Aristotele e la parrucchiera
Pino Patroncini - 13-12-2003
Il liceo “ha saputo conservare le sue origini ideali, quel Liceo di Atene dove insegnò Aristotele….”. Inizia così il documento ministeriale sui licei secondo la nuova Legge 53. Per cui, quando l’altro giorno tra le 16 comunità professionali (gli indirizzi, per capirci!), che la direzione scolastica regionale lombarda sta elaborando per il cosiddetto sistema dell’istruzione e della formazione professionale (versione insubre), ho letto l’indirizzo di Estetica, la mia mente è corsa subito all’Estetica di Aristotele.
Ma poi mi hanno spiegato che per indirizzo di Estetica si intende quello che prepara ai mestieri di parrucchiere, manicure, pedicure, visagista e estetisti vari.
Che stupido! Mi ero scordato che l’istruzione professionale, luogo della techne, non c’entra niente con il liceo, luogo della theoria, come dice l’augusto documento ministeriale. Quindi non c’entra niente neanche Aristotele.
Ma chissà?!
Nel suo famoso romanzo “Il nome della rosa” Umberto Eco immagina che un antico manoscritto ci riporti la storia di un monaco un po’ troppo severo che, per nascondere il ritrovamento di un volume aristotelico sulla commedia, considerata genere troppo futile, non esitò non solo ad uccidere un certo numero di confratelli ma neppure ad appiccare fuoco alla biblioteca e all’intero convento che la ospitava.
Chissà che in quel rogo non sia andato bruciato anche un trattato di Aristotele sul mestiere dei parrucchieri.

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 Alberto Petrocelli    - 15-12-2003
Francamente non capisco il senso di questo strano intervento di Patroncini. Ho tutto il rispetto degli istituti professsionali e degli allievi che lo frequentano. Veramente non capisco.

 Patroncini    - 17-12-2003
Anch'io ho molto rispetto per i professionali, visto che ho lì la mia titolarità e non intendo spostarla nemmeno di fronte alla minaccia di un passaggio alle regioni. Ho anche molto rispetto per i parrucchieri. E anche per Aristotele. Non ce l'ho per un Governo e un Ministero che prima declama Aristotele poi ammannisce ai più corsi di apprendistato per parrucchieri spacciandoli per istruzione professionale.

 petrocelli    - 18-12-2003
Mah! Servono anche i parrucchieri e qualcuno dovrà pure istruirli.

 Padovan    - 19-12-2003
Non c'è alcun dubbio, ma un parrucchiere che sappia parlare con i suoi clienti, oltre che (e prima di) prendere in mano le forbici, non dà forse qualche garanzia in più al malcapitato di non ritrovarsi con una testa (di capelli) impossibile?

 pino patroncini    - 22-12-2003
Forse ciò che non è chiaro è che Aristotele è per i licei, per i professionali ci sono solo forbici e cacciaviti, a seconda della specializzazione. E' la via di mezzo quella che manca.
O forse la la cosa è chiara, ma qui qualcuno fa il furbo.