L'apparecchiu miricanu
Alberto Biuso - 22-11-2003

È da poco stato pubblicato dalla Pro Loco di Bronte - il mio paese in Sicilia - un volumetto intitolato Bronte 1943 e dedicato agli scontri verificatisi fra gli angloamericani e i tedeschi sul nostro territorio. A pagina 9 A.Petronaci ricorda un proverbio-filastrocca nato in quel frangente e che - venticinque anni dopo - anch’io recitavo da bambino quando vedevamo un aereo sorvolare i nostri cieli: «L’apparecchiu miricanu jecca bumbi e sindi va» (L’aeroplano americano butta delle bombe e vola via).
Ecco, i «miricani» continuano a «jccari bumbi» sui luoghi più diversi della Terra, continuano a portare morte e distruzione e lo fanno in un modo insopportabile perché coprono i loro interessi economici e geostrategici (di per sé legittimi se, come afferma Hegel, «non c’è pretore tra gli stati») ammantandoli di ideali altissimi, etici, umanitari. Il «bombardamento umanitario» è un concetto - e un fatto - semplicemente ripugnante.

In breve:

- gran parte della comunità internazionale, stati e cittadini, ha fatto di tutto per convincere il governo USA dei pericoli di questa guerra immotivata;
- gli interessi dei gruppi petroliferi e delle industrie belliche statunitensi hanno prevalso ugualmente e si è dato inizio alla II guerra del Golfo;
- le armi di sterminio di massa, come molti di noi avevano pensato e scritto, in Irak non c’erano, un fatto ammesso a posteriori persino dai militari USA;
- in nome di questo falso pericolo si è gettato l’Irak nel caos più totale, sono morti e continuano a morire innumerevoli esseri umani, sono state distrutte ingenti risorse naturali, sono state cancellate le memorie di una delle civiltà più antiche della Terra;
- anche l’Italia, contravvenendo a uno degli articoli più importanti della Costituzione, è stata coinvolta in un conflitto armato che ha causato l’orrenda strage di Nassirya, dopo la quale dovrebbe essere chiaro che il governo ha mandato, in un Paese lontano e che nulla aveva contro di noi, delle truppe d’occupazione che sono morte non per gli interessi della nostra Nazione o della democrazia ma per quelli degli Stati Uniti d’America;
- è sempre più evidente che gli USA non sono i nostri alleati , né di noi Italiani, né di noi Europei, ma i nostri competitori negli ambiti monetario (Euro vs Dollaro), economico (import/export con i Paesi asiatici); culturale (basti pensare alla profondità dello spazio-tempo europeo rispetto alla superficialità di quello statunitense);
- uno degli effetti più gravi di questo conflitto è, analogamente a quanto si verificò nel corso della 1^ Guerra mondiale, la mobilitazione totale dei mezzi di comunicazione di massa a favore dei governi belligeranti. Affermazioni e tesi come quelle che qui ho riassunto si possono, infatti, discutere e criticare ma ormai esse vengono semplicemente censurate a favore di una propaganda massiccia, insieme cinica e sentimentale, a sostegno della guerra «miricana».

Nel libro su Bronte, a pag. 96 si trova una foto con la seguente didascalia: «Il Collegio Capizzi dopo i bombardamenti del 6 agosto. Pur essendo sede dell’ospedale militare (un’ampia croce rossa era difatti dipinta sul tetto), nella giornata cruciale del 6 agosto divenne inspiegabilmente bersaglio delle incursioni aeree degli Alleati».
Ecco, quell’inspiegabilmente in realtà spiega molto del Terrore che gli Usa continuano a diffondere sul pianeta.


Alberto Biuso

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