Finanziaria: pro e contro
Gianni Mereghetti, Renato Tassella - 07-11-2001
Una finanziaria da difendere
di Gianni Mereghetti

Gilda e CGIL faranno sciopero il 9 novembre, i Cobas l'hanno fatto il 31 ottobre. Il motivo di questi scioperi è tutto, fuorchè sindacale, a meno che mi si voglia far credere che Cobas, Gilda e CGIL siano contrari al fatto che un insegnante faccia 18 ore settimanali di lavoro in classe e che possa scegliere di lavorare fino a 24 ore. Quanto all'idea che le scuole debbano provvedere con proprie risorse a sostituire gli insegnanti assenti fino a 15 giorni non mi pare che sia un provvedimento da impugnare, in quanto è teso a limitare il fenomeno del precariato che non è mai stato il massimo per la vita della scuola. Non esistono quindi motivi sindacali di questo sciopero, tanto più che se quelle poste in atto fossero proteste contro le 18 ore di insegnamento e una certa flessibilità nell'orario ci sarebbe da ribellarsi contro i sindacati che portano in piazza gli insegnanti per una battaglia di retroguardia. Mi sembra invece che in questa finanziaria ci siano due elementi estremamente interessanti nella prospettiva di una valorizzazione della professione docente.
Il primo è quello che definisce l'orario di lavoro come lavoro in classe, ossia di insegnamento, mentre in questi anni lo si è penalizzato a favore di attività progettuali di vario tipo. Non che i progetti siano negativi per la vita della scuola, ma se vengono concepiti ad integrazione di quello che è il cuore della scuola, cioè l'attività didattica in quanto tale.
Il secondo elemento importante è la possibilità di lavorare fino a 24 ore. Questo la fa finita una volta per tutte con l'egualitarismo che ha rovinato la professione docente e che ha portato a dequalificarla anche qualitativamente.
Che si introduca un elemento di flessibilità è un bene per la scuola: in questo modo chi vorrà potrà dedicare più tempo al suo lavoro e non appiattirsi su modalità di tipo impiegatizio.
Forse in questa finanziaria si inizia a intravedere la possibilità di una trasformazione della professione docente, non più imbrigliata nelle strette maglie impiegatizie-burocratiche e avviata a diventare una libera professione. E' questo che i sindacati non vogliono?
Se non è così, allora al posto di combattere contro l'orario di lavoro e la sua flessibilità dovrebbero impegnarsi per avere una contrattazione separata per la categoria docente e per creare le condizioni per la valorizzazione delle diverse modalità espressive che gli insegnanti si danno, e che non sono solo di tipo sindacale.



Sostiene Perrotta....
di Renato Tassella

Sostiene Perrotta…..

Sostiene Perrotta che nelle pagine non sportive de “Il Tempo”, quelle che di solito butta subito via, c’era la notizia che ora gli insegnanti prenderanno 700.000 lire d’aumento.
Certo, l’articolo diceva anche che bisognerà lavorare sei ore in più a settimana ma lui tanto farà lo stesso programma perché, al limite, chiederà classi parallele: l’anzianità conterà pure qualcosa, o no?

Sostiene Perrotta che a lui non piace più fare “la figura di snodo”, vuole fare solo il prof. “every time” a “salario potenziato”.
Gli sembrava di aver capito che fosse una cosa importante “governare gli snodi del sistema” (e che gli davano pure un paio di centinaia di migliaia di lire, alla fine dell’anno, forse) quando nel Collegio avevano illustrato il “modello didattico-gestionale”.
Poi, però, gli hanno dato un registro diverso, anzi uno in più, e mandano sempre un sacco di genitori incazzati a parlare con lui.

Sostiene Perrotta che con le prime 700.000 lire comprerà un forno a microonde con il telecomando, così lo programma via cellulare e quando torna a casa trova già pronto. Giacché gli toccherà stare a scuola tutto il giorno (e che la moglie vuole fare pure lei la prof. “every time”) bisognerà affidarsi necessariamente alle nuove tecnologie.

Sostiene Perrotta che tanto, anche se avrà 10 classi, mica dovrà partecipare a 10 riunioni di consiglio ogni volta. Capirai, dice, minimo ne coincideranno la metà.

Sostiene Perrotta che ha sentito i colleghi del “Dipartimento Qualità” che dicevano che non gliene frega più niente di “monitorare, analizzare, valutare il sistema e progettare azioni di miglioramento”.
Dice che adesso anche loro pretendono “il salario potenziato” e che vogliono provare a migliorare la qualità della loro vita.

Sostiene Perrotta che ha letto anche che da quest’anno gli esami di maturità (è così contento che torni la vecchia, cara, rassicurante denominazione!) li faranno solo i prof. interni.
Lui è felicissimo: non ne poteva più dei colleghi degli altri licei che venivano ad esaminare i suoi alunni.
Gli dicevano sempre che i programmi erano troppo smilzi, che gli alunni erano troppo asini, che la segreteria faceva schifo……e che i loro studenti erano sicuramente migliori. Certo un po’ gli scoccia non poter tornare a Montenero dal 15 giugno per farsi i suoi due mesi e mezzo di mare ma, vuoi mettere avere un mucchio di studenti con 100/centesimi+bacio accademico+pubblicazione della tesina riciclata?

Sostiene Perrotta che è stanco di pagare un mucchio di quattrini per l’assicurazione della sua macchina.
Da quando ha saputo che la Ministra fa il broker assicurativo (o il Presidente dell’Inter? Boh!) chiede a tutti se sanno quali assicurazioni tratta. Lui pensa che forse si potrebbe avere uno sconto come “fringe benefit”: siamo o non siamo in un’ottica aziendale perbacco?

Sostiene Perrotta………………………….

p.s.
Perrotta è il mio collega di latino (forse)

Renato Tassella
Liceo Polivalente “Giordano Bruno”
Roma

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Il nuovo articolo 13 della Finanziaria proposto dal Governo e approvato dal Senato nella seduta del 9 novembre.

Il Governo
Sostituire l'articolo 13, con il seguente:
«Art. 13.
(Disposizioni in materia di organizzazione scolastica)
1. Nel quadro della piena valorizzazione dell'autonomia e di una migliore qualificazione dei servizi scolastici, le dotazioni organiche del personale docente delle istituzioni scolastiche autonome sono costituite sulla base del numero degli alunni iscritti, delle caratteristiche e delle entità orarie dei curricoli obbligatori relativi ad ogni ordine e grado di scuola, nonchè nel rispetto di criteri e di priorità che tengano conto della specificità dei diversi contesti territoriali, delle condizioni di funzionamento delle singole istituzioni e della necessità di garantire interventi a sostegno degli alunni in particolari situazioni.
2. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, definisce con proprio decreto, emanato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, i parametri per l'attuazione di quanto previsto nel comma 1 e provvede alla determinazione della consistenza complessiva degli organici del personale docente ed alla sua ripartizione su base regionale.
3. Le dotazioni organiche di cui al comma 1 sono definite, nell'ambito di ciascuna regione dal dirigente proposto all'ufficio scolastico regionale, su proposta formulata dai dirigenti delle istituzioni scolastiche interessate sentiti i competenti organi collegiali delle medesime istituzioni, nel limite dell'organico regionale assegnato con il decreto di cui al comma 2.
4. Nel rispetto dell'orario di lavoro definito dai contratti collettivi vigenti, i dirigenti scolastici attribuiscono ai docenti in servizio nell'istituzione scolastica, prioritariamente e con il loro consenso le frazioni inferiori a quelle stabilite contrattualmente come ore aggiuntive di insegnamento oltre l'orario d'obbligo fino ad un massimo di 24 ore settimanali.
5. L'insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare viene prioritariamente assicurato all'interno del piano di studi obbligatorio e dell'organico di istituto.
6. Le istituzioni scolastiche autonome, ad eccezione delle scuole dell'infanzia e delle scuole elementari, possono provvedere alla sostituzione del personale assente utilizzando, in coerenza con il piano dell'offerta formativa, le proprie risorse di personale docente, anche oltre i limiti temporali previsti dalle disposizioni vigenti e fino a un massimo di 15 giorni. Le conseguenti economie di risorse finanziarie concorrono ad incrementare il fondo di istituto.
7. La commissione di cui all'articolo 4 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, è composta dagli insegnanti delle materie di esame della classe del candidato per le scuole del servizio nazionale di istruzione. Il dirigente regionale competente nomina il presidente fra il personale docente e dirigente delle scuole secondarie superiori per ogni sede d'esame. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, si provvede alla determinazione del numero dei componenti la commissione di esame. Per la corresponsione dei compensi previsti dall'articolo 4, comma 5, della legge 10 dicembre 1997, n. 425, il limite di spesa è fissato in 40,24 milioni di euro».
Conseguentemente, alla tabella C, voce Ministero dell'economia e delle finanze, – legge n. 468 del 1978, articolo 9-ter (4.1.5.2 cap. 3003) apportare le seguenti variazioni:
2002: – 11.032;
2003: – 11.281;
2004: – 11.281.


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 gabriella ugolini    - 10-11-2001
Ma le 18 ore di lezione frontale sono 18 ore "secche", come molti nella pubblica opinione pensano?? Oppure dietro ci sono altre ore di lavoro??
La questione ora si pone con ancora più urgenza!
Nel primo caso bene fa la Moratti ad aumentare "su base volontaria" (e per quanto ??) il carico orario, anzi ci dovrebbe far restituire il mal "riscosso" in questi anni: 18 ore di lavoro settimanale ( e vi sembrava anche mal pagato!!) e TRE mesi di vacanza!!
Oh, ragazzi, la ricreazione è finita!
Nel secondo caso: quante ore ci sono "riconosciute" di lavoro più o meno sommerso??
Portare a 24 ore il carico delle lezioni frontali, significa aumentarlo di colpo di un terzo rispetto ad ora!!
Come a dire che chi ora ha un orario di lavoro di 36 ore sett. da domani ne fa 48, con la stessa capacità produttiva??
Non so, qualcosa mi sfugge: volete aiutarmi a capire??

 claudia enrico    - 13-11-2001
Posso sopportare (dopo 26 anni nella scuola sono vaccinata a tutto!) straordinari, salari da fame, volontariati, opinione pubblica fuorviata.....
Quel che mi fa veramente rivoltare, però, è questo nuovo "esame di stato", immagine di una scuola autoreferenziale in cui la "qualità" è solo una parola completamente vuota di significato; un esame che sarebbe meglio sopprimere, togliendo finalmente il valore legale ai titoli di studio! Perché nessuno mi può dimostrare l'equivalenza di un diploma ottenuto in un liceo pubblico - poniamo - di Milano e lo stesso diploma ottenuto - per esempio - in un simil CEPU di Salerno.
Sono molto addolorata e, ormai, anche il mio proverbiale ottimismo sta venendo meno, insieme all'entusiasmo.