamo lealmente partecipato per cinque anni (pur spesso contestandoli, come sulla legge di parità o sul “concorsone”), dall'altra, a creare un ponte di dialogo con la sinistra più radicale, i movimenti, i soggetti sociali che hanno criticato alcune scelte dei nostri Esecutivi, dagli studenti, agli insegnanti, agli intellettuali, ai semplici cittadini preoccupati della laicità e del carattere pubblico e pluralista della nostra istruzione.

Il tema del rilancio dell'Istruzione Pubblica in forme costruttive e innovative può davvero costituire l’inizio per un percorso di unità più ampia, basata sui programmi e non solo e sempre sui massimi sistemi.

Per scendere nel merito, la nostra Legge mantiene, rispetto alla L. 30/2000 dell’Ulivo, l’impostazione innovativa del modello a due cicli (ciclo primario e ciclo secondario, rispettivamente di sette e cinque anni), che supera l’attuale frammentazione dei percorsi scolastici, diminuisce le fasi di passaggio foriere di insuccesso e abbandono, è coerente con la tendenza già largamente presente sul territorio degli Istituti comprensivi, e permette di raggiungere l’obiettivo di abbassare l’età del diploma a 18 anni, in coerenza con l’Europa.

Ma è stata nostra cura precisare, nel testo del DdL, che la diminuzione di un anno del percorso scolastico complessivo non può essere un'occasione di risparmio, semmai un'opportunità per migliorare la professionalità docente (realizzando istituzioni quali l’anno sabbatico o periodi di formazione all'estero o in ambito accademico), o per spostare risorse e attenzione sulle aree territoriali critiche, da dove si deve iniziare a diminuire il numero di alunni per ogni classe, o, infine, per sviluppare la sempre più necessaria funzione di tutoraggio per i giovani che passano dalla scuola all’università.

Nel Disegno di Legge si richiama inoltre un piano di investimenti per l’estensione della Scuola dell’infanzia statale su tutto il territorio nazionale, superando la situazione di supplenza oggi svolta da Istituzioni private che, con tale pretesto, vengono incostituzionalmente finanziate con soldi pubblici.

Ma l'elemento politicamente più forte è l'ulteriore innalzamento dell'età dell'obbligo scolastico: è a nostro avviso indispensabile che il Parlamento italiano sancisca che un cittadino del Mondo, in una società avanzata e complessa che voglia dirsi equa e consapevolmente partecipata, ha il diritto ed il dovere di istruirsi almeno fino alla maggiore età, quindi a diciotto anni, pur potendo scegliere alla fine del ciclo primario tra licei di impostazione diversa (umanistica, scientifica, artistico-musicale, tecnico-tecnologica) e pur mantenendo la possibilità, solo ed esclusivamente nel triennio finale (dai 15 ai 18 anni), di fare alcune esperienze professionalizzanti esterne alla scuola, per una quota massima di ore annue da definire.

Inoltre, è stato inserito un articolo specifico sul rapporto tra Scuola e comunità locale, che deve esplicitarsi attraverso il formarsi di autonome e libere sinergie del singolo Istituto scolastico con gli altri soggetti presenti sul territorio, e non con demagogiche quote di programmi da assegnare alle Regioni. Si chiarisce, altresì, che lo studente deve prima essere formato come cittadino del Mondo e cittadino d’Europa e poi come individuo che conosce e criticamente rivisita le proprie radici territoriali, comunitarie, artistiche, economico-produttive, ricevendo dalla scuola gli strumenti e la metodologia per leggere un contesto sociale e ambientale.

Infine, un ultimo elemento a forte valenza culturale: tra le priorità dell'Istruzione di base, si inserisce "l'apprendimento di nuovi mezzi espressivi, con pari dignità per ogni forma di linguaggio e di espressione artistica, compresa la musica", della quale si sottolinea la valenza formativa complessiva, in ordine all'accrescimento della sensibilità, alla formazione della personalità, allo sviluppo di abilità intellettive e relazionali.

Credo che, al di là del merito ,sia importantissimo
affermare anche l'elemento di principio
che la riforma della scuola deve essere oggetto di dibattito parlamentare, e non liquidata in fretta e furia mortificando Parlamento e cittadini.

Le istituzioni scolastiche, grazie all'autonomia
divenuti soggetti titolari di personalità giuridica,
possono singolarmente richiedere l'audizione
alla Commissione Cultura del Senato
,
in modo da portare nelle Istituzioni
la voce di chi quotidianamente vive la scuola.

Suggerisco e chiedo perciò agli insegnanti,
agli studenti, ai presidi, ai genitori,
di adoprarsi
affinchè la propria scuola richieda l'audizione alla
Commissione Cultura del Senato.

Di seguito suggerisco uno standard da inviare:

*****************************************************

AL PRESIDENTE DELLA SETTIMA COMMISSIONE CULTURA
SENATORE FRANCO ASCIUTTI
fax 0667063600

CON PREGHIERA DI TRASMISSIONE
A TUTTI I CAPIGRUPPO
DELLA COMMISSIONE MEDESIMA


Oggetto: richiesta di audizione in merito alla Legge
Delega sulla Riforma scolastica

Gentile Presidente,

con la presente, a nome dell'Istituto scolastico ..............
di .............
sono a richiederLe l'audizione in merito alle Leggi
S.1251 (Cortiana ed altri) e
S. 1306 (presentata dal Governo),
il cui esame è iniziato da alcuni giorni
nella Commissione da Lei presieduta.

Fiducioso in un suo riscontro,

Porgo cordiali saluti
.....................................

(lasciare riferimenti telefonici)

******************************************************


Suggerimento:
è opportuno, per sicurezza, inviare il fax per conoscenza al rappresentante in Settima Commissione di qualche Gruppo Parlamentare di cui si ha più fiducia.

Se si vuole inviarlo ai Verdi:
Sen. Cortiana, fax 0667063487

Mi raccomando: basta un fax!
Che cosa dire o chi mandare in delegazione
si può poi decidere con calma,
una volta ricevuta la convocazione:
perciò non conviene farsi molti problemi
nè frapporre tempo in mezzo!




interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Autoconvocati di Modena    - 14-04-2002
Proseguono le iniziative degli Autoconvocati della scuola "15 febbraio" di Modena con l'appello ai Parlamentari eletti nei Collegi del territorio affinchè intervengano per consentire, anche attraverso lo slittamento della data di prsentazione in Aula del DDL Delega di riforma attualmente all'esame della Commissione Cultura del Senato, che venga promossa, da parte del Ministro, la più ampia consultazione nelle scuole e nelle comunità locali.
Gli Autoconvocati modenesi invitano nel contempo ciascun parlamentare ad esprimere pubblicamente la propria posizione in merito ed organizzeranno allo scopo anche un incontro-dibattito aperto alla cittadinanza.****



Modena, 13 aprile 2002*


All’Onorevole ……*

(Sede)*

Oggetto*: Proposta di posticipo della discussione parlamentare del “Disegno di legge-delega recante norme generali sull’istruzione e sui livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale” approvato dal C.d.M in data 14.03.02 per consentire lo svolgimento di un’ ampia consultazione in merito.*

Egregio Onorevole,*
preso atto
1. che neppure sulla proposta Bertagna, da cui trae qualche ispirazione il DDL in oggetto, è stato aperto un confronto ampio con gli operatori della scuola
2. che il progetto di Riforma varato dal Consiglio dei Ministri non è stato discusso ad alcun livello e che pertanto l’informazione su di esso risulta molto parziale
3. che è ancora possibile fissare la data di presentazione in Parlamento del DDL in modo da consentire un approfondimento sui contenuti della Riforma stessa *

Le chiediamo*

un Suo intervento presso il Ministro dell’Istruzione, affinché nelle scuole e nelle comunità locali sia promossa una consultazione capillare i cui esiti potranno essere utili al fine di realizzare “una riforma per tutti” come auspicato dal ministro Moratti.*

Ci impegniamo a diffondere le Sue opinioni presso la cittadinanza e La invitiamo fin d’ora ad un incontro – dibattito da tenere in data da concordare.*

In attesa di un cortese, sollecito riscontro, inviamo i migliori saluti*

Autoconvocati della scuola “15 febbraio” di Modena
****

Per comunicazioni : autoconvocatimodena@libero.it

 lorenzo caiolo    - 16-04-2002
Condivido sostanzialmente l'intervento sul piano dell'analisi e delle proposte.
Purtroppo,non vedo in giro tanta voglia di partecipare e di interrompere il percorso dannosissimo avviato dal Ministro e dall'intero governo.
Pochi si stanno rendendo conto della pericolosità democratica di questa controriforma.
Le piccole cose di cui essa costituita vanno ad intaccare grandi e consolidate scelte:lo svuotamento della funzione educativa della scuola dell'infanzia e la distruzione del diritto all'istruzione per tutti(cancellazione dell'Istruzione professionale).
L'aver bloccato il difficile,complesso e perfezionabile iter innovativo (che viene da lontano)serve solo a smontare pezzi fondamentali dell'istituzione formativa costituzionale e gettare nel mare dell'ignoranza le fasce più deboli o più interessate ad una professionalizzazione.
Tornare all'avviamento professionale significa privare l'Italia di risorse umane qualificate sul piano della cultura e della professionalità.
A Bologna c'è stata una tavola rotonda sulla nuova(?!?!)istruzione professionale nella più desolante atmosfera:interessanti spunti dalle Regioni e dall'ANCI,analisi chiara della Nardiello,preoccupazioni della CONFINDUSTRIA,demagogia e realismo antidiluviano del direttore regionale dell'Ufficio scolastico regionale della Sardegna,motivazioni non motivate e d incerte della sottosegretaria Aprea,pubblico scarso e silente,pochissime realtà rappresentate.
Salvare e migliorare gli Istituti Professionali per mantenere nell'alveo del processo democratico e formativo miglia di studenti e studentesse,con le relative famiglie.
Il processo di riforma e di sperimentazione avviato anzitempo da questo segmento formativo va esteso e salvaguardato,migliorandone l'efficacia.Se ci sono punti critici,quelli vanno affrontati.Si sta procedendo alla demolizione di una struttura che non è stata analizzata,ma che ha determinato negli anni(a partire dal 1988)una enorme aumento delle iscrizioni,e della formazione e culturale di vastissime fasce di popolazione giovanile.Ottime e tantissime esperienze sono state realizzate per tutto lo stivale nazionale.
Fuoriregistro ha dato spazio a diversi interventi ed iniziative riguardanti questo aspetto della progetto Moratti(autonominatasi NUOVA GENTILE!!!).
Vogliono andare contro le indicazioni dell'Europa e rispondere alle esigenze del padronato delle vecchie ferriere e alla demagogia pedagogica di coloro che non hanno mai accettato la Costituzione italiana e al scuola media unica.
Occorre un coordinamento delle iniziative sparse per la penisola per essere incisivi ed aumentare il tasso di consapevolezza e di mobilitazione.
Ottima la proposta delle audizioni nella Commissione specifica del Senato.
Un grazie al gruppo dei Verdi per la concretezza dell'agire e un grazie particolare a te,Mauro!Continuiamo ad agire,agire,agire!
Colleghiamoci per allargare il confronto e l'incidenza!
lorenzo caiolo