breve di cronaca
Riforma dei prof, cresce la tensione
Sole24ore - 16-10-2003
Una lettera dei confederali a Silvio Berlusconi

ROMA - I sindacati della scuola fanno scattare l'allarme rosso e spediscono una lettera per un incontro urgente al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Oggetto della richiesta: i due progetti di legge sullo stato giuridico degli insegnanti, presentati dagli onorevoli Paolo Santulli (Forza Italia) e Angela Napoli (Alleanza nazionale), che vanno avanti a Montecitorio.
Nuovo stato giuridico per gli insegnanti, docenti divisi in tre fasce (tirocinante, ordinario ed esperto), ridefinizione dell'attuale funzione del dirigente scolastico e abolizione delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu): sono alcuni dei punti contenuti nei disegni di legge.
Proprio le ipotesi sulle Rsu hanno provocato la dura reazione di Cgil, Cisl e Uil, spalleggiati dai rispettivi segretari confederali che firmano la lettera (datata 14 ottobre) inviata anche al ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, e al titolare della Funzione pubblica, Luigi Mazzella.
«Presso la commissione Cultura della Camera è in corso l'iter per l'approvazione dei Ddl sullo stato giuridico - si legge nel testo inviato al premier - si tratta di provvedimenti che interferiscono pesantemente con la contrattazione, snaturando il contenuto dei contratti nazionali del comparto scuola, fino alla previsione dell'abolizione delle Rsu».
Le sigle sindacali bocciano queste proposte di legge che, a loro avviso, «annullano il sistema delle relazioni sindacali e vìolano fortemente gli impegni presi dal Governo in carica con la firma del protocollo del 4 febbraio 2002».
Il riferimento è all'accordo che sbloccò la stagione dei contratti, quando il vicepremier, Gianfranco Fini, si impegnò con i sindacati a non intervenire per legge su materie di ordine contrattuale.
«Invece, pare proprio che questo impegno stia per essere disatteso - commenta Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola - a seguito dell'intesa, il presidente Berlusconi inviò una direttiva a tutti i ministeri per far rispettare il protocollo. Ecco perché chiediamo un intervento diretto per ottenere chiarezza: l'accordo vale ancora oppure no?». L'allerta sindacale è partito soprattutto perché alla Camera le proposte non solo non si sono affossate, ma stanno andando avanti.
In commissione Cultura è stata già paventata l'ipotesi di abbinare le due proposte per giungere a un testo unico. Tanto che l'onorevole Santulli assicura che «la discussione andrà avanti, nonostante le critiche dell'opposizione, infatti
Continua Santulli: "Abbiamo già programmato, per la fine di ottobre, le audizioni con i sindacati e le associazioni dei docenti: gli inviti partiranno nei prossimi giorni».
Nel dettaglio, a picchiare duro contro le Rsu è soprattutto il testo della proposta presentata da Angela Napoli.
L'articolo 7 del Ddl ha per titolo «Abolizione rappresentanze sindacali unitarie scolastiche». In poche parole, il documento cancella le Rsu dalla contrattazione sindacale.
L'esponente di An ha spiegato che «con questo articolo si chiede un recupero delle competenze da parte degli organi collegiali, quali consigli di istituto e collegi dei docenti».
LUIGI ILLIANO

Giovedí 16 Ottobre 2003



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 Tardonato    - 19-10-2003
Non mi sembra poi tanto male, leggendo i progetti di legge. Mi pare che le Regioni Autonome, citate a modello, funzionino bene. Di che cosa ci stiamo preoccupando? Piuttosto è più snella la proposta di Angela Napoli. In ogni caso sono testi incompleti. Manca, come sempre il rispetto della norma europea, che dice di riportare il testo delle parti di altre leggi citate, per chiarezza. Manca, come sempre, un Articolo 1, che dovrebbe comparire in ogni legge ("sono abolite le norme precedenti"), in modo che si faccia piazza pulita degli equivoci e siano chiare le responsabilità sul funzionamento di una legge nuova. Mancano Riferimenti economici certi, perchè si parli sul serio di "professionisti dell'insegnamento". Ci sono molte deleghe ad organi di auogoverno, dotati di mezzi finanziari di cui non si conosce la fonte (e bisognerebbe saperlo). Di fatto non si decide nulla con il testo di legge, se non l'istituzione di organismi che possano decidere. Insomma... c'è un po' di lavoro da finire, ma lo scopo mi sembra positivo. Quello che (da docente esperto) mi fa pensare è: come sarà il testo che manca nelle pagine bianche? ... l'ignoto è incerto...