E chi non ha scioperato il 15
Vittorio Delmoro - 22-11-2004
In barba alle mie davvero esigue relazioni, limitate ai corrispondenti virtuali e ai colleghi dell’istituto dove lavoro, voglio tentarne una classificazione con l’intento di capirne le ragioni e vedere se esista la possibilità di recuperarli al movimento.

GLI SCHIERATI

Si tratta di quei docenti che non solo hanno votato centrodestra alle elezioni 2001, ma che continuano a sostenere il governo e la sua politica scolastica, difendendoli dalle accuse con giustificazioni legate alla congiuntura internazionale e agli alleati rissosi.
Si tratta, credo, di un’esigua minoranza, stimabile attorno al 10%, su cui non si può operare alcun convincimento : se anche Moratti li licenziasse, continuerebbero a stare dalla sua parte!

I FOLGORATI DALLA RIFORMA

Cioè quei docenti, con propensioni politiche diverse, che sono rimasti positivamente colpiti dagli intenti della riforma (la personalizzazione, il tutor, il doppio canale, lo spazio per le famiglie, …) vedendovi tutto ciò che di buono ne può uscire e bollando di ideologismo tutte le critiche o le ipotesi più pessimistiche.
Si fidano cioè delle parole scritte sui testi e delle promesse ministeriali e interpretano le contraddizioni prodotte dai fatti concreti (i tagli, la diminuzione delle opportunità, …) allo stesso modo dei precedenti schierati : la particolare congiuntura economica, superata la quale tutto potrà andare a gonfie vele.
Costoro sono più critici e più avvertiti, meno schierati ideologicamente e vedono anche gli aspetti più controversi della riforma; pertanto solo il verificarsi degli eventi potrà man mano convincerli a togliere la fiducia mal riposta nel ministro e nella politica governativa.
(Il fatto che il giorno prima dello sciopero sia stato annunciato il taglio di 14 mila insegnanti previsto nella prossima Finanziaria forse ne ha fatti scendere in sciopero già alcuni; ma la secca smentita del ministro del giorno dopo avrà fatto tirare loro un sospiro di sollievo : vedremo come andrà a finire…)

GLI SFIDUCIATI

Insegnanti prevalentemente di sinistra, che non si fidano più né del sindacato, né dell’opposizione; che anzi imputano ad ambedue i soggetti istituzionali gran parte dei mali della scuola. Con un passato di lotte e di scioperi, sono man mano diventati così cinici da non avvertire il cambio di linea determinatosi nell’ultimo periodo; sindacati e partiti sono diventati per loro addirittura dei nemici e si fanno un vanto di boicottare i loro scioperi e le loro manifestazioni.
Si tratta di una frangia numericamente poco significativa, ma che fa leva sul qualunquismo che ha sempre connotato la categoria. Sono insegnanti che si oppongono a tutto, sempre in minoranza nei collegi docenti, nelle assemblee, senza alcuna prospettiva.

I QUALUNQUISTI

Sono il pezzo forte della categoria, una categoria a bassa sindacalizzazione, che solo negli ultimi due anni si è rifugiata nel sindacato alla ricerca di un qualche baluardo contro lo sfascio perpetrato sulla scuola pubblica.
Il qualunquismo degli insegnanti ha sempre reso la scuola una categoria poco propensa a fare lotte, poco attenta ai diritti dei lavoratori, con sguardo miope sul sociale e sull’interesse generale. Ha sempre visto la politica come fumo negli occhi, bollandola di insensibilità e di cura degli interessi privati, senza distinzione di colore.
E’ costituita soprattutto da insegnanti ventisettisti, comprendente persone che considerano lo stipendio come seconda entrata famigliare e che non amano nessun tipo di mobilitazione e di coinvolgimento; soffrono le riunioni, stanno zitti durante i collegi docenti e le assemblee e si affidano a una routine senza scosse.
Questa massa, notevolmente diminuita di numero negli ultimi due anni, perché costretta a fare i conti coi tagli, la riforma, la perdita di potere d’acquisto, conserva un’ideologia diffusa e un’abitudine sociale difficili da modificare. E’ però il terreno su cui è più facile fare presa, perché non si ha bisogno di combattere contro barriere ideologiche e che è invece molto sensibile alla pratica del se lo fai tu, allora lo faccio anch’io. Ha bisogno di sentirsi massa e di avere le spalle ben coperte.


Tolti dunque gli SCHIERATI e i pochi SFIDUCIATI, tutti gli altri sono recuperabili ad una cultura democratica fatta di confronto, di ascolto e di condivisione, tanto da portare il fronte antiriforma a percentuali che sfiorano il 90% dell’intera categoria.

UNA POSTILLA FINALE

Non so in quale delle sopraelencate categorie si vedrebbero inseriti i sei non scioperanti che alcuni giorni fa hanno manifestato la propria non adesione allo sciopero, rispondendo al documento di Mereghetti ; probabilmente in nessuna, visto che a nessuno piace essere così brutalmente classificati.
Emerge però una costanza dai loro interventi : nessuno argomenta la propria contrarietà esaminando i punti qualificanti della piattaforma dello sciopero.
- Mereghetti dice di non scioperare per non trasformare lo sciopero in un plebiscito antiriforma (mentre lo sciopero contiene tante altre motivazioni);
- Drktch, Cespa e De Ruggirei dicono che è troppo tardi (gli SFIDUCIATI);
- Gaudio dice che lo sciopero è politico (come se non fosse politico qualunque sciopero!)
- Francesco B. ce l’ha col sindacato (e non accenna alla piattaforma)
Posizioni difficili da controbattere, perché nessuno entra nel merito, col risultato di far apparire tali posizioni solo frutto di scelta ideologica, contro cui non c’è purtroppo nulla da fare.


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 ilaria ricciotti    - 22-11-2004
Nella tua analisi, manca a mio avviso un'altra categoria, frutto del tipo di società arrivista e "perbenista" o ad un' educazione parentale ricevuta, quella dei voltagabbana. Essi sono tipi che camaleonticamente ora si schierano con questo ora con quello. Si considerano furbi, alcuni fanno anche carriera, diventando magari collaboratori ora di un dirigente ora di un altro con idee diametralmente opposte, ma a loro non interessano le idee. Idee che sono proporzionate al momento ed al raggiungimento dei loro interessi.
Sulla mia strada, questi tipi di insegnanti ne ho incontrati diversi e debbo dire che essi sono pericolosi, perchè sarebbero disposti a fare tutto, anche le spie, pur di coronare i loro mutevoli sogni.

 Adriano Campo    - 28-11-2004
E quelli che non hanno scioperato, non per motivi di dissenso dalla piattaforma, ma per ragioni "economiche" in quanto vivono il problema quotidiano di come far quadrare il loro "bilancio familiare" e non si possono permettere il lusso del taglio di 50/60 € dalla busta paga, dove li mettiamo? Non hanno aderito alla lotta, ma li troveremo certamente dalla nostra parte alle prossime elezioni politiche e parecchi di loro provengono da altri ..... lidi!

 ilaria ricciotti    - 29-11-2004
per Adriano

Comprendo, Adriano, ma anche chi sciopera ha lo stesso problema. Gli scioperanti non sono tutti ricconi.
Comunque io accetto ciò che dici nell'ultimo capoverso, con la speramnza che molti abbiano capito e che quegli insegnanti che hanno votato IL PREMIER SI RAVVEDANO E ABBIANO CAPITO CHE NON LI HA FATTI O FARA' SOGNARE, MA, DI-SPE-RA-RE.


 Alessandra Fantauzzi    - 01-12-2004
Ho scioperato il 15, caro vittorio, e sono riuscita a trascinanrmi dietro metà istiituto, compresi genitori. Non sono iscritta ai confederali , ma io e te ci conosciamo bene vitualmente. Ho aspramente criticato la mia organizzazione sindacale per non aver aderito come Frustrante!!!! Perché le politiche di questo sono governo volte a dare mance con le quali non riesco a recuperare nemmeno le fotocopie o i CD ROM, o il mio corso di formazione in musicologia (sto veramente da sola investendo nel lavoro che faccio). La spesa la faccio anch'io. Dopo 4 anni di cura presso l'ospedale odontoiatrico G.ESstamann, dopo una circolare Storace sono stata dimessa, pur soffrendo di una malattia cronica che mi ha spostato l'asse occlusivo mandibolare, provocandomi mal di resta quotidiani, risultato mi sono dovuta rivolgere ad un privato, bravo, onesto, che rilascia sempre le le ricevute per una cifra di 30.000 EURO.
E il trenta non ho potuto gridare la mia rabbia e il mio sconforto.
Ti saluto con affetto e stima ( DM 41)
Alessandra Fantauzzi

 francescoB    - 06-12-2004
E ci risiamo!!!
Niente passa inosservato al nostro carissimo missionario recuperatore degli erranti exsinistri che affollano le aule della scuola italiana e che - senza ragione - criticano, "ce l'hanno con il sindacato".
Apparentemente dedito alla militanza assoluta: scelta di vita monocorde, in realtà si avvicina all'etica religiosa e gesuitica, o con me o contro di me.
Peccato per lui che al mondo ci sia posto anche per le zone d'ombra non classificabili in amici e nemici.
anche l'indifferenza oggi è una virtù. se poi tutto ciò non piace è ben altro discorso.
però ti prego, caro vittorio, non ecumenizzarmi... se ti riesce.