Riceviamo e pubblichiamo
Un violentatore naturalmente sloveno, anzi, slavo che appena uscito di galera diventa comandante partigiano (alla testa di un gruppo di partigiani-violentatori naturalmente) e che per strappare alla madre il figlio nato dallo stupro per il quale è stato condannato uccide a destra e a manca. Dall'altra parte eroici preti e militari italiani (e nel maggio 45 in Istria potevano essere solo fascisti della RSI) che si immolano per salvare il bambino dalla ferocia slavo-comunista. Sembra un film di propaganda nazista e/o fascista, con i banditi partigiani capaci delle peggiori nefandezze (tanto più poi se sono slavi, barbari e feroci per definizione). E invece è la trama de
Il cuore nel pozzo, fiction RAI del 2005. La fiction sulle foibe, che tuttavia una istriana, Anna Maria Mori (
Il Piccolo di Trieste, 1.2.2005), afferma non c'entrare per nulla con lIstria e quanto li accaduto. Che il regista ha affermato di aver girato dopo essersi documentato per bene, ma la cui storia è completamente inventata e non corrisponde a nessun fatto reale.
Un regista che oggi si ritrae, affermando che il suo
non è un film sulle foibe, bensì un western (!
Il Venerdì di Repubblica, 28.1.2005), ma che poi afferma che le persone venivano arrestate e uccise da bande di partigiani solo perché italiane e allo scopo di rubare i loro beni, che afferma che all'arrivo dell'Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo nella Venezia Giulia si scatenò la caccia all'italiano (
Il Venerdì di Repubblica, 28.1.2005).
Una versione storica cara agli ambienti fascisti o di esso nostalgici, ma che per esempio non spiega come mai tra coloro che avrebbero partecipato alla presunta caccia agli italiani c'erano anche parecchi italiani.
Di fatto si tratta semplicemente dell'ennesimo e più grave episodio di una lunga campagna di diffamazione della Resistenza e di istigazione all'odio nazionale contro sloveni e croati, risultato previsto ed inevitabile dell'istituzione della
Giornata del ricordo dell'esodo e delle foibe. Che crea i presupposti per nuove avventure (naturalmente di pace) e di nuove infamie per il popolo italiano. Chi non vuole limitarsi ad assistere passivamente mentre si pongono le basi per nuove vergogne per il popolo italiano deve prendere attivamente posizione contro i tentativi di stravolgimento della realtà storica e di aizzamento degli odi nazionali.
Invitiamo tutti a partecipare alle
MANIFESTAZIONI organizzate da varie organizzazioni antifasciste di Italia, Slovenia e Croazia contro la provocazione rappresentata dalla trasmissione della fiction che si teranno il
6 FEBBRAIO 2005 ALLE ORE 11:00 A BORŠT PRESSO MARESEGO (Capodistria) e il
7 FEBBRAIO ALLE ORE 20:30 A TRIESTE IN VIA F. SEVERO DI FRONTE AL PALAZZO RAI.
Associazione per la difesa dei valori dell'antifascismo e dell'antinazismo