La Scuola del Gratuito
Riccardo Ghinelli - 15-11-2001
Un progetto di grande valore, avviato dalla Comunita' Giovanni XXIII di don Oreste Benzi che ha la sua sede principale a Rimini e che da oltre trent'anni opera nel vasto mondo dell'emarginazione in Italia e all'estero. E' presente in: Zambia, Tanzania, Kenya, Sierra Leone, Brasile, Cile, Bolivia, Russia, Bangladesh, Croazia, Messico e Kossovo.

Il Manifesto della Scuola del Gratuito è nato all’interno di un progetto più vasto di “Società del gratuito” portato avanti dalla Comunità Papa Giovanni XXIII per raccogliere quella che è la sua esperienza e proporla all’esterno.
Per quanto riguarda la Scuola il “Manifesto” è nato da una serie di incontri delle persone interessate alla Scuola che hanno individuato gli aspetti della vocazione e le esperienze concrete della Comunità che potevano fare da guida alla elaborazione di un modello di Scuola. Un modello, quindi ispirato all’esperienza della Case-famiglia, delle comunità di recupero per tossicodipendenti e di tutte le forme di condivisione con i più poveri che sono state attuate in questi anni.
L’obiettivo proposto fin dal primo momento è stato quello di “una scuola in cui ogni persona sia guardata nella globalità dei suoi aspetti costitutivi, fisici, psicologici e spirituali e perciò accolta e valorizzata nella sua originalità; una scuola in cui sia la Gratuità ad educare come oggi invece educa il Profitto”.
Una Scuola quindi che rinuncia alla competitività, preferendo basarsi sui rapporti di relazione vitale tra le persone, ritenuti garanzia di gratuità e vero metodo educativo. Senza la relazione l’educazione decade a semplice informazione, senza di essa l’obiettivo della Scuola divengono i soli contenuti. Quindi l’insegnante è un educatore la cui professionalità va oltre l’istruire i propri alunni, diventando maestro di vita col compito di valorizzare doni e diversità specifiche.
Vista la storia della Comunità, nata dall’incontro con quelli che chiamiamo “ultimi”, in particolare con i portatori di handicap, non potevamo che partire con l’affermazione che “gli allievi in situazione di difficoltà costituiscono una risorsa”. Questo sembrava pura follia quando si è iniziato a parlare di integrazione scolastica. Oggi molte scuole in cui l’integrazione si pratica seriamente riconoscono che è stata una grande occasione di rinnovamento e di approfondimento dei contenuti educativi e che ha portato benefici a tutti.
Da questo discende la necessità della Scuola di adeguarsi ai bisogni dell’individuo. Quindi niente più programmi uguali per tutti, ma percorsi e valutazioni differenziati. Questo va attuato in contesto di classe aperto alla collaborazione, in un clima di accoglienza e cooperazione, nel quale il dono del singolo diventi dono di tutti ed il limite del singolo è superato dall’essere insieme. La lezione diventa allora momento di ricerca e comunicazione attiva.
All’azione educativa non può essere estranea la famiglia, alla quale si chiede una partecipazione attiva ai progetti educativi e alle scelte didattiche, con il diritto, grazie alla sua conoscenza dei figli a partecipare al processo di valutazione.
Naturalmente la cooperazione viene ritenuta importante anche fra i docenti che devono essere pronti ad una continua revisione del progetto educativo per adattarlo alla realtà contingente, in collaborazione anche con esperti in campo psicopedagogico..
Una volta elaborata questa visione della scuola, si tratta di verificarne la validità e di metterne a punto l’applicazione e questo è ciò che si sta facendo attualmente.
Per mettere in comune alcune delle esperienze portate avanti alcuni progetti sono stati pubblicati sul sito della Comunità Papa Giovanni XXIII nella sezione Scuola, insieme al “Manifesto della Scuola del Gratuito”.
Fra i progetti segnaliamo quello di “educazione alla salute” portato avanti in una scuola media da Ferdinando Ciani, che sulla proposta della “Scuola del Gratuito” ha scritto il libro “La scuola di Pinocchio” editrice “Esperienze” di Fossano.


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf