Quando la matematica è fatta solo di divisioni
Alessandra Referza - 11-09-2003
Cari colleghi del Movimento Interregionale Insegnanti Precari,

sono una precaria specializzata SSIS e dopo aver letto i vostri recenti contributi vorrei farvi un ennesimo invito alla ragione ed al buonsenso.
Il vostro atteggiamento di aggressione e di chiusura sta contribuendo a danneggiare seriamente qualsiasi possibilità di intervento unitario del precariato scolastico contro le nefandezze della politica governativa, prima fra tutte la mancanza di assunzioni in ruolo.
Ci stiamo scannando per la pagliuzza e non vediamo la trave. Ebbene, vogliamo smetterla di fare i capponi di Renzo e cominciare a guardare un po' più in là del proprio naso? Vogliamo alzare il tono delle nostre conversazioni? O meglio, vogliamo cominciare a dialogare seriamente? Oppure continuiamo a cadere nel tranello del "divide et impera" che il Ministero ci tende? Vi accorgete che continuate a sostenere tesi ed argomentazioni improbabili e non riuscite ad assumere atteggiamenti costruttivi? Siete consapevoli della vostra disonestà quando scrivete, tanto per fare un esempio, "che tutti i precari non specializzati sono disoccupati"? Ma come pensate di essere credibili? Per non parlare di quanto siete paradossali: da un lato lo sciopero della fame come protesta estrema – e degna di massimo rispetto - contro la guerra fra poveri, dall'altro i comunicati, gli interventi, le dichiarazioni, veri e propri atti di una guerra che voi stessi state fomentando...
E' possibile che chiedete le dimissioni della Moratti perché il Ministero ha applicato – come gli era dovuto – una sentenza del TAR che dichiarava i 18 punti "privi di basi logiche e normative" e non pensate a chiedere le dimissioni di un Ministro che da due anni non assume più insegnanti a tempo indeterminato e intanto stanzia soldi pubblici per le scuole private, costringe i docenti a comporre un puzzle di classi e scuole per arrivare alle 18 ore, etc. etc. ?


Non lasciamoci prendere per il naso da chi vuole fare i propri giochi spaccando la compattezza (già precaria anche quella) del corpo docente, sfruttando la disperazione e la mancanza di lucidità. Non si può andare avanti con slogan senza senso che servono solo ad attirare politici ed opinione pubblica dalla propria parte. Dobbiamo ragionare, usare la nostra intelligenza, capire gli uni la situazione degli altri, dobbiamo essere disposti a liberarci da pregiudizi sterili. Io credo che con comunicati come quelli che voi del MIIP andate pubblicando non si faccia un solo passo avanti.
Ebbene io sono pronta ad ascoltare, a confrontare i dati (quelli seri!) sulla situazione delle graduatorie permanenti, sono pronta ad accettare soluzioni che salvaguardino i diritti eventualmente lesi di chi insegna da molti anni. Ma pretendo onestà da parte vostra, pretendo rispetto ed apertura e concludo chiedendovi di tenere presenti questi due semplicissimi calcoli:

1. Nelle graduatorie permanenti nessuno specializzato con i suoi 30 punti può superare un collega che abbia due anni e mezzo di servizio (uguali a 30 punti), a maggior ragione dopo le sentenze che hanno stabilito la sottrazione del punteggio del servizio svolto durante la SSIS. Se poi scavalcamenti ci sono stati, non vi è mai passato per la testa che o chi è stato superato non era un precario tanto "storico" (aveva meno di due anni e mezzo di servizio) o che era un precario storico quel sissino "scavalcatore" che insegnava già da anni?

2. Chi ha vinto il concorso ordinario concorre al 100% per le immissioni in ruolo (graduatoria permanente e graduatoria riservata), mentre chi ha fatto la SSIS solo al 50% (graduatorie permanenti, in terza ed ultima fascia).

Perché la vostra matematica questi conti non li fa mai?

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 Giovanni Pontillo    - 12-09-2003
Purtroppo, la matematica non è la Sua specialità,
e lo si vede dalla logica usata nel fare i Suoi conti da brava maestrina. Ma la cose, non stanno proprio cosi' e sembra che voi che avete frequentato queste altissime scuole di specilizzazione, commettete tutti lo stesso errore, forse i vostri tutor non vi hanno spiegato bene tutto le regole e i teoremi propri della matematica, della logica e della giustizia, ma credo comunque che il gioco stia nel voler trasformare a tutti i costi la verita in una falsa bugia. Ora, Le spiego bene dove sta il limite del suo fazioso raginamento.
I Veri Precari Storici, proprio perchè storici, hanno costruito la loro carriera mattone su mattone racimolando come le formiche punticino dopo punticino con grande umiltà e senso del dovere, garantendo allo Stato un servizio pubblico di interesse nazionale la cui importaza non sta a me in questo intervento sottolineare, servizio questo prestato in più classi di concorso, visto che 'sfortunatamente' i precari storici sono pluriabilitati, frazionando così il loro bottino di guerra in tanti piccoli contenitori, ciascuno dei quali difficilmente ha superato i 66 pt. che rappresenta la soglia di guardia a protezione dal vostro assedio. Lei mi potrebbe rispondere, perchè questi 'fessi precari' hanno scelto di fare questa sciocchezza, e non hanno concentrato il loro interesse su una sola classe di concorso? Le rispondo, e perchè siamo stati FESSI. La nostra unica colpa e stata quella di seguire la strada indicata dalle Leggi e dalle Regole dello Stato, di aver fatto concorsi ordinari, di aver fatto concorsi riservati, e di aver fatto la fila aspettando in modo onesto il nostro turno. Ecco perchè siamo fessi, chi ha rispettato le leggi dello Stato merita di essere trattato così! Io sono daccordo con Lei, quando dice che un precario storico con solo due anni e mezzo di servizio ragiunge il bottino dei trenta punti a voi concessi senza colpo, ma è anche vero che precari con dieci anni di servizio alle spalle non superano la soglia dei 66 pt. in neanche una delle classi di concorso dove hanno lavorato, dati questi largamente dimostrati, ai quali non si fa mai, maliziosamente, riferimento. Questa è purtroppo l'amara verità dei fatti, è la negazione da parte di questo governo del riconoscimento in valore assoluto del lavoro svolto da noi veri precati , con anni e anni di servizio alle spalle, e non due anni e mezzo come Lei cerca di far credere. Noi non abbiamo nulla contro i sissini, il problema è uno, solo uno, ed è che quando la posta diventa alta, viene la vista anche ai ciechi, naturalmente con il massimo rispetto per questa categoria di persone che soffre al di là di ogni umana immaginazione, ma voi forse non capite la sofferenza altrimenti non pretendereste un lavoro passando sul cadavere di chi vi precede, per diritto inteso come anni di lavoro sudato, questo comportamento non è etico ne morale, requisiti questi che devono appartenere alla categoria dei docenti più di di ogni altra categoria di lavoratori.
Questo se lo ricordi.

saluti
giovanni pontillo

 ilaria ricciotti    - 11-09-2003
Questo è ciò che sta succedendo ah hoc: una guerra tra poveri. Voluta, concepita a tavolino nei minimi dettagli, per favorire? alcuni al posto di altri. Molti dei quali e non pochi hanno prestato servizio allo Stato, hanno racimolato punti su punti, sono andati lontani da casa per insegnare ed hanno vinto concorsi pubblici.Per che cosa? Per vedersi scavalcare da altri laureati che sono stati consigliati molto bene nel frequentare questi corsi di spacializzazione a pagamento. Certo anche loro hanno studiato molto e si sono sacrificati, con la sola differenza, sostanziale però, che hanno trovato subito un posto di lavoro,alcuni anche vicinissimo a casa, ed i loro colleghi - viaggiatori e" fessi" no. Ed allora la collega Alessandra non può essere così di parte. Se lei è stata tanto fortunata, dovrebbe ringraziare la sua buona stella che le ha illuminato il cammino. Ed ora che sta lavorando dovrebbe, anzichè esprimersi così, sostenere, o per lo meno cercare di capire che ci sono alcuni dei suoi colleghi che non possono scegliere dove insegnare perchè non hanno avuto ancora un posto di lavoro.

 Giovanni Pontillo    - 13-09-2003
Alla signora Ilaria, e non solo.

Premesso che le rivendicazioni fatte nel commento precedente non vogliono rappresentare una contrapposizione netta e polemica ai non-precari specializzati SSIS, né tanto meno insistere sulla folcloristica “guerra tra poveri” che tanta parte di stampa ha tratteggiato, fornendo del problema una visione comunque riduttiva e caratteristicamente distorta, va detto con forza che questa è una Battaglia Imperniata sulla Giustizia, sulla dignità e sul concetto stesso di cultura.

Di fatto, mi chiedo e ci chiediamo, quale trattamento lo Stato, abbia riservato a coloro che hanno sostenuto un concorso pubblico sia esso riservato, che per titoli ed esami, studiando a fondo e lavorando, con sacrifici, impegno e dedizione, e conseguendone il titolo di abilitazione, ed in molti casi anche più di una, all’insegnamento, e dunque l’accesso al mondo del lavoro, secondo regole fissate dalla Costituzione e dallo stesso Stato che, improvvisamente, poi, quando il treno era già in corsa ornai da anni, cambia le stesse regole, sostituendole in itinere con l’istituzione delle Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (SSIS), e non risulta mai di troppo ricordare, che il loro unico scopo era quello di dare il solo titolo di accesso ai concorsi ordinari, il quale, purtroppo per noi vetero-precari, si è trasformato per una sorta di magia, che farebbe impallidire il mago Udinì, in titolo abilitante del tutto autoreferenziale, e come se non bastasse, concedendo, come compenso risarcitorio, per l’importo pagato, per l’acquisto dello stesso, 30 pt. di bonus, visto, che la quasi totalità dei giovani frequentatori di queste ‘altissime scuole di specializzazione di livello astrale, non sono riusciti, mediante i normali canali dei concorsi ordinari o di quelli riservati, a superare le prove di un vero esame di stato.
Il resto è cronaca di oggi.

Proposta per un DECRETO LEGGE DI URGENZA:

Ecco la proposta:

‘’Tutti noi VERI PRECARI abbiamo un punteggio maturato e frazionato, come facilmente verificabile, su più classi di concorso; perché non pensare ad una Legge (Decreto d'urgenza) che dia la possibilità di trasferimento del punteggio così costruito, a vantaggio della classe e/o delle classi di concorso sulle quali si punta maggiormente il proprio interesse, cioè avere concesso dal legislatore (una sanatoria) la possibilità di far migrare all'interno delle proprie abilitazioni il proprio punteggio?

Così, forse i Sissini, e il Governo capirebbero che siamo professionisti davvero storici.

Questo, darebbe la dimensione effettiva degli anni di lavoro sostenuti in ''valore assoluto'' da noi Veri Precari della Scuola, senza togliere nulla a nessuno, visto che la migrazione del punteggio riguarderebbe esclusivamente il servizio effettivamente svolto da ciascuno di noi.


Ing. Giovanni Pontillo
(prof. precario da 9 anni)


 Alessandra Referza    - 13-09-2003
Gentilissimo Ingegner Pontillo,
deduco dalla sua risposta che con l'uso del "lei" voglia farmi intendere che non mi considera una collega. Bene, se questo la fa stare meglio le darò anch'io del lei. Mi risparmi la prego almeno l'uso delle maiuscole nei possessivi... Premetto che avverto una certa difficoltà a dialogare con chi usa toni offensivi e lesivi della dignità di colleghi (anch'essi PRECARI) che si sono abilitati attraverso il percorso SSIS (Ricordo, solo a titolo di cronaca, che di concorsi ne abbiamo sostenuti 2: uno in ingresso, basato sui programmi dell'ordinario, e un esame di stato finale). Il suo modo di procedere per luoghi comuni falsi e banali, questo sì che è davvero poco etico e morale! Lei stesso riconosce la complessità delle cause che hanno condotto gli insegnanti alla situazione attuale e poi si permette di banalizzare il tutto scrivendo i soliti 4 falsi insulti ai nostri danni. La invito nuovamente: ragioni con la propria testa, non si fossilizzi sugli slogan, si informi prima di scrivere!
Quanto alle sue proposte: sono perfettamente d'accordo (e non capisco come mai non riusciamo ad intenderci) su una soluzione che permetta di salvaguardare chi ha disperso il punteggio su più classi e non è la prima volta che lo sostengo. Possiamo ragionarci insieme o vuole continuare solo ad insultare?

Alessandra Referza

 giovanni pontillo    - 14-09-2003
Cara Alessandra, dare del Lei a persone che non conosco, è un mio grande difetto, perdonami se puoi, quindi, ricevuta la bacchettata, Ti darò, prometto, ciò che desideri.
Tutto questo, mi farà stare decisamente meglio e più sciolto mentre ti scrivo. Grazie.
Io comprendo la tua rabbia nel vivere questa situazione, che è astremamente comprensibile, e giustifica, questo tuo atteggiamento difensivo nell'attaccare. Ma ti inviterei a frenare un pò questa tua voglia di giustizia di parte, perchè non sarà certamente un buon investimento per te ei tuoi colleghi SISSINI.
Comincia nel dirmi, perchè vi considerate in generale dei precari! Tranne qualche raro caso di Vero precario che ha deciso di fare anche lui la SSIS. La Treccani dà una splendida e completa definizione di questo termine. Forse e meglio che entrambi andiamo a sfogliarci questa bella enciclopedia e/o vocabolario, ci farà sicuramente bene.
La dignità altrui non siamo noi veri precari ad offenderla, non fa parte della nostra vita, questo modo di essere, abbiamo lavorato troppo per non compredere il sudore dei lavoratori, ma voi, e quindi anche tu, che continui ha percorrere la strada del disconoscimento degli anni di servizio vero e sul campo, da noi fatto, e questo purtroppo per te, è un dato innegabile.
Vedi, il problema di considerarci tutti quanti precari, noi e voi, nasce dal fatto di essere stati inseriti volutamente e maliziosamente, nella medesima fascia delle G.P., non considerando tutto il resto dei privileggi ( e non diritti acquisiti) naturalmente a voi concessi, si è così generata , una sorta di ambiguità, dovuta alla diversa ed eterogenea provenienza degli iscritti alla stessa. Sei daccordo? Inoltre visti i bonus, e i diversi trattamenti, che non considerano in alcun modo gli anni di anzianità e quindi di servizio dei precari storici, che forse meriterebbero, e credo sia anche tu daccordo con me, un migliore trattamento, solo forse, per il semplice fatto di avere in media dai 5 ai 12 anni di servizio prestato allo Stato. E cosa ne vogliamo fare di questo semplice quanto indiscutibile dato? Purtroppo luoghi comuni, come vedi, non ce ne sono, ahi noi, si tratta di semplice verità storica di fatti concreti realmente accaduti. Adesso sono io a dispiacermi nel vederti ricadere nel medesimo errore, che mi ha indotto a scriverti.
Personalmente una proposta di possibile soluzione che potrebbe , forse, ristabilire un può d'ordine e giustizia in questa assurda vicenda all'italiana, l'ho data. Discutiamone, anche in questo forum, può anche darsi che qualche politico illuminato possa aiutarci.
Ora, però, credo che tocchi a te, visto che ti sei proposta per un tavolo di trattative!
Non me ne volere.

con stima
giovanni pontillo

 ilaria ricciotti    - 14-09-2003
Signor Giovanni o Giovanni,
non ho capito bene il contenuto del suo o tuo commento, rispetto a quanto da me sostenuto. Non voglio entrare nel merito delle sue o tue argomentazioni, molte delle quali tra l'altro condivido, ma leggendo quanto da lei o te scritto , mi sono convinta ancora di più che la classe docente dovrebbe fare ogni mese un aggiornamento sulla comunicazione. Certo, se ci potessimo parlare forse sarebbe più facile spiegarci, ma anche scrivendo io penso che siamo in grado di capire un testo, oppure forse non ci fa comodo capirlo ed allora ci rivolgiamo proprio a coloro che in fin dei conti la pensano come noi e con cui sappiamo di poterci sfogare. Non è forse così?

 Alessandra Referza    - 15-09-2003
Caro Giovanni,
il motivo per cui insisto a scrivere ed a contestarti su alcuni punti è il desiderio di fare chiarezza su questioni che sono state esaminate troppo poco e/o viste con eccessiva parzialità. Da parte mia io cerco ed ho cercato di comprendere le ragioni "dell'altra parte" (che tristezza questa affermazione... ma così ci capiamo meglio) ed è proprio grazie al confronto che ho più chiari alcuni problemi.
Cercherò di rispondere sinteticamente alle tue "provocazioni".
1. La definizione di precario:
Be', precario è un soggetto che non ha un lavoro stabile, dunque penso che siamo tali tutti noi non di ruolo. Se mai possiamo cercare di capire chi sia un "precario storico" (o Vero, come lo chiami tu...), cioè chi ha diversi anni di lavoro alle spalle. Ebbene, il 50% degli specializzati insegnava già prima di frequentare la SSIS e molti di questi hanno superato il concorso ordinario e/o i corsi riservati. Non ti sembrano questi dei precari storici anche loro? Oppure per te è precario storico tutto ciò che non è SSIS?? Non credo che la Treccani ti supporti in questa scelta falsa, banale e manichea...
Anzi, ti pongo un'altra questione: si può forse definire precario "storico" uno che ha superato il concorso ordinario senza un giorno di servizio? Ebbene, ce ne sono moltissimi tra coloro che sbraitano contro i "giovani sissini" e rivendicano l'appartenenza alla categoria dei seniores.
Ti dirò di più: per i primi due cicli l'età media degli specializzati si aggira intorno ai 33/35 anni. Ti sembrano giovani studentelli neolaureati?
Ma queste sono cose che non fa comodo sapere...

2. La stessa fascia della G.P e i privilegi concessi:
Tu dici: "inseriti volutamente e maliziosamente nella medesima fascia delle G.P" Ma da parte di chi trovi volontà e malizia?? Forse da parte del TAR che ha ritenuto illegittime, anzi incostituzionali le fasce?
E prosegui: "non considerando tutto il resto dei privilegi (e non diritti acquisiti) a voi concessi". Ma quali privilegi? Essere ingannati da un ministero che ha fatto partire le SSIS e subito dopo un concorso ordinario e 3 riservati, mettendo a disposizione dei posti fantasma ti sembra forse un privilegio? Se io ragionassi con lo stesso metro – ma stai sicuro che non lo faccio!! – potrei affermare allora che un privilegio è stato avere la possibilità di abilitarsi con un riservato che richiedeva, ad esempio, 360 gg. di servizio alle elementari per abilitarsi, che so, in filosofia... Ma questo è cadere nel tranello del gioco al massacro, infruttuoso nonché poco civile, dal quale non si esce indenni. Perciò proviamo sempre ad analizzare i vari problemi nella loro complessità.

Io sono convinta che la priorità sia quella di dare una risposta adeguata a chi ha frammentato il servizio di molti anni su più classi, di pari passo con l'urgentissima necessità dello sblocco delle immissioni in ruolo! Questo sarebbe cominciare a dare vere soluzioni ai "Veri" precari danneggiati. Convieni con me? Ti prego di analizzare bene il tutto prima di rispondermi!

Alessandra Referza

 ilaria ricciotti    - 17-09-2003
Condivido pienamente quanto espresso da Giovanni. Le sue considerazioni, rispondendo ad Alessandra sono più che legittime: i precari storici hanno tutti i diritti di essere incavolatissimi.