La scuola e le fedi
Gianni Mereghetti - 03-11-2003
Barbiellini Amidei in un articolo sul Corriere della Sera dal titolo “La scuola e le fedi” propone una questione interessante, quella della funzione che ha la scuola nel promuovere un rapporto di reciproca stima tra fedeli di diverse religioni.

Secondo Barbiellini Amidei la scuola non assolve questo compito perché dà poca informazione sulle religioni non cristiane. Sinceramente non so se questo sia vero - mi risulta che spesso l’ora di religione cattolica più che far conoscere il cristianesimo dia informazioni su altro, dalle più diverse religioni alla droga - comunque anche se lo fosse non sono così sicuro che sia sufficiente conoscere le altre religioni per stimare chi le pratica. A mio parere la questione non è di tipo informativo, ma educativo. Infatti solo chi è impegnato in un paragone tra la sua umanità e la tradizione in cui è nato trova la capacità di un’apertura agli altri.

Da questo punto di vista, sembra paradossale, ma non è conoscendo le altre religioni che si stimano i giovani che le praticano, bensì è vivendo e approfondendo la propria! Per questo forse è perché si insegna male la religione cattolica che c’è così poca stima di chi è sinceramente ebreo, musulmano, buddista ……


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 franco ricci    - 09-11-2003
...o ateo.

 Caelli Dario    - 09-11-2003
Dimentichi una cosa. Su Didaweb sembra che ciò che conta sia di dirsi atei. I credenti, poveri illusi, sono senza diritti. E non venire a parlare di altre culture... Sono certamente antiquate: infatti in esse c'è poco o nulla di quell'ateismo illuminista volterriano che tanto aleggia su Didaweb. E non dire che non te ne sei accorto!!! Citare un personaggio come Barbiellini Amidei non fa nessuna differenza. La cultura è solo atea o non esiste!
Guardati intorno, scruta tra i messagi di questa settimana e scorgi la vena anticattolica che sorge ad ogni dove. Cerca di vedere queste splendide sorgenti di libertà delle persone che sono le idee atee. Sob!

 Luciana    - 10-11-2003
"quell'ateismo illuminista volterriano che tanto aleggia su Didaweb"
"la vena anticattolica"
Intervento davvero "illuminato" ... un po' ci mancava la demonizzazione dell'illuminismo, anche se nella storia non è certo una novità.
Che paura fa la ragione con i suoi dubbi metodici, la capacità critica e autocritica, e con la terrificante tesi della relatività dei punti di vista...
Davvero intollerabile per chi, solo lui, ha la grazia di POSSEDERE LA VERITA' e malgrado ciò mostra sempre una serena compassione per chi non è così fortunato e continua a brancolare nel buio.
Ma non è sempre così, per fortuna.
Mi è capitato di leggere la notizia ( riportata dalla "Stampa"-B. Valli e da "la Repubblica"G. Vattimo)
di un documento pubblicato su "Le Monde" del 21 ottobre, redatto da un gruppo di associazioni cristiane
(molti degli iscritti sono cattolici) che hanno dato vita ad un Osservatorio cristiano della laicità.
Le finalità non sono, come qualcuno in Italia potrebbe pensare, quelle di controbattere le attività laiche o laiciste, anzi, sono addirittura opposte.
In questo documento si afferma che la laicità è lo strumento per mantenere la purezza del sentimento religioso, l'antidoto contro il fanatismo, il fondamentalismo, e la trasformazione della Chiesa
da comunità religiosa a organizzazione di potere.
Le fonti dalla quali le associazioni cristiane firmatarie del documento fanno derivare la loro tesi
sull'importanza della laicità sono il messaggio evangelico e la dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1948.
... Ma dimenticavo non siamo in Francia, non abbiamo lo spirito corrotto da
"quell'ateismo illuminista volterriano che tanto aleggia su Didaweb"
Però in Italia forse possiamo citare Cavour, che parlava di "libera Chiesa in libero Stato"...




 Caelli Dario    - 10-11-2003
Ma i vari articoli su Didaweb li leggo solo io? Dove sarebbe la conquista di laicità se lo stato pretende di neutralizzare qualsiasi esperienza religiosa con la presunta, e non dimostrata, superiorità dell'ateismo? La superiorità dell'idea di laicità sta nel rispetto della libertà di tutti, anche della minoranza, perché tale è agli effetti concreti e al di là dei registri dei battesimi, dei cattolici italiani. Io non ho mai preteso una Chiesa sopra lo Stato, né mai la vorrei. Mi basta una chiesa libera in uno stato libero. Ma se lo stato deve essere laico = ateo la chiesa e qualsiasi religione non possono che scomparire.
Consiglio una attenta rilettura degli interventi di questa settimana su Didaweb perché da molte parti si sotiene una laicità fondata sull'ateismo. Che poi sia di matrice illuminista o di matrice marxista-leninista, o più prosaicamante materialista immanentista, fa poca differenza pratica. Sivuole una chiesa muta, dei cristiani supini che subiscano ogni cosa in silenzio. Anzi... se possibile... che scompaino, loro e i loro pastori, così si vive tutti meglio, senza certi retaggi di un epoca buia in cui c'era ancora quella cosa cattiva che è la religione...

 luciana    - 11-11-2003
Giustissimo: è bene rileggere gli interventi di questi giorni. Il materiale è abbondante e significativo per chi volesse togliersi i paraocchi... compresa l'affermazione che la mancanza di crocefisso nelle aule denota questo: "siete solo un paradigma dello sfacelo della scuola italiana".
Ma qui mi sembra difficile recuperare un minimo di obiettività. Peccato.

 Caelli Dario    - 13-11-2003
Luciana, scusa, ma nella tua classe e nella tua scuola manca solo il crocefisso dalle aule? Nelle scuole dove insegno io manca anche altro, di ben più grave. Un arredamento degno di questo nome. I tavolini che ci sono a scuola, in quello stato pietoso, chi di noi li terrebbe in casa? Forse nemmeno in soffitta o in cantina. Pearlare di cartine, di vocabolari, di lavagne, di supporti didattici avanzati o semplicemente di soffitti e intonaci.
Io mi riferivo a quello per lo sfacelo. E se le nostre scuole sono così malconcie e degradate, non tutte, ma tante, allora non mi meraviglia che manchi il crocefisso. Se sedendomi devo rischiare di rompere i calzoni o le calze perché le sedie sono scheggiate, non mi preoccupo se manca anche il crocefisso.
il mio contributo voleva aprire il discorso a qualcosa di più ampio... Mi spiace che fraintendi le mie affermazioni. Probabilmente per te la mia unica preoccupazione è il crocefisso. invece la mia preoccupazione è che le persone nella scuola possano esprimere ciò che sono, anche la loro religiosità, con simboli e valori. Senza nessuna castratura. Nenache quella dell'ateismo benpensante.

 Luciana    - 14-11-2003
Se è così, scusami tu.
Sarà stato un esempio di "decodifica aberrante" del messaggio (come da manuale), un rischio sempre presente nella comunicazione on line.