ilaria ricciotti - 06-06-2004 |
Sono proprio certi principi e valori costituzionali che quotidianamente vengono disattesi. Speriamo che tutti noi italiani l'abbiamo una volta per tutte capito. La politica deve essere al servizio dei cittadini e non il contrario. |
Redazione - 07-06-2004 |
A proposito di libri di testo Dal Gazzettino In molti casi gli insegnanti della provincia non scelgono i libri indicati dal Ministero dell’Istruzione Nelle scuole friulane è scoppiata la "guerra" dei sussidiari. Una rivolta sotto traccia, consumata nei collegi docenti di elementari e medie, alle prese con l'adozione dei libri di testo per il prossimo anno. A scatenare il «malcontento » di maestri e professori, i testi scolastici "riformati" secondo le indicazioni morattiane, giudicati «superficiali» e «raffazzonati». Ma il nocciolo duro della contestazione riguarda il principio su cui si basano: quei «nuovi programmi che - ricorda Antonio Luongo (Cgil) - sono ancora formalmente inesistenti, perchè non assunti con legge ». Ed ecco allora che la ribellione degli insegnanti "disobbedienti " brandisce l'arma del rifiuto: no ai nuovi testi, sì ai vecchi libri, o a materiali alternativi, consentiti dalla norma. In questa direzione si sono mossi alcuni maestri della direzione didattica di San Daniele. Come spiega il preside Gino Marco Pascolini, «ci sono state una decina di classi che hanno provveduto o ad adottare i vecchi libri pre-riforma o a non accettare le integrazioni, sostituendole con materiale alternativo, come collane di libricini di storia o sussidi didattici multimediali, tipo cassette e cd. Fra i docenti c'è stato un po' di malcontento per l'accelerazione che si è voluta dare all'attuazione della riforma ». Anche al comprensivo di Ajello l'opposizione soft contro il nuovo che avanza ha premiato i vecchi libri. «Alle medie - dice il dirigente Bruno Lasca - le nuove adozioni hanno riguardato solo un'antologia di italiano. Per il resto, i docenti hanno confermato i testi già in uso. Questo testimonia il malcontento degli insegnanti verso le indicazioni ministeriali, malcontento che è stato esplicitato. Anche alle elementari l'adozione dei nuovi libri ha destato perplessità, perché per molti sono un po' raffazzonati». Certo, anche ad Ajello è arrivata la lettera della direzione regionale che, su input del ministro, invita i docenti a restare nei ranghi, «ma riteniamo che, visto che c'è la libertà di insegnamento, non c'è nulla che ci costringa ad adottare i nuovi testi ». Anche al comprensivo di Tavagnacco gli insegnanti avrebbero voluto tenersi le vecchie edizioni, perché, spiega la preside Gloria Aita, «molti ritengono che i nuovi testi non siano adeguati agli obiettivi e soprattutto agli alunni. Per questo alcuni hanno chiesto di mantenere le edizioni precedenti, ma non è stato possibile perché non si trovano sul mercato. Hanno adottato i nuovi, ma lo hanno fatto poco volentieri ». Il motivo di tale bocciatura? I contenuti dei nuovi "pseudosussidiari ", che, dice la maestra Teresa Ermacora di Feletto, «per le classi terze sono troppo semplificati, troppo in pillole: in un unico testo hanno accorpato italiano, storia e geografia ». Ma anche i costi. Come spiega Giuliana Flamia, insegnante a Paularo, «quasi tutti i nuovi libri di inglese prevedono uno sdoppiamento fra lostudent book, rimborsato dallo Stato, e l'eserciziario, che invece è a pagamento, al prezzo di 4 o 5 euro. Non è un testo obbligatorio, ma è indispensabile e quindi le famiglie sono quasi obbligate a comprarlo. Per questo, cercando su Internet le edizioni disponibili, ho scelto di adottare i vecchi testi, in un unico volume, senza spese in più per i genitori ». Quanto su questa "levata di scudi " abbia pesato la lettera dell'assessore regionale Roberto Antonaz, che invitava i presidi friulani a prendersi «una pausa di riflessione » prima di applicare la riforma, non è dato sapere. Certo è che quella missiva ha lasciato il segno. «L'ho trovata coraggiosa - dice Tiziana Cavedoni, dirigente a Campoformido -. Si può condividerla o meno, ma è la prima volta che nel mondo della scuola si legge una presa di posizione così chiara e onesta». Camilla De Mori |
Redazione - 07-06-2004 |
Da Tuttoscuolanews Il Consiglio dei ministri si adegua (a denti stretti) al piano di assunzioni Dopo che il Parlamento, in sede di conversione del decreto legge 97/2004, ha introdotto il vincolo di un piano pluriennale di assunzione dei docenti per far fronte al turn over dei prossimi anni e per coprire gli attuali numerosi posti vacanti, il Consiglio dei ministri ha esaminato la nuova norma e “ha confermato l'impegno, assunto nel corso dell'esame parlamentare, a varare il predetto piano soltanto dopo aver provveduto a reperire i necessari mezzi finanziari di copertura”. Quel “soltanto” dopo aver provveduto a reperire i mezzi finanziari conferma che la legge varata dal Parlamento e' una legge di principio, la cui attuazione impone la individuazione puntuale della fonte di finanziamento in primo luogo nel prossimo DPEF e poi nella prossima finanziaria. Certo che di fronte al vincolo posto dalla legge, l'Esecutivo ha assunto l'impegno morale di reperire le risorse per darvi attuazione, anziche' condizionare l'attuazione stessa al loro reperimento. Ma c'e' da chiedersi se la questione “risorse finanziarie” e' pretestuosa o reale. Poiche' infatti l'assunzione in ruolo dei docenti non comporta, per il primo anno, sostanziali oneri aggiuntivi rispetto al costo dei docenti supplenti annui nominati sui posti vacanti e retribuiti tutto l'anno esattamente come un docente di ruolo di prima nomina, la riserva - coerente con quanto avvenuto in questi ultimi due anni - sembra nascondere l'intenzione di non volere disporre nomine in ruolo per mantenersi liberi da vincoli di fronte a ipotesi (oggi piu' che mai improponibili) di drastica riduzione degli organici degli insegnanti. Se mai questo progetto ha accarezzato la mente del ministro dell'Economia, di fronte alle esigenze della riforma del sistema scolastico e alle dichiarate finalita' di personalizzazione come e' pensabile che si possa progettare riduzioni ulteriori di organico dei docenti? |