Per intervalla insania
Bianca Maria Cartella - 14-01-2001
Gentile Ministro Veronesi,
le sue affermazioni riguardanti l’uso di droghe leggere da parte dei docenti italiani non mi hanno sorpresa. Al contrario, ho avuto piacere nello scoprire che, finalmente, questa indagine condotta a livello europeo e concernente ­ appunto ­ i docenti, sia pervenuta fra i documenti a Lei destinati. Ravviso, pero’, all’interno della statistica da lei citata, la mancanza della motivazione secondo la quale una percentuale cosi’ elevata di insegnanti sarebbe dedita all’uso di sostanze stupefacenti leggere.
Possibile che proprio lei, sempre attento alle operazioni di prevenzione, sempre puntuale nella ricerca delle cause, sempre preciso nella diffusione delle notizie, abbia tralasciato di indagare sulle possibili cause alle quali attribuire l’utilizzo di spinelli da parte della classe docente?
Personalmente ritengo che la causa sia rintracciabile nel “bisogno di dimenticare” comune a molti frequentatori assidui delle scuole italiane… La volonta’ di dimenticare puo’ essere riconducibile alle piu’ disparate motivazioni, tutte intrinseche e strettamente connesse alla professionalita’ docente.
Esaminiamo brevemente qualcosa da dimenticare:
Ø dimenticare l’ultima beffa degli aumenti da L. 300.000 che saranno a regime solo nel giro di un triennio e, comunque, conteggiati al lordo;
Ø dimenticare che vi sono ancora troppi docenti precari che percepiscono i compensi solo per una parte dell’anno, ritenendosi ovvio e scontato che, per i restanti mesi, costoro debbano andare a vivere sotto i ponti fruendo delle mense per i poveri;
Ø dimenticare che la riforma dei cicli tagliera’ 40.000 posti di lavoro nelle scuole italiane;
Ø dimenticare che i corsi abilitanti indetti con le OO.MM. 153/99 e 33/00 lasceranno senza immissione nei ruoli centinaia di docenti dopo averli palesemente illusi rispetto a questa possibilita’;
Ø dimenticare che i corsi abilitanti di cui sopra sono stati un meschino stratagemma ­ peraltro pessimamente organizzato ­ per fare incetta di consensi elettorali a cura di una sinistra sempre piu’ disorientata;
Ø dimenticare che chi ha partecipato alle attivita’ connesse con l’espletamento dei corsi abilitanti attende la retribuzione da 15 lunghi mesi perche’ il Capitolo di Spesa all’uopo previsto e’ VUOTO, PRIVO DI FONDI (trattasi, per amore di precisione, del Cap. n. 1702 istituito con D.I. n. 66/2000).
Come si puo’ facilmente arguire dall’elenco sopra citato, noi docenti abbiamo molto da dimenticare anche in considerazione del fatto che, quando si parla della categoria degli insegnanti, non si perde occasione per “sparare bufale”. Mai che si dia voce agli insegnanti veri, quelli che entrano in classe sul serio. Mai che si rendano pubblici i reali motivi di insoddisfazione. Mai che si racconti quello che davvero avviene nelle scuole. Qui, in Italia, si usa cosi’. Tutti parlano, tranne i diretti interessati.
Un plauso speciale va rivolto proprio a lei, uomo di scienza, ma asservito al potere; un ringraziamento commosso va indirizzato proprio a lei. E’, pertanto, con grande senso di gratitudine che, ritenendo di interpretare il pensiero di molti colleghi docenti, le invio questa lettera aperta nella quale sentitamente la ringrazio in quanto, fino ad ora, nessuno ci aveva chiamati “fumatori di canne”. Alla nostra collezione mancava solo questo. Ora siamo al completo. Abbiamo raggiunto il fondo. Adesso non possiamo che risalire stancamente la china.
Naturalmente, la ricerca alla quale lei ha fatto riferimento in quest’ultimo weekend puo’ essere, ora, completata. Almeno nella parte che riguarda le MOTIVAZIONI. Provveda lei a diffonderla capillarmente presso gli organi di stampa e le televisioni, in quanto a noi docenti non e’ data neanche la possibilita’ di reagire proponendo le nostre opinioni che, benche’ espresse “per intervalla insania”, dovrebbero poter avere un peso nelle numerosissime comunicazioni che i mass-media organizzano. Provveda lei a parlare di noi, gentile Ministro, perche’ tanto se non lo fa lei se ne occupera’ certamente qualcun altro. Provveda lei a definirci come vuole e tenga presente che la specie degli “insegnanti” sta sviluppando una caratteristica nuova, mai riscontrata prima: l’impermeabilita’ della cute. Sara’ imputabile all’usocombinato e prolungato nel tempo di hashish e marjuana?
Confido nella sua innegabile capacita’ di organizzare e curare la circolarita’ degli interventi, perche’ di concerto ­ scienziati e insegnanti ­ contribuiscano a sfatare il mito della “lontananza” dei docenti dalle problematiche connesse con l’uso di spinelli e “fumo” in genere.
Saremo tutti fieri di liberarci dal peso derivante dal tenere nascosta questa grande “verità”, saremo compiaciuti nell’asserire che noi docenti fumiamo le canne!Eccome se le fumiamo! Praticamente non facciamo altro dalla mattina alla sera!
Lei, Gentile Ministro, neanche immagina quanto questo contribiusca ad elevarci culturalmente.
Fumandomi l’ennesima canna della giornata (la domenica si approfitta un po’ di piu’…) cordialmente la saluto.

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