L'insegnante consumatore consapevole
Lorenzo Picunio - 30-10-2004
Gli insegnanti sono consumatori, ed anche forti induttori di consumi.
Determinano le scelte proprie e delle loro famiglie, in materia di libri, cancelleria, software, abbonamenti; talvolta incidono sulle scelte dei ragazzi e delle famiglie per cancelleria, merendine, altri acquisti.
Sono coinvolti negli acquisti delle scuole, che a loro volta riguardano materiali di consumo per cancelleria, libri, Cd, Dvd e supporti informatici, riviste. Sono coinvolti nelle scelte degli enti locali che possono toccare dal cibo della mensa ad altra cancelleria, libri, hardware e mobilia, software. Possono perfino toccare questioni di edilizia scolastica.

Se lottano contro la riforma Moratti, in questo c’è una chiave egoistica ed una altruistica. Si lotta per tutti, ed anche per se stessi. Si sta peggio in una scuola peggiore, ma stanno peggio ancora gli alunni, e in generale una scuola ingiusta concorre ad un mondo ingiusto.

L’insegnante biologico fa e rivendica scelte che tutelano la sua salute e quella della collettività, oltre che in ultima analisi quella del mondo: rivendica una mensa scolastica con acquisti biologici, interviene per far scegliere merendine biologiche o comunque almeno naturali. E fuori dai prodotti alimentari fa e rivendica “acquisti verdi” di cancelleria e materiali di consumo. Favorisce lo scambio dei libri, la circolazione delle informazioni anche in forma informatica e di fotocopie, la biblioteca alternativa al libro di testo, come scelta di “mantenimento” e non di consumo di anno in anno. Se può influire sulle scelte di edilizia scolastica privilegia la bioarchitettura, la buona coibentazione degli edifici, i “tetti verdi”, l’illuminazione naturale.

L’insegnante equo e solidale boicotta i prodotti della Nestlè (anche con i marchi Motta, Buitoni e Perugina, colpevole di regalare nel terzo mondo latte in polvere che poi viene allungato con acqua infetta provocando ogni giorno la morte di centinaia di bambini (e creando l’idea che il latte in polvere è “moderno”, e l’allattamento al seno “antico”).
Cerca di sostenere con i suoi acquisti e con quelli che può indurre scelte corrette verso il mondo intero: prodotti del Commercio Equo e Solidale, cancelleria essenziale e non legata alle mode, prodotti che culturalmente sostengono le differenze fra le varie culture come ricchezze. Se si occupa di ginnastica e sport, boicotta i prodotti Nike, ottenuti sfruttando i bambini del terzo mondo, e cerca negli ipermercati Coop i palloni Transfair del commercio equo e solidale

L’insegnante no-copyright fa quello che tutti gli insegnanti hanno sempre fatto: fotocopia i testi (non per commercio ma per uso personale o collettivo), mette in circolazione idee in forma gratuita, anche attraverso strumenti informatici. Cerca di superare il monopolio Microsoft, spingendo la scuola ad utilizzare programmi di libero uso.

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