IL PP1
A.P. - 26-03-2004
Non sembra esistere un testo di partenza del progetto

Le informazioni sulla prima esperienza valutativa nazionale le estraiamo dalla relazione del Presidente dell’INVALSI, dott. Elias.

Caratteristiche

Dai lavori del GdL era emerso che il SNVI doveva costituire non tanto un mezzo per lo studio del Sistema dell’Istruzione, quanto un indispensabile strumento per la gestione in qualità di esso da parte dei diversi centri decisionali (Ministero e scuole).

Premessa essenziale per l’operatività di un qualunque servizio di valutazione, è che l’Alta Direzione (in questo caso il Ministro) stabilisca gli obiettivi di cui si propone di valutare il raggiungimento. Questo perché la valutazione non è mai assoluta, ma sempre finalizzata alla misura del raggiungimento di determinati obiettivi.
Si trattava quindi di mettere a punto un servizio di valutazione che presenti le seguenti caratteristiche:

a. misuri, scuola per scuola, il grado di raggiungimento degli obiettivi nazionali stabiliti dall’Alta Direzione (Ministro), integrando gli obiettivi nazionali con quelli dell’autonomia;

b. consenta d’individuare tempestivamente e sistematicamente (annualmente), scuola per scuola, gli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi di cui in a. e di intervenire, ai diversi livelli di responsabilità, con le necessarie azioni correttive e allocazio-ni di risorse, al fine di ottenere il miglioramento continuo del sistema dell’istruzione nazionale;

c. utilizzi parametri coerenti con quelli usati dai servizi di valutazione comunitari e internazionali;

d. richieda risorse congruenti con le esigenze di bilancio.

(…..)

È bene ribadire che scopo della simulazione era quello di raccogliere informazioni utili per la messa a punto organizzativa e logistica del SNVI; pertanto la casualità del campione di scuole (ricordiamo la volontarietà della partecipazione) non ha costituto un impedimento, pur essendo il GdL ben conscio che essa non avrebbe consentito di trarre conclusioni circa i livelli d’apprendimento degli allievi su scala nazionale.

Proprio per la mancanza di esperienze pregresse, il GdL ha scelto il metodo sperimentale e ha proposto al Ministro, che la ha autorizzata, l’effettuazione di una simulazione, detta Progetto Pilota.

Le caratteristiche iniziali del Progetto proposto erano le seguenti:

1) coinvolgimento volontario di almeno 1.000 1.500 scuole, scelte tra quelle che avessero già acquisito esperienze di autovalutazione o di sistemi qualità;

scelta di un gruppo semplificato di obiettivi corrispondenti alle responsabilità centrali (Ministero); in particolare il Ministro ha scelto un obiettivo di sistema (grado di attuazione del POF) e due obiettivi di apprendimento (lingua italiana e matematica);

somministrazione di un questionario di sistema alle scuole e di prove chiuse a risposta
multipla agli allievi delle classi V elementare, III media e seconda superiore delle scuole partecipanti per misurarne l’apprendimento nelle materie scelte;

utilizzazione di strumenti possibilmente già noti e/o applicati nelle scuole.



Nella più dettagliata relazione della dottoressa Anna Maria Caputo, leggiamo quanto segue.

Tutti gli studenti delle popolazioni sono stati ammessi alla somministrazioni. Non sono stati elaborati i dati di alcune categorie di studenti costituite dai cosiddetti studenti esclusi, ovvero:

studenti disabili fisici; si tratta di studenti la cui disabilità fisica permanente non consente loro di partecipare alle prove;

studenti disabili psichici; si tratta di studenti che secondo gli insegnanti della classe o altro
personale qualificato presentano disturbi mentali e/o emozionali tali da non riuscire nemmeno a seguire le istruzioni previste per la prova; non fanno parte di questa categoria studenti con uno scarso livello di rendimento o con problemi disciplinari;

studenti di lingua madre diversa dalla lingua delle prove; si tratta di studenti di lingua madre diversa dalla lingua della prova che secondo gli insegnanti della classe non sono in grado di rispondere alle prove per difficoltà di lettura e comprensione del linguaggio.


Fin dal primo progetto, quindi, acadeva quello che ha rielvato Elena. Ma nessuno ne aveva parlato.

Il PP1 viene attuato ed archiviato senza che faccia molto rumore. Qui una sintesi dei risultati



Siamo pronti per il PP2.


  discussione chiusa  condividi pdf