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Francia: ordinata a Lione la prima donna prete francese
swissinfo - 03-07-2005
2 luglio 2005 20.41

PARIGI - Tre donne vescovo, scomunicate dalla chiesa cattolica, hanno ordinato la prima donna prete francese, Genevičve Beney. La cerimonia si č svolta su una chiatta che a Lione ha risalito la Saona verso la collina di Fourvičre. Una sessantina di fedeli e una manciata di giornalisti sono stati i testimoni dell'avvenimento.

Vestita con un abito color arancione la Beney, sposata con un protestante e senza figli, č salita a bordo della chiatta senza fare dichiarazioni.

Una sua portavoce ha letto una breve dichiarazione:
"la nostra trasgressione di donne ordinate č legittima perchč č una questione di dignitą umana. Poter rispondere con libera scelta al richiamo ricevuto č un diritto inalienabile".

Poco prima i tre vescovi-donna avevano detto in una conferenza stampa di procedere al gesto, condannato dalla gerarchia cattolica e che comporterą la scomunica della Beney, per "rispondere ad una richiesta di Dio" e per un "atto di protesta".

"Siamo venute a Lione perchč č la cittą dei primi martiri della Gallia" hanno ricordato sottolineando che "martire vuole dire testimone e il nostro impegno č una testimonianza, qualunque sia il prezzo che paghiamo in dolori, aggressioni e solitudine".,

Le tre celebranti si sono presentate con una lunga cotta bianca, una pianeta ed una stola rossa. "Noi - hanno detto - amiamo la Chiesa cattolica; questa ha perso la sua filosofia originale, si č troppo focalizzata sulla sessualitą. Ma č la nostra Chiesa che non abbandona un amico malato".

Secondo un sacerdote di Lione la cerimonia "selvaggia" svoltasi sul battello in navigazione sulla Saona č solo un atto di "provocazione". Simile a quello avvenuto il 29 giugno del 2002 sul Danubio a Passau, al confine tra Austria e Germania, quando furono ordinate sette donne sacerdoti, tutte scomunicate dopo una rapida valutazione da parte della congregazione per la dottrina della fede guidata dal cardinale Josef Ratzinger.

Allora erano stati due vescovi, o presunti tali, a sovrintendere alla cerimonia: Romulo Braschi della Chiesa cattolica ed apostolica carismatica di Cristo Re, una setta non riconosciuta dal Vaticano, e da Ferdinand Regelsberger, un ex monaco benedettino consacrato vescovo da Braschi.

Se per la validitą della consacrazione episcopale č importante la continuitą, la chiesa non riconosce per nulla qualsiasi validitą ad ordinazioni sacerdotali di donne. Č nel 1976, quando la questione viene sollevata all'interno della chiesa anglicana che il Vaticano si esprime ufficialmente con la dichiarazione "Inter Insignores" nella quale si afferma che la Chiesa "non si considera autorizzata ad ammettere le donne all'ordinazione sacerdotale".

Nel 1994 Giovanni Paolo II aveva ribadito questa posizione nella lettera apostolica "Ordinatio sacerdotalis" nella quale scriveva che "la chiesa non ha in alcun modo il potere di conferire l'ordinazione sacerdotale alle donne". L'anno dopo il cardinale Ratzinger, attuale Papa Benedetto XVI, precisava che l'insegnamento apparteneva al deposito di fede "infallibilmente in virtł del magistero ordinario ed universale".

Due dei tre vescovi-donna che hanno proceduto all'ordinazione sacerdotale della Beney erano state ordinate a loro volta sacerdoti nella cerimonia del 2002 sul Danubio. Si tratta della tedesca Gisela Forster, moglie di un teologo tedesco che sarebbe stato compagno di studi dell'attuale pontefice, e dell'austriaca Mayr Lumetzberger. Il terzo vescovo č la suora domenicana Patricia Fresen ordinata nell'Africa del sud ma che ora vive a Monaco di Baviera e che si occupa della formazione delle donne prete.

La cerimonia di ordinazione č cominciata con oltre un'ora di ritardo poco dopo le 17, sull'imbarcazione che ha lasciato il molo per ricordare la salita di Cristo sulla barca degli apostoli, ma sembra anche per timore di proteste. Alcuni salmi e canti sacri hanno avviato la cerimonia che č andata avanti per circa due ore.

Nata a Parigi da famiglia cattolica, Genevičve Beney č stata insegnante di ginnastica e di danza prima di lasciare tutto per andare a studiare teologia a Strasburgo. Alla fine degli anni '80 si č installata nel Gard, nel sud della Francia, e si č sposata.

Per un pņ ha fatto la volontaria, poi si č avvicinata a movimenti cattolici contestatari. Ha seguito un corso di formazione via internet, č diventata diacono nella stessa cerimonia sul Danubio. Gią in quell'occasione l' arcivescovo di Nimes l' aveva ammonita.

L' arcivescovo di Lione, il cardinale Barbarin, ha anche scritto una lettera a Genevičve, senza alcun risultato. Ora ha avvertito che "non ci sarą alcuna veritą nelle parole che saranno pronunciate, nč negli atti che saranno compiuti". E Genevičve ha rilanciato: "le donne devono aver tutto il loro posto nella Chiesa cattolica, compreso quello di servizio e responsabilitą.

Ora il movimento delle donne-prete che si considerano cattoliche e che anche se scomunicate continuano a fare parte della chiesa si arricchirą di un nutrito nuovo gruppo in quanto č in programma un'altra ordinazione ancora una volta su un'imbarcazione che navigherą sul San Lorenzo, tra Canada e Stati Uniti.


SDA-ATS
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