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Scuola e Corridoio 8, un progetto comune
Repubblica Bari - 19-04-2004

La posizione strategica della Puglia nel Mediterraneo e il suo futuro ruolo nelle direttrici di traffico internazionali alimentano un dibattito serrato che si sta delineando sul futuro del Corridoio 8 (il collegamento tra i porti pugliesi dell'Adriatico e il Mar Nero). Anche il significativo sviluppo del porto di Bari fa del capoluogo pugliese uno dei nodi della prevista autostrada del mare adriatico-ionica. A quest'ultima è affidato l'arduo compito di costituire una valida alternativa al trasporto su strada, decongestionando il traffico dei tir lungo l'asse viario adriatico. Occorrono infrastrutture moderne e i fondi europei stanno rimodellando il volto e il ruolo di Bari (si pensi all'area portuale di Marisabella e all'interporto previsto nello scalo ferroviario Bari-Ferruccio). Le opportunità di lavoro che tale scenario offre alle giovani generazioni, le preoccupazioni per i possibili danni ambientali delle grandi opere, i possibili contatti con la cultura e le tradizioni dell'area balcanica sono tutte tematiche che non possono lasciare indifferente il mondo della scuola. Non a caso l'istituto "Giulio Cesare" ha deciso di prendere parte all'esperienza di "alternanza scuola lavoro" focalizzando il proprio interesse nel settore della logistica dei trasporti. Puntiamo su figure professionali che sappiano gestire, monitorare e progettare flussi di merci, servizi e comunicazioni che sostengano l'attività produttiva. Senza dimenticare che l'area informatica gioca un ruolo fondamentale nella logistica integrata e che le "autostrade del mare", per esempio, poggiano su avanzate soluzioni informatiche e telematiche. Abbiamo trovato imprenditori locali disponibili e, insieme, stiamo imparando a dialogare e a superare reciproche diffidenze in una logica di reciproco interesse. Pensiamo, per esempio, all'istituzione di un osservatorio permanente per la documentazione dell'innovazione nei settori logistics e shipping e alla redazione di un bollettino periodico per gli operatori con notizie ed esperienze significative nel panorama internazionale. Sono anche previsti incontri e dibattiti con esperti e partner istituzionali. Una scuola che interagisce con l'esterno, che guarda con interesse all'innovazione e alla ricerca, che forgia il pensiero critico sull'esperienza del fare mi sembra la sfida che l'istruzione tecnica deve saper raccogliere. In tal modo sarà possibile sottrarsi al dualismo - voluto dalla legge che porta il nome del ministro Letizia Moratti - tra scuola generalista e teorica e scuola addestrativa.

Antonio Guida
Dirigente scolastico Istituto tecnico commerciale statale "Giulio Cesare" - Bari
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 Pierangelo Indolfi    - 24-04-2004
da Repubblica Bari del 24.4.2004 pag. X

L´ANALISI
Bocciato il Corridoio 8 ma la colpa è del governo

Il Parlamento europeo non ha finanziato questo progetto per lo sviluppo della Puglia e ciò si deve al fatto che l´Italia ha puntato tutto sul ponte dello Stretto
ANTONIO GUIDA


Sabato sorso il Giulio Cesare di Bari ha organizzato un dibattito su "Corridoio 8: quali prospettive di sviluppo per la Puglia?". Si è discusso di infrastrutture portuali, autostrade marittime e informatiche, del futuro dei giovani. L´europarlamentare Lavarra non s´è nascosto le difficoltà di ottenere un sì di Bruxelles e ha accennato a responsabilità del governo italiano. In quella circostanza molti hanno pensato che si trattasse delle solite schermaglie politiche. Bisogna prendere atto che, pur invitati, i rappresentanti della maggioranza non hanno potuto presenziare all´incontro con gli studenti. Ma eravamo certi che tutta la classe politica avrebbe sostenuto fino in fondo gli interessi della Puglia.
Invece non è stato così. Siamo fuori dalle grandi rete europee di trasporto. Il Parlamento europeo ha deciso che nella lista delle grandi opere da finanziare non rientrerà il Corridoio 8. Svaniscono nel nulla le infrastrutture che avrebbero collegato i porti del basso Adriatico al Mar nero (passando per Albania, Macedonia e Bulgaria). Il mancato finanziamento dell´opera sottrae alla nostra regione importanti occasioni economiche e culturali di contatto con l´area balcanica e mediorientale. Di fatto la Puglia è emarginata dalle grandi correnti di traffico internazionale e non avrà alcun beneficio dall´allargamento dell´Unione europea ai Paesi dell´Est. Indubbie sono anche le ricadute negative sulla ricerca e sui rapporti culturali con i popoli balcanici. L´Ateneo di Bari aveva puntato molto sulla costruzione di una rete di università lungo le stesse direttrici del Corridoio 8. Ora, anche il terziario avanzato e il settore delle comunicazioni informatiche dirotteranno le loro attenzioni verso altri lidi.
L´amarezza risulta maggiore se si pensa che le responsabilità del "no" europeo non sono attribuibili a cordate di Paesi stranieri. Appena lo scorso marzo la commissione europea aveva dato parere favorevole al Corridoio 8. Invece la situazione si è ribaltata nei due successivi incontri tra i governi. Il nostro, non ha sostenuto in alcun modo il progetto, puntando invece sulla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Certamente non si vogliono sostenere polemiche campanilistiche, ma sono poco chiari i criteri che hanno portato il ministro Lunardi e il sottosegretario Viceconte a privilegiare eventuali interessi di altre regioni, tanto più che si affannano poi a ribadire (a parole) l´importanza del Corridoio Otto.
Anche quando sembrava che l´opera dovesse decollare, solo pochi rappresentanti politici pugliesi espressero grande soddisfazione (Enzo Lavarra dei ds e Poli Bortone di an, l´ex presidente regionale Salvatore Distaso) e, persino nell´incontro decisivo di qualche giorno fa, dei sei europarlamentari pugliesi erano presenti solo in due (Lavarra e Procacci dell´Ulivo). Purtroppo l´attuale classe dirigente non sembra rendersi conto che, in assenza di infrastrutture che favoriscano lo sviluppo, i Balcani resteranno un´area di grande instabilità, con forti spinte all´emigrazione.