breve di cronaca
E' un nuovo '68
La nuova Venezia - 24-10-2001
VENEZIA. «Questo movimento è l'inizio di un nuovo '68, anche se ha connotazioni completamente diverse e nessuna etichetta politica». Marino Folin, rettore di Architettura era l'altro giorno all'inaugurazione dell'anno accademico di Ca' Foscari, tra i rettori in ermellino, mentre fuori fioccava la contestazione degli studenti, ma il suo giudizio su quanto sta accadendo è positivo.
«La contestazione dell'altro ieri al ministro Moratti - spiega - nasce anche dal fatto che sono stati unificati due ministeri, come la Pubblica Istruzione e l'Università, che hanno problemi diversi. Ma quello che sta nascendo è un vero e proprio movimento, ed è positivo il fatto che unisca gli studenti dell'università e quelli delle superiori, perché i problemi degli uni saranno domani quelli degli altri. L'Iuav non può che seguire con simpatia e curiosità le iniziative di questo movimento, che era da tempo nell'aria e di cui le recenti vicende dei fatti di New York e della guerra hanno solo accelerato i tempi di formazione, visto che la critica alla globalizzazione, raccolta anche dai giovani, è partita molto prima, da riunioni come quelle di Seattle e di Genova. L'errore peggiore sarebbe quello di arrivare a una contrapposizione frontale, contro giovani che aspirano a una società multiculturale». All'interno di Architettura il nuovo movimento studentesco ha già acquisito forme precise di rappresentanza.
«Nascono gruppi politici nuovi - spiega il rettore - che non fanno riferimento a nessuno dei partiti tradizionali, come il Gruppo Scirocco, sorto all'Iuav di recente e che è anche protagonista di nolte delle iniziative programmate qui nei prossimi giorni. E' un movimento che parte dal basso e non si ritrova anche in quelle che sono le abituali forme di rappresentanza studentesca dell'Iuav, come il Senato degli studenti. Qui ad Architettura, il nuovo movimento studentesco ha cominciato a manifestarsi in occasioni come la recente assemblea in aula magna, in cui si è discusso, in modo anche polemico, della riforma dell'ateneo e dell'aumento delle tasse, con osservazioni spesso pertinenti, che abbiamo recepito. Sono critiche costruttive con cui non dobbiamo avere paura di confrontarci».
Sul fronte scolastico, una valutazione più prudente, ma comunque positiva sul piano dell'interesse dei giovani verso le tematiche legate alla guerra e alle nuove emergenze, viene, ad esempio dal preside del liceo classico mestrino Franchetti, il professor Angelo Favero. «Abbiamo registrato in questi mesi - spiega il professor Favero - un reale interesse dei nostri ragazzi per questi temi, tanto che abbiamo già ospitato un incontro con un rappresentante della locale comunità islamica e uno con un rappresentante di Emergency, associazione a favore della quale è stata lanciata anche una sottoscrizione di fondi che ha raccolto oltre un milione. Anche domani (oggi, ndr) ospiteremo a scuola la proiezione di un film sulla realtà dell'Afghanistan girato da un rappresentante di Emergency. Se queste iniziative si basano, come sta accadendo, su un interesse serio e reale degli studenti, la scuola non può che favorirle, come sta avvenendo».


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