Torniamo alla centralità dell'alunno
Gianluigi Boccalon - 05-02-2002
Troppi interessi dietro la cattiva gestione della scuola pubblica e privata:

un insegnante deluso


Sono un insegnante che per 11 anni ha insegnato in una pubblica non statale cattolica abilitato da oltre 10 anni con il superamento di concorso ordinario.
Mi trovo ora nella scuola pubblica statale come precario in quanto il mio lavoro precedente non e' stato considerato ai fini della valutazione dei punteggi per l'immissione in ruolo e da pecario mi sono trovato a fare formazione ad insegnanti, di ruolo, con meno anni di insegnamento!!!
Ho cercato di sollevare il problema con varie organizzazioni sindacali, ma su questo nessuno muove un dito!!!!
Ora se la situazione che si è venuta a creare ha del grottesco a mio modesto avviso dipende anche da tutta una serie di situazioni lasciate passare, o non volute affrontare per questioni di CONVENIENZA POLITICA, che hanno portato ad un peggioramento della qualità del servizio offerto all'utenza.
Come insegnante della scuola pubblica Statale con molta esperienza in quella pubblica non Statale posso prmettermi il lusso di fare dei confronti.
14 anni fa facevo quello che attualmente viene proposto come innovativo nella scuola statale, e la scuola in cui insegnavo non era certo una scuola "DI RICCHI" anzi molti "problemi sociali" venivano scaricati dagli enti locali nella scuola non statale dopo gli insuccessi della scuola statale.
In 11 anni di insegnamento ho ricordo di aver assistito alle ispezioni annuali del ministero che si concludevano con relazioni piu' che positive, alcune ispezioni si sono protratte per una settimana ed hanno rivoltato la scuola letteralmente come un calzino (scusatemi la licenza)!!!!!!!!
Come mai da quando sono nella scuola statale non ho mai visto un Ispettore? Come mai neanche i colleghi con esperienza decennale ne hanno ricordo?
Come mai situazioni grottesche di mal gestione non sono state perseguite?
Quando si lotta per una scuola di qualità bisogna cercarla la qualità, volerla la qualità, bisogna raggiungerla la qualità!!!!!!!
Non voglio fare il paladino della scuola pubblica non statale ma voglio che la discussione venga portata al di fuori degli slogan di una parte o dell'altra.
In questo momento, a mio avviso, pare si sia perso di vista il bene del fruitore primario della scuola :
"L'ALUNNO!" "LO STUDENTE!"
.
Da una parte vedo il tentativo di difendere privilegi (scusatemi ma me lo posso permettere vista la mia posizione) e dall'altro una mera operazione finanziaria atta a tagliare costi senza tener conto dei fruitori.
Da una parte non si vuole entrare nella logica del confronto e dell'analisi delle situazioni (si difendono in modo corporativo interessi di categoria) e dall'altra si perseguono interessi Politici e di immagine (forse centrano i mezzi di informazione?)
Sta di fatto che i ragazzi non sanno leggere e non sanno scrivere, di fronte ad una divisione si fanno prendere dal panico, si promuovono piu' per aver garantite le classi per l'anno successivo che non per fini didattici ecc.......
Insomma smettiamola con questa ipocrisia ed affrontiamo il problema nei consigli di classe, nei collegi docenti, mettiamo davanti gli interessi delle persone che stiamo formando e discutiamo sulla loro formazione (avendo il coraggio di farlo anche se la nostra voce e' fuori dal coro!!!!)


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 Rita    - 11-02-2002
Insegno da 19 anni nella scuola elementare statale e e mi corre l'obbligo di smorzare un po' i toni: sono d'accordo che diverse scelte, soprattutto quelle sui tagli dei finanziamenti e degli organici sono state veramente devastanti, ma da qui a dire che nella scuola pubblica statale gli alunni non vengono educati e preparati corre una bella differenza.
Non so se sia così in tutta la scuola italiana, ma nella realtà dove vivo ed insegno dobbiamo affrontare diverse problematiche come l'inserimento dei ragazzi extracomunitari e di quelli in difficoltà di apprendimento per motivi diversi legati a disagi di diversa natura.
La mia scelta e quella di molti colleghi è e resta sempre quella di porre al centro di ogni azione educativa il bambino e quindi di attivare progetti che possano soddisfare le esigenze degli scolari; si cerca sempre di garantire il minimo a tutti e di dare la possibilità di progredire in base alle proprie capacità.
La scuola deve essere di qualità e per esserlo veramente deve sapersi valutare attraverso un'attenta analisi e sondaggi mirati per poi attivare tutto quanto è necessario per migliorare.
Io credo che la scuola con i molti colleghi veramente "in gamba" che vi operano possa essere una buona scuola.
Sono convinta che i vari decreti, le varie circolari, le varie leggi contino a poco, mi spiego meglio, servono in quanto è giusto che vi siano regole scritte a cui tutti si debbano riferire, ma quello che conta veramente sono le persone che con la loro professionalità fanno della scuola di ogni giorno un vero centro educativo e cuturale; le persone insegnanti, alunni, operatori... fanno insieme la qualità della scuola.