La D che non c'è: riflessioni a caldo su TED 2002
Giovanni Marcianò - 14-03-2002
Eh sì, ero andato lì per il TED 2002, ed invece . nessuna traccia proprio di quella D, che mi aveva fatto scrivere lo scorso anno " . l'azione dell'ITD
di Genova si è posta, con lampante chiarezza, come momento di riflessione e bilancio sulle metodologie didattiche basate sulle ICT nei diversi contesti
disciplinari, offrendo numerosi elementi di prevenzione della "dispersione metodologica", delrischio derivante dall'idea che "non importa come, l'
importante è che i computer vengano usati". E proprio di questo tipo di contributi, ritengo, la scuola necessita in questo momento, per orientare verso l'efficacia formativa la massa di energie (umane e finanziarie) che la reazione a catena sopra evocata sta per liberare." (1)

Ma dov'era la Didattica, a Genova? le Tecnologie erano dappertutto, ho (ri)sentito parole e discorsi ormai scontati, ma la Scuola, l'esperienza in
classe, gli esempi di usi sensati delle tecnologie dov'erano?

Perle di didattica

Per carità, le scuole non erano del tutto assenti, ma stavano buttate lì in un cantuccio (2) oppure strette nelle tecnoclassi tra una dimostrazione delle meraviglie di Windows XP ed un'altra sulle reti wireless. Alcune perle, replicate nei tre giorni della manifestazione, vanno assolutamente
citate, per chi non c'era:

* "Microsoft OfficeXP: novità, menu e esperienza per la scuola" (3)

* "Capturator: risorse on-line da "catturare" " (4)

* "Mobile Classroom: portatili agli studenti e via, fai una lezione multimediale in classe e naviga in Internet senza cavi pericolosi e costosi" (5)

* "Multimedia fai da te: i video come nuovo linguaggio a scuola - riprendi cattura e realizza facilmente i tuoi filmati" (6)


che dimostrano come ormai il mondo della scuola ha più attenzione da parte della pubblicità che dall'Amministrazione scolastica.

Autorevolezza cercasi

Eh sì, un grande "assente": l'Amministrazione, il MIUR. Ma ne vorrei parlare in chiusura, mentre qui si impone una prima domanda: chi può oggi parlare di
didattica?

Tra un mondo universitario da tempo distante dalla vita in classe, e insegnanti sempre più succubi della rincorsa alle ultime tecnologie, ecco che i guru della didattica divengono le aziende, e non solo si badi bene le Case editrici che sempre, comunque, hanno inciso sulla didattica tramite le scelte relative ai libri di testo, ma quelleinformatiche, che decidono che è una buona prassi didattica il montaggio digitale di spot video, o masterizzarsi da sé DVD (7)!

Ricercatori dell'Istituto per le Tecnologie Didattiche, dov'eravate?
Università che da anni conducete ricerche e sperimentazioni, dov'eravate?
Insegnanti che da anni fate le ore piccole per preparare materiali per i vostri allievi, perché usino in modo intelligente le tecnologie, dov' eravate?

Anche voi eravate in un cantuccio, là in fondo, a (ri)parlare di politiche nazionali ed europee che dallo scorso anno non sono mutate (8) , anzi sono
rimaste lì sospese, con i soliti dati che pongono l'Italia nelle parti basse delle classifiche europee relative all'educazione. A (ri)parlare di tecnologie didattiche e saperi-fondamentali, e formazione professionale, e
valutazione dell'apprendimento, e sistemi multimediali di valutazione degli apprendimenti ...
ma vi siete accorti di cosa sta succedendo nella scuola, conoscete la riforma Bertagna? l'avete letta? che ne pensate? come vi ponete rispetto alla valutazione, alla formazione, all'impiego delle tecnologie che la riforma propone?

Ma non tutto langue

L'unica novità è stata la presentazione del corso di formazione a distanza dei colleghi neo immessi in ruolo. Una operazione di formazione di massa
(62.000 discenti e 3.000 tutor) che prevede 40 ore di corso tra febbraio e maggio, 15 in presenza e 25 on-line. Molto interessante; peccato apprendere
che un tale impegno sia stato avviato "da zero" a fine novembre, che il portale è stato aperto solo una settimana fa (un miracolo), che i tutor saranno formati dall'INTEL durante il corso stesso. Comunque una grossa sfida che l'INDIRE ha accettato.

Già, l'INDIRE. Era suo lo stand di apertura dell'esposizione (A1), dove lo scorso anno campeggiava lo stellone del Ministero, quest'anno dominava il logo dell'INDIRE. Un segno del nuovo assetto dell'Amministrazione scolastica? Eh sì, perché forse pochi ancora si sono accorti che dal 1°
gennaio scorso molto è cambiato: i Provveditorati non ci sono più, il Ministero si è "snellito", sono nate le Direzioni Generali regionali. La BDP è diventata INDIRE (9), gli IRRSAE si sono "ristretti" a IRRE perdendo titolo su Sperimentazione e Aggiornamento (10) .
Insomma quanto basta per giustificare lo sconcerto che si percepiva nella manifestazione rispetto
alle rappresentanze istituzionali. Troppo presto, di certo, perché fosse presente in questo TED qualcuna delle nuove Direzioni Generali regionali cui
ora spetta la gestione delle politiche scolastiche in raccordo con le Regioni e gli Enti locali. E sulle scelte relative a infrastrutture e servizi tecnologici per le scuole hanno certamente ampi margini d'
intervento, che però ancora non hanno potuto prendere corpo (11).

TED 2003

Ci sarà un TED 2003? Solo se chi ha la responsabilità delle scelte - penso ovviamente all'ITD del CNR di Genova - saprà "buttarsi alle spalle" questa
edizione e inizierà da domani stesso a lavorare con lo sguardo puntato a:

* la scuola in campo, fatta di insegnanti che al di là di tutti i luoghi comuni su una professione bistrattata sanno tenersi aggiornati sulle tecnologie senza perdere di vista i loro allievi, la loro crescita, il loro
diritto alla cittadinanza digitale, la loro crescita cognitiva e culturale, il loro senso critico, la loro socialità nel mondo reale come in quello virtuale;

* la molteplicità degli interlocutori istituzionali, con una lista inversa di priorità: Scuole autonome, Direzioni regionali, IRRE, INDIRE e infine il MIUR;

* la ricerca centrata sull'allievo e non sugli strumenti, non voglio ripetere quello che ho già scritto lo scorso anno (12).

Ma la Didattica a Genova .

Però, in riferimento all'ultimo punto, devo confessare che in realtà la D di TED a Genova c'era, solo non in Fiera: era a Palazzo Ducale! Lì una ventina
di studenti universitari animavano con una didattica efficace una mostra su un tema difficile. I ragazzi che visitavano la mostra "Semplice e complesso"
erano guidati a vivere belle e semplici esperienze, che facevano "toccare con mano" a ragazzini di 8-12 anni la natura caotica della realtà fisica che
ci circonda. Complimenti al Gruppo Divulgazione Scientifica dell'INFM (13) di Genova, e bravi i giovani animatori che hanno avuto anche l'onestà di
riconoscere che essi stessi, studenti della facoltà di Fisica, molti dei fenomeni lì dimostrati non li avevano mai immaginati né conosciuti :eppure
erano stati ottimi studenti nei nostri licei !

Auguri finali

Sinceri auguri agli organizzatori di TED: che riescano a superare l'attuale empasse . Auguri anche alle ditte informatiche: che sappiano trovare nello SMAU e in altre fiere simili le occasioni per trattare il sempre più
appetibile cliente "scuola". Auguri alle Case editrici: che trovino negli insegnanti e non negli ingegneri gli autori multimediali di cui hanno (molto!) bisogno. Auguri all'Amministrazione scolastica: che nel nuovo
assetto sappia essere più vicina alla Scuola. Ed infine auguri a Genova, città europea della Cultura nel 2004, e culla della mia infanzia: che riporti nel TED del 2003 le testimonianze della sua migliore tradizione
didattica.

Biella, 2 marzo 2002
NOTE

(1) v. "C'é rete e rete - riflessioni a margine di TED", febbraio 2001
(2) appena entrati a sinistra . proprio nella zona dove gli esperti di marketing (o come si chiama la "scienza" che spiega come disporre le merci
nei supermarket) vanno messi i prodotti su cui meno si punta. Hanno studiato, gli psicologi americani, che i clienti appena entrati quasi mai guardano a sinistra, ma a destra, oppure superano la zona d'ingresso
frettolosamente attratti da chissà quali meraviglie nel cuore dell'esposizione
(3) Tecnoclasse Provincia di Genova - Kant; "menu e esperienza per la scuola"? Stupefacente!
(4) idem; come dire: didattica e bracconaggio
(5) Tecnoclasse Apple - Mozart; in tempi di 626 certo l'ultima cosa che vogliamo sono studenti che volano inciampando nelle connessioni di rete .
(6) idem; ritorna il concetto di "cattura", e che poi il video sia un nuovo linguaggio .
(7) idem, nell'incontro dal titolo "Multimedia fai da te: dal video digitale al DVD, nuovi linguaggi per il successo didattico"
(8) Il top si è toccato nell'intervento dell'ing. Mario Fierli, a ripetere quello che già un anno fa aveva detto. È passato un anno e della formazione coi fondi UMTS continuano ad esserci le bozze, senza che un Ministro osi firmare la Circolare
(9) Chissà perché la sua home page resta col logo BDP mentre l'url é stato aggiornato a www.indire.it
(10) Al "restringimento" anche lo stand dava riscontro fisico . nonostante il nome "Agorà", i colleghi dei vari IRRE presenti disponevano di circa 40
cm. di bancone a testa, e non erano presenti tutti!
(11) Non posso ovviamente evitare di citare l'esperienza piemontese dove, grazie ad un forte investimento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Torino (42 mld di £ nel trienno 2000/02), la Direzione regionale ha potuto già agire in modo forte sul campo della diffusione delle TIC nella scuola.
Per approfondimenti
http://direzione.scuole.piemonte.it
www.scuole.piemonte.it
www.dschola.it
(12) v. "C'è rete e rete - riflessioni a margine di TED", febbraio 2001
(13) Istituto Nazionale per la Fisica della Materia
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 PAOLO MANZELLI    - 19-03-2002
BRAIN & TELEMATICS EDUCATION
- CONSIDERAZIONI SULLA CONDIVISIBILITA' DI CONOSCENZE CREATIVE.

Cari amici, al TED 2002 , ho coordinato il FORUM su NET LEARNING . dalla partecipazione al TED 2002 ,
personalmente ritengo che ci sia un Gap di conoscenze nel quadro delle ricerche che correlano la Formazione Cerebrale alla FORMAZIONE
TELEMATICA.
In primo luogo cio' e' conseguenza del fatto che la rete telematica e' stata considerata come una INTERFACCIA di un sistema di comunicazione delocalizzato, anziche di un SISTEMA SOCIO-TECNICO, capace di esprimere una funzionalita' catalitica di TRASFORMAZIONE INTEGRATA delle Conoscenze e delle sue Norme di Condivisione cognitiva , sia in relazione ai suoi aspetti socio
economici .
Pertanto la comprensione di nuove FRONTIERE della CREATIVITA' COLLETTIVA e' stata in gran misura nascosta da una concezione utilitaristica delle reti, quale interfaccia UOMO/MACCHINA utilizzabile per il TRASFERIMENTO di un BACKGROUND di CONOSCENZE gia' note, proprio in quanto sono cognizioni facilmente condivisibili strutturate in via disciplinare.
Una tale impostazione ha dato quindi come risultato livelli elevati di certezza a riguardo della condivisibilita' cognitiva , ma in vero tali approcci di utilizzazione delle reti ( ad es in e.Learning, e.Commerce, e.Business, e.Govern...) di conseguenza rimangono limitaramente innovativi e ben poco creativi.
Interpretando le reti come INTERFACCIA, esse non possono essere utilizzate interattivamente per la risoluzione di NODI STRATEGICI del cambiamento socio economico, innanzitutto proprio in quanto intenzioalmente la loro utilizzazione e' limitata da una interpretazione che tratta le reti quale interfaccia di trasferimento cognitivo, anziche come mezzo catalitico di trasformazione collettiva delle conoscenze.
In tale accezione l' utilizzazione delle reti neppure sfiora l' argomento sostanziale delle possibilita' di trans-codificazione delle conoscene per addivenire ad un costruttivismo creativo finalizzato nei riguardi nelle nuove esigenze cognitive necessarie per la gestione di conoscenze nello scenario dello sviluppo globale.
EGO-CreaNET /LRE si e' invece proposto di concepire le RETI come GENERATORI CATALITICI DI TRASFORMAZIONE capaci quindi di modificare una interattivita virtuale per addivenire ad una Aggregazione PROGETTUALE Collaborativa Reale , tale che conduca progressivamente ad una modificazione dell' EGO; ed e' per tale scopo che risulta necessaria una ricerca ed una diffusione
approfondita sul funzionamento cerebrale ( vedi la proposta del MASTER CIeA - per realizzare operativamente quella che F.MISKI
pronosticava come SOCIETY OF MIND).
Per mio conto pur sapendo che i livelli di certezza delle condisibilita' delle conoscenze CREATIVE (DIVERGENT-FOREGROUND) diminuiscono man mano che esse si discostano dal tradizionale BACKGROUND delle conoscenze e dei processi logici lineari storicamente affermatisi , ho iniziato a dare diffusione ad una ricerca & sviluppo generativa di conoscenze con un progress che e' in via
di difficile definizione come prevedibile, noto però che molte delle mie interferenze vengono apiamente diffuse in rete ed anche su riviste in cartaceo ( Vedi ad es su IS (Milano) 4Feb.2002 pp- 12-14 il mio breve articolo su IMMAGINARIO e PERCEZIONE VISIVA )
Pertanto in un pronostico non immediato ma neppure a lungo termine, la utilizzazione delle reti
interattive, lette nelle corretta dimensione di RICERCA &SVILUPPO delle relazioni evolutive che
interrelano CERVELLO , INFORMAZIONE ed APPRENDIMENTO, potra' raggiungere quella l' inferenza profonda nel cambiamento
cognitivo che si rende necessaria per la gestione di conoscenza di processi di ampia frontiera di sviluppo che di fatto sono in atto nel mondo.
Come si dice giocando in BORSA " NO RISK ... NO GAIN" .
Un caro cordiale saluto a tutti
Paolo